But first, coffee

Isterica?Ma chi, io?

Nuova, straziante rivelazione.
Non è cambiato un cazzo.
Oggi, mentre lo vedevo ogni volta che uscivo fuori, e mi sentivo contorcere le viscere dalla rabbia, e cercavo di convincermi che tentare di ucciderlo non sarebbe stata un'idea saggia, eccola, di nuovo, la consapevolezza :
Non è cambiato un cazzo.
Il motivo per cui lo odio così ferocemente, è che c'è dell'altro.
Lo odio ferocemente, perchè è meglio dell'alternativa.
Lo odio ferocemnete, perchè non posso fare nient'altro che questo.
Bene.
Presa coscienza di ciò, farò la sola e unica cosa che posso fare.
Odiarlo ancora di più.

Quanto, quanto sono matura eh?
Non si può volere tutto dalla vita.

nessun titolo, non ho nulla da aggiungere.

mi sento così orribilmente sola.

Essere.

Rabbia passata, tutto ok (non certo grazie a te, razza di insulso bastardo, ma ho deciso che non vali neanche...ok basta, non voglio ripetermi) .
Oggi la vita mi piace.
Oggi mi sento di andar bene.
A prescindere da.

Seguo la mia rotta e basta, traggo solo le cose positive.
E ce ne sono, solo che tra le stronzate di ogni giorno mi sono accorta con fastidio che dò sempre più rilevanza alle cose che non vanno invece di fare il contrario.

E' che c'è una vena drammatica che scorre dentro di me, e non riesco a impedirmi di darle sfogo.

Da buona nevrotica tra l'altro, se non sfogassi e esternassi così tanto sarei già implosa da tempo, o diventata qualcosa di demoniaco, tipo quei mostri che diventano verdi, strappano i vestiti e sputano fuoco...o qualcosa del genere (ok, ho dato vita ad un improbabile miscuglio di supereroi e figure mitologiche, ma rendeva bene l'idea secondo me).

Quindi ho deciso di diventare un po' più produttiva, accantonare, per quanto possibile le mie paranoie (e sottolineo "per quanto possibile", perchè più di tanto uno non può mica cambiare!), e, semplicemente, essere.

Verde oggi non è verde speranza, solo verde acido.

La rabbia mi è salita oggi.
Sei una merda.
Vali meno di zero.
E io ti odio.

Talmente tanto che se ti avessi qui accanto io...io penso che proverei ad ucciderti.
No, invece no.
Sarebbe faticoso, e tu per me non vali neanche lo sforzo di piegarmi a raccogliere una matita.
Nemmeno lo sforzo di spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Non vali una cicca masticata, una sigaretta arrivata al filtro, un bicchiere di plastica vuoto, un tovagliolo di carta usato.

Non vali un cazzo.
E mi fai schifo.
Perchè non ti sei degnato nemmeno di cambiare le parole che hai usato con me, per un'altra ragazza.
Sei anche un povero stronzo, perchè davvero, no dico davvero tu pensavi che non lo avrei saputo?!
Ma davvero?!?
Povero, povero coglione.

C'è voluto poco per gasarti eh?
E adesso?
Ti senti il più bonazzo della città?
Lì con la tua aria di chi non è smosso da nulla, di chi non dà importanza a quello che pensa la gente, però...eeeh però le cose non quadrano.
Le tue stupide tute di merda?
Scomparse.
Ora solo golfini e cardigan da fighetto.
I capelli osceni?
Scomparsi, ora sempre e solo col taglio di capelli preciso pseudo alternative-chic.
Le scarpe?
Quelle matte da non-me-ne-importa-niente-io-son-figo-perchè-ci-sono-nato-non-lo-faccio-mica-apposta.
Vallo a raccontare a tutte le troie che ti orbitano attorno ultimamente con fare da gattine in calore.
Quelle che ti vedono adesso, da figo, e l'aria menefreghista, e fanno le smorfiose di sta minchia.

Ma no, per favore, non venire a dirlo a me, non adottare con me l'atteggiamento da bello e dannato, perchè io ti ho conosciuto, io ti ho visto, io ti ho voluto bene quando tu non eri nessuno, quando non eri un cazzo e la gente faceva caso a te solo se ti inciampava addosso.

Impermeabile.

Gli eventi che si susseguono diventano ogni giorno più assurdi.
In questo momento ad esempio, sono reduce da una rivelazione che avrebbe dovuto lasciarmi sconvolta, senza parole, e anche un po' a pezzi.
Ma incredibilmente, non è così.
Giusto un po' sconcertata.
Ma penso sia lecito.

Sconcertata per la stupidità di qualcuno.
E per la pazzia di qualcun altro.
E il cattivo gusto, la scarsa furbizia, e l'essere grandi paraventi.
Ma non sono in lacrime, non sono disperata.
Le parole mi sono scivolate addosso.
Come una doccia fredda okay, ma giusto quello.

Emme non era nella mia testa da un po' ormai, ma pensavo di essere stata speciale.
Pensavo di significare qualcosa per lui.
Ma c'era qualcosa che non mi convinceva in tutte quelle sue parole.
C'era una parte del mio cervello che le registrava come contentini, come modi per uscire bene da quella determnata situazione, di risultare il cavaliere dall'armatura scintillante nobile e senza macchia.

Ma avevo preferito crederci, perchè ormai era andata così, e perchè cose così belle non me le avevan mai dette.
Quindi ho voluto credere che le pensasse davvero, e che ero davvero così importante.

Ma lo san tutti che (la maggior parte de) i ragazzi non pensa con il cervello ma con altro...
Per quale motivo sarebbe dovuto essere diverso in quel caso?

Per fortuna, mi sono impermeabilizzata.
Almeno a lui.


Ti ho amato, penso, in qualche modo.
Ma adesso vaffanculo.