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Fiore

Riflessioni in consapevolezza

 

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Arrendersi, mai

Post n°334 pubblicato il 05 Novembre 2013 da fiordilotodgl13

 

Ognuno di noi racchiude dentro di sé la persona che è, che è orgogliosa di essere, consapevole delle proprie capacità, ma, soprattutto dei propri limiti. La sfida quotidiana è essere ciò che siamo senza vergognarsi di non sapere, di non potere e di non volere

Enrique Santos Discèpolo dice:

Si cerca pieno di speranze

il cammino dei sogni

Si è promesso alle proprie angosce…

Sa che la lotta è crudele

ed è molta però lotta  e si dissangua

per la fede nella quale si ostina. ..

Come dice Discèpolo, l’”essere o non essere” di ciascuno consiste nel riuscire a rispondere, a se stessi e agli altri, su quanto fatto con i nostri sogni. Un’anticamera necessaria per il nostro essere o non essere felici. La nostra vita è piena di sogni, sogni propri, presi in prestito, umili, di grandezza, imposti, dimenticati, terribili o incantevoli.

Ma una cosa è sognare e un’altra rendersi conto di ciò che facciamo con i nostri sogni. I sogni sono la visione di qualcosa che non esiste ancora, che ci sembra invitante e che ci chiede di farla diventare realtà. Se mi lascio affascinare dal sogno e comincio a pensare “come sarebbe bello”, tutto questo potrebbe trasformarsi in una fantasia, ovvero in un sogno a occhi aperti del quale sono cosciente, che posso evocare, pensare e persino condividere. Poter affermare “come sarebbe bello” significa che il sogno è diventato qualcosa di più vicino. Se poi mi provo questa fantasia, se la indosso come se fosse una giacca e vedo che mi sta bene, allora si può trasformare in un’illusione. Illudersi significa proprio questo: impadronirsi di una fantasia. Ma l’illusione è come un seme. Se la innaffio, la curo e la faccio crescere, è probabile diventi un desiderio. E’ proprio dal desiderio che comincia la parte migliore, quella di intraprendere l’azione. Il desiderio altro non è che la batteria, il nutrimento, il combustibile di ognuno dei nostri comportamenti, e acquista senso solamente quando lo trasformiamo in azione.

 
 
 
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Il “grazie” è un mantram che dovremmo usare sempre, riconoscendo che la vita ci da quello di cui abbiamo bisogno per fare il nostro passo evolutivo e non quello che noi desidereremmo avere.

 

 

 

 

Gesù diceva: Siate passanti.

Sapere che questa tremenda “sofferenza” passerà, la rende sopportabile. Sapere che questo piacere affascinante “passerà”, ci rende più liberi nei suoi confronti e meno tristi quando si allontana.

 

Il Vangelo di Tommaso

 

 

Non dimorare nel passato, che non è mai esistito, né nel futuro che non ti apparterrà, ma alberga nel presente unico luogo dell'essere dove il tempo è assente, dove la luce è più piena e più intensa.

 

 

 

Quando si è collegati all’energia dell’amore, si riesce a percepire l’armonia che pervade tutto il creato.  Come dice Anaïs Nin , “ l’unica trasformazione e alchimia che trasforma qualunque cosa in oro è l’amore”.

 

 

 

 

 

 

 

La consapevolezza non può fare nulla di male. Questa è la vera bellezza della consapevolezza: qualunque cosa da lei prodotta è bella e giusta. In maniera naturale, senza richiedere sforzi e disciplina.

 

 

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