Creato da ofelia7700 il 20/11/2008

L'orablu

dedicato a tutte le creature innocenti. A chi amo di più: i miei nipotini ei miei amici a 4 zampe

 

IN ATTESA DELLA PRIMAVERA

Post n°50 pubblicato il 22 Febbraio 2009 da ofelia7700
 

 

BUONA DOMENICA!!
Amici cari, bambini e pelosetti,
anche se fa ancora tanto freddo...la Primavera si sta avvicinando!!
Salutiamola con tanti nostri amici!!

Buongiorno Biancaneve!!

Pronta per il ballo?

Ciao Lillo!!

Tenero Bambi....

La Bella Addormentata e il
Principe Azzurro...

Che fai Biancaneve?
Hai paura della strega cattiva??

Quant'è brutta!!!!

Ciaoooo Peter Pan e
Campanellino!!

Titti!! Quanto sei carina con il fiorellino!!

Paperino!!! Sei sempre il migliore!!

La Primavera arriva sulle ali
della fatina dei boschi...

 
 
 

CIAO NGRUGNA

Post n°49 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da ofelia7700
 


 


E' con tanto dolore che apprendiamo che uno dei nostri più cari amici, un meraviglioso, coraggioso, splendido micione è andato a raggiungere altri amici sul ponte dell'arcobaleno.
Ngrugna! Adorabile, mitico amico! Resterai per sempre nei nostri cuori.


Nessuno potrà mai dimenticarti.
Da lassù continua a proteggere e ad amare la tua mammina che in questo momento sarà disperata.
Lei ora non lo sa, non può accettare che tu sia andato via, ma tu in realtà sei sempre con lei.
Sei nel suo cuore e lì resterai per sempre. Come nel nostro.
Corri Ngrugna...corri libera e sana tu che non potevi più farlo. Corri per i verdi pascoli del cielo e ogni tanto guarda giù ai tuoi amici meno fortunati, quelli che non hanno avuto tutto l'amore che tu hai ricevuto dalla tua mammina.
Guarda verso di loro e aiutali. Ora tu puoi farlo.
Ciao Ngrugna.
Con infinito amore, i tuoi amici e tutti coloro che ti hanno voluto bene.

 
 
 

IL SEGRETO DEL MARE

Post n°48 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da ofelia7700
 

 Oggi piove e fa freddo, quale momento migliore per sedersi tutti insieme davanti a un bel fuoco e ascoltare una fiaba?
Correte bambini e pelosetti miei!
Oggi vi voglio raccontare….

IL SEGRETO del MARE

 

In un piccolo paesino ai confini del mondo, c’era una spiaggia bellissima, la cui sabbia era così bianca da abbagliare lo sguardo di chi la guardava.

Su quella spiaggia abitata per lo più da foche e uccelli marini, viveva in una capanna una bimba con il suo papà che faceva il pescatore.

Fin da piccola, Marinella aveva stretto amicizia con le foche, i gabbiani e gli aironi. Ma i suoi grandi amici erano i delfini che ogni giorno nuotavano fino a riva per andarla a salutare e a giocare con lei.

Marinella era una bimba felice. Il suo papà usciva a pesca di notte quando lei dormiva cullata dalla musica del mare, ma durante il giorno si dedicava alla sua figlioletta che cresceva bella e buona.
Marinella amava il mare. Passava lunghe ore seduta su di uno scoglio a fissare le onde che gentilmente le andavano a lambire i piedini e poi si ritiravano, come in uno scherzoso gioco di rimpiattino.



Quando volevano farle un regalo, con la loro spuma ricamavano bianchi merletti sulla sabbia che la bimba guardava incantata, prima che questi si dissolvessero in mille bolle iridescenti.
Marinella con il mare ci parlava. E il mare le rispondeva.
Quando durante la brutta stagione il vento ingrossava le onde, Marinella senza paura si piazzava sulla riva, lasciando che le onde le schiaffeggiassero le gambe.
”Perché sei arrabbiato oggi? Chi o cosa ti ha fatto infuriare così?” chiedeva al mare agitato.
E il mare si scagliava rabbiosamente contro gli scogli e rispondeva:

”E’ questo cielo scuro che m’impedisce di vedere il sole, la luna e le stelle. Sono queste nuvole grigie che corrono troppo velocemente e mi rubano il mio colore azzurro. E’ questo vento gelato che solleva le onde mie figlie e le fa ricadere con violenza senza darle riposo!”
La bambina annuiva comprensiva.
”Si schiarirà il cielo e tu tornerai a vedere il sole, la luna e le stelle. Si dissolveranno le nubi e il tuo colore tornerà l’azzurro. Si placherà il vento e le onde tue figlie si riposeranno e torneranno a giocare con me”.

 


 

Se Marinella amava il mare, il mare adorava Marinella e ogni giorno per dimostrarle la sua gratitudine e il suo affetto le lasciava qualche piccolo regalo sulla spiaggia.
Un giorno era una conchiglia dai colori iridescenti, un altro giorno erano sassolini lucenti, levigati come perle per adornare il collo o i polsi della bambina.
Gli anni passarono e Marinella divenne una bella ragazza.
Ma ancora andava ogni giorno in riva al suo mare per dialogare con lui.
”Mare”, gli disse in un giorno di sole, quando l’acqua era così cristallina che veniva voglia di berla. “Mare, cosa c’è dentro di te? Cosa nascondi nelle tue profondità?”
Il Mare non rispose subito. Aveva già pensato che Marinella meritasse il regalo più bello, osservare il suo regno e i suoi abitanti. Ma era un dono pericoloso. Marinella poteva rimanere affascinata da ciò che avrebbe visto e chiedergli di condividere con lui i suoi tesori. Ma Marinella non era un pesciolino, non poteva certo vivere sotto la sua superficie. Per cui rispose con prudenza.
”Figlia mia, il mio regno è meraviglioso. Ci sono piante e fiori che tu non hai mai visto, ci sono grotte tempestate di pietre preziose, pesci dai mille colori che nuotano felici fra le mie braccia. Ma tu sei umana e queste cose le puoi solo immaginare, ma non vedere con i tuoi occhi!”
Ma crescendo, Marinella era divenuta decisa e volitiva.
”Io voglio vedere con i miei occhi, Mare!”
Il Mare continuò a cercare di dissuaderla. Quando capì che era inutile si arrese.
”Va bene Marinella. Vieni stanotte. C’è la luna piena e io mi ritirerò più che posso. Così potrai guardare.”
Marinella era molto emozionata all’idea che finalmente avrebbe visto cosa c’era sotto il mare.

La sera aspettò che il suo papà uscisse con la sua barchetta e poi si mise ad aspettare che sorgesse la luna.
Quando la luna fu alta e piena nel cielo, Marinella uscì sulla spiaggia. Il cuore le batteva forte. L’aria era profumata di salsedine e il mare sembrava una lastra d’argento, illuminato com’era dalla luna. In quella luce che sapeva di magia, Marinella si avviò verso la riva. Il suo udito finissimo le fece percepire un canto dolcissimo che veniva dalle profondità del mare. Quando giunse sulla riva, il mare cominciò lentamente a ritirarsi.

E fra le onde gentili che le accarezzavano i piedi, vide strane figure nuotare. Erano esseri metà pesci e metà umani e da loro proveniva il canto che aveva udito.
Marinella entrò nell’acqua e quelle creature la circondarono, nuotarono con lei. Erano bellissime. Alcune avevano fattezze di fanciulle, altri di giovani ragazzi. Nei loro lunghi capelli erano intrecciati fiori e rami di corallo dai colori meravigliosi.

Le tesero la mano e Marinella nuotò e danzò con loro. Uno di essi le porse una splendida conchiglia di madreperla che aprendosi mostrava una perla enorme, dai colori dell’arcobaleno.
Lei gli sorrise e poi…non potè più staccare gli occhi da quel volto bellissimo. Lui la guardò a sua volta e s’incantò di fronte alla bellezza della ragazza.
”Rimani con me Marinella!” sussurrò. Affascinata, lei gli rispose: “Oh si! Voglio rimanere sempre con te!”.
Ma il Mare che aveva udito si allarmò. “Marinella non fare sciocchezze! Tu sei umana, lui è un ondino e queste sono le sue sorelle, le sirene. Loro vivono nelle mie grotte in fondo al mare: Tu non potrai mai vivere sotto l’acqua!”

 

Ma i due giovani non riuscivano a staccarsi l’uno dall’altro.
Allora il Mare che aveva milioni di anni ed era molto saggio trovò la soluzione.
”Marinella, tu e Ondino vi incontrerete ogni mese quando ci sarà la luna piena. Sarete gli sposi del mare e vi amerete per sempre, finchè ci sarò io e finchè ci sarà la luna”.

I due giovani si strinsero le mani e tutti gli altri li circondarono e cantarono per loro. Anche i delfini amici di Marinella, vollero partecipare alla festa che durò fino all’alba quando la luna tramontò.
Ma da quel giorno, ogni mese, gli sposi del mare s’incontrarono in quello specchio d’acqua e si amarono per sempre.

 Il mare e la luna complici, li osservano sorridendo. Avevano svelato il segreto del mare e avevano fatto la felicità di due creature che sebbene così diverse avevano riconosciuto l’amore che era sbocciato nei loro cuori.

 
 
 

LA FATA SERENELLA E LE STREGHE CATTIVE

Post n°47 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da ofelia7700

Eccoci di nuovo a narrare una storia per grandi e piccini, per bimbi e pelosetti.
Shh!! Tutti seduti buoni buoni,
e ascoltate…..


Nel bosco incantato della nostra storia, c’era gran fermento fra fate e folletti: Serenella, la fatina più giovane era stata promessa in sposa a un bel principe che viveva in un castello fatato al disopra delle nuvole.


Tutti gli animali del bosco e tutti i folletti si davano da fare per preparare il ricevimento di nozze che sarebbe stato celebrato proprio lì nel loro bosco.


Le fate erano impegnatissime a creare per Serenella l’abito da sposa più bello che si fosse mai visto!

Un vestito leggero come una nuvola, trapuntato di stelle e che ad ogni movimento cambiava colore, poiché avevano preso in prestito i raggi dell’arcobaleno.

 

Ma le streghe cattive che vivevano sotto la montagna non volevano che Serenella sposasse il principe. Avevano sperato che il principe scegliesse una di loro…anche se erano brutte come la peste, maligne e bugiarde.
Le tre streghe si riunirono a casa di una di loro e incominciarono a fare i loro incantesimi.
Nel grande calderone che bolliva sul fuoco, buttarono ali di pipistrello, erbe cattive e semi di papavero.
Così che se Serenella avesse bevuto quella pozione, sarebbe diventata scura come le ali dei pipistrelli, cattiva come le erbe e infine si sarebbe addormentata finchè una delle streghe non fosse riuscita a farsi sposare dal principe.

Ma le streghe cattive non fecero caso agli uccellini che stavano appollaiati proprio su un ramo fiorito di fronte alla loro finestra.

Un uccellino volò veloce verso il bosco e andò ad avvisare i suoi amici animali.
Subito il consiglio degli animali si riunì per trovare il modo di scongiurare il pericolo senza allarmare le fatine.
Alla fine presero la decisione di rivolgersi al mago buono che altre volte li aveva aiutati contro i malefici delle stregacce.
Il mago li ascolto con aria grave. Poi si ritirò nella sua stanza segreta e andò a leggere il libro anti strega.

Scoprì così che si doveva preparare un antidoto con petali di rosa, gocce di rugiada, succo di viole del pensiero…ma soprattutto l’ingrediente principale doveva essere l’amore. Se il principe amava davvero la sua fatina, il maleficio non avrebbe avuto effetto.


 
 
 

SERENELLA E LE STREGHE CATTIVE

Post n°46 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da ofelia7700

Arrivò il giorno delle nozze. Tutto il bosco era in festa.
Gli alberi si vestirono delle loro foglie più lucide e verdi, i fiori sbocciarono ovunque, l’erba si fece tenera e morbida.
Quando Serenella arrivò nel suo vestito di cielo dai mille colori e dalle mille sfumature accompagnata dalle altre fatine e dagli elfi del bosco, tutti gli animali applaudirono. Ma erano in ansia.

Serenella camminò su un tappeto di petali che i folletti spargevano davanti a lei quando un bellissimo bambino le si avvicinò con una bicchiere di cristallo.

“Bevi Serenella! Te lo manda il Principe! E’ una pozione profumata che ti renderà ancora più bella!”

Gli animali del bosco fissarono terrorizzati, ma non riuscirono ad avvicinarsi. Le fate che erano all’oscuro la circondavano e ridevano felici.

“Bevi, bevi Serenella!” cantavano tutti in coro.
E  Serenella bevve.

Subito dopo la sua pelle incominciò a diventare scura, i suoi occhi mandarono lampi cattivi e un momento dopo crollò a terra addormentata.

Tutti erano rimasti impietriti. “Oh!” esclamarono le fate e i folletti  disperati!


”Non c’è tempo da perdere amici”! Il lupo balzò fuori dal bosco e chiamò l’aquila  e gli scoiattoli. “sorella! Corri ad avvisare il  principe, deve arrivare subito qui! Scoiattolini, correte più veloci del vento andate a casa del mago! Abbiamo bisogno subito del suo antidoto!”
L’aquila fece segno di aver capito e s’innalzò veloce volando sopra le nuvole. Gli scoiattoli invece corsero velocissimi, saltando di ramo in ramo per raggiungere la casa del mago.
Le fatine piangevano e tutti fecero un cerchio attorno a Serenella che rimaneva distesa sull’erba addormentata.
In poco tempo gli scoiattoli raggiunsero la casa del mago il quale gli consegnò subito la pozione da fare scivolare fra le labbra della fatina. “Fate presto! Mi raccomando! Ma ricordatevi che anche questo antidoto non servirà se manca l’ingrediente principale! Ci vuole l’amore!!”

Intanto l’aquila aveva raggiunto il principe nel suo castello sulle nuvole. In breve gli spiegò cosa era successo. Il principe voleva davvero bene a Serenella e non ci pensava proprio a sposare una brutta strega! Così chiamò il suo cavallo con le ali e velocissimo seguì l’aquila cavalcando fra le nuvole fino a raggiungere il bosco.

 

Ma quando vide quella brutta creatura stesa per terra rimase orripilato. Quella non era la sua Serenella! Ma un’orrenda strega!
Gli scoiattolini portarono la pozione e una delle fatine la fece ingoiare a Serenella. Subito il suo viso tornò chiaro e vellutato come una pesca.
Il principe allora capì l’inganno che le streghe gli avevano fatto e il suo cuore si riempì d’amore per la sua promessa sposa.
Si chinò su di lei e le sfiorò le labbra con un bacio.
”Io ti amo Serenella” mormorò con dolcezza.
E il miracolo avvenne! Serenella riaprì gli occhi, vide il suo nel principe accanto a lei e gli sorrise.

 

Tutti tirarono un sospiro di sollievo. Il Principe aiutò Serenella ad alzarsi e mai gli era parsa tanto bella!
Gli uccellini cominciarono a cantare, le fatine a sorridere, gli elfi e i folletti a fare capriole di gioia e tutti gli animali seguirono il corteo nuziale.
Il principe e Serenella si sposarono nel bosco magico, circondati da tutti coloro che gli volevano bene

 

 

Perché ancora una volta aveva vinto l’amore.

 
 
 

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