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Diario di Viaggio di Wolands

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SO CHE E' FINITA

Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
E mentre mi arrampico su un letto vuoto
Oh va bene.. ho detto abbastanza
Io so che è finita, eppure non desisto
Non so cos'altro fare
Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
Guarda, il mare vuole impadronirsi di me
Il coltello penetrarmi
Pensi di potermi aiutare?
Triste sposa velata, sii felice
Bel consorte, dalle il suo spazio
Amante chiassoso e villano, trattala con gentilezza
Sebbene lei abbia bisogno di te più di quanto ti ami
Ed io so che è finita, eppure non desisto
Non so cos'altro fare
So che è finita
Ed in realtà non è neppure mai cominciata
Ma dentro di me era tutto così reale
E tu addirittura ti sei rivolto a me dicendo:
"Se sei un tipo così divertente
Allora perché te ne stai da solo stasera?
E se sei un tipo così sveglio
Allora perché te ne stai da solo stasera?
Se sei tanto simpatico
Allora perché te ne stai da solo stasera?
Se sei tanto affascinante
Perché dormi solo stanotte?
Lo so perché..
Perché questa è una sera come tutte le altre
Ecco perché te ne stai da solo stasera
Con i tuoi trionfi ed il tuo fascino
Mentre loro sono l'una nelle braccia dell'altro.."
é così facile ridere
é così facile odiare
Ci vuole del coraggio per essere buoni e gentili
é così facile ridere
é così facile odiare
Ci vuole del fegato per essere buoni e gentili
L'amore è Naturale e Vero
Ma non per te, amor mio
Non stasera, amor mio
L'amore è Naturale e Vero
Ma non per quelli come noi, amor mio

Oh madre, sento la terra che mi cade sulla testa
 

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Quindi tu approvi quell'opportunismo politico che...
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IL QUOTIDIANO NAZIONALE "LA DISCUSSIONE" RECENSISCE IL MIO ROMANZO

Post n°74 pubblicato il 26 Giugno 2012 da wolands
 
Foto di wolands

Il romanzo "Il venditore di attimi" di Accursio Soldano all'attenzione dei quotidiani nazionali con una bella recensione della giornalista Chiara Catone sul quotidiano nazionale "La Discussione".

L'articolo, già consultabile nella pagina on line, sarà pubblicato anche nella versione cartacea dello storico quotidiano fondato da De Gasperi.

Ecco il testo della recensione.

«Gli stava solo facendo perdere tempo. Ma sapeva che fino a quando quell’uomo non si fosse alzato e non fosse andato via, lui non poteva attuare il suo piano. È incredibile, pensò, come un uomo, che fino a pochi giorni addietro passava le giornate a scervellarsi su come arrivare a fine mese, cominci ad apprezzare il tempo. Proprio quando decide che il suo tempo è finito. Oggi è una bella giornata per stare al mare. Beh, è anche una bella giornata per morire».

Così rimugina Alfred, un padre di famiglia, un uomo comune con vita normalissima, oppresso dai soliti fastidi economici e con una semplice famigliola, che gli accolla i banali assilli di qualsivoglia persona. Eppure, egli decide di farla finita, all’improvviso, adagiandosi sulla spiaggia, aspettando l’onda propizia. Tutto ad un tratto, un perfetto sconosciuto, silentemente sedutosi accanto a lui, inizia a parlargli, interrompendo il suo proposito, apparentemente di argomenti insignificanti, ma che poco a poco lo conducono alla riscoperta del quotidiano, il regalo di compleanno della figlia, la cena approntata alla svelta dalla moglie ma con tenera premura, la bellezza della lettura e dei voli di fantasia

Il signore, raffinato ed elegante, che non rivela il suo nome, da una valigetta, spuntata dal nulla, estrapola, simile ad un prestigiatore dal cilindro, fogli e pagine come strappate da libri, spunti di conversazione, storie di “amici”, così li definisce, tutte un po’ dal sapore amaro, una per tutte Werther e Charlotte, che però, per uno strano rovescio di medaglia, fanno apprezzare il presente.
Ma chi è questo curioso individuo, che Alfred, piacevolmente rilassato dai racconti, finisce per invitare in casa e presentare alla famiglia? «Ti è mai capitato di dover prendere una decisione importante e restare lì, un attimo, senza sapere cosa fare? Ecco io prendo quell’attimo di indecisione. Quell’attimo fra il prima e il dopo che la gente non considera e butta via. Lo riempio di significati e lo rivendo». Un grillo parlante o più banalmente un istinto di sopravvivenza, comunque la seconda occasione che la vita concede sotto le spoglie di un per così dire “cesellatore della memoria” attraverso la cultura. « Quelli dentro i libri sono personaggi. Io parlo di persone»- cerca di ribattere Alfred, ma l’invenzione è più efficace della realtà e a volte può spingere a recuperare il tempo vuoto, lasciato scivolare addosso per disattenzione o sufficienza.
“Il venditore di attimi” di Accursio Soldano è un romanzo breve ed intenso, dal risvolto ottimista nonostante l’inizio drammatico e le peripezie degli “amici” del distinto signore. Sembra di intravedere Seneca nella filigrana della trama: «non riceviamo una vita breve ma tale l'abbiamo resa, non ne siamo sprovvisti, eppure la sprechiamo». Siamo grandi scialacquatori di attimi, svenduti per inezie, snobbati per scontento, quando la felicità si rifugia proprio dietro quei futili lassi di tempo, ben impiegati, che bisognerebbe rispolverare dallo scaffale della mente ogni volta che stiamo per commettere un gesto imprudente. Il venditore di pillole letterarie può ricordarcelo.

 
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