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Post n°1210 pubblicato il 10 Giugno 2023 da acer.250
foto di dimitrisvetsikas1969 su pixabay
Le ipotesi invio di soldati europei: le garanzie di sicurezza da dare all’Ucraina durante il vertice Nato di Vilnius incombono minacciose sul futuro. Se ne parla moltissimo in questi giorni, ma nessuno spiega apertamente in che cosa consisteranno. Esaminando in controluce i discorsi, si intravede appunto l’invio al fronte di soldati europei. Se anche li mandasse solo la Polonia, si tratterebbe in ogni caso di un pericoloso allargamento di un pericoloso conflitto. Il vertice Nato si svolgerà martedì 11 e mercoledì 12 luglio 2023 a Vilnius. I capi di Stato e di governo dell’alleanza atlantica imperniata sugli Stati Uniti discuteranno fondamentalmente di Ucraina, cioè della guerra della Nato contro la Russia che si svolge in Ucraina. Sembra ormai assodato che, finché dura la guerra, l’Ucraina non entrerà formalmente nella Nato. Su questo si innestano i discorsi relativi alle garanzie di sicurezza. È stato il presidente dell’Ucraina, Zelensky, a sollevare la questione delle garanzie di sicurezza. Come ha precisato venerdì 2 giugno, le vuole in attesa che il suo Paese entri ufficialmente nella Nato e in sostituzione di questo ingresso. Neanche lui ha specificato in che cosa consisterebbero: solo che in sostanza dovranno essere messe per iscritto e vincolanti. Ne ha già parlato, afferma, con vari leader europei. Il tedesco Scholz e il francese Macron si sono prodotti in fumose variazioni retoriche sul tema. In sostanza: è necessario che durante il vertice di Vilnius l’Ucraina riceva chiare e forti garanzie di sicurezza diverse dall’adesione alla Nato, che cosa significa tutto questo, dove vogliono andare a parare? Lo ha suggerito l’ex segretario della Nato, Anders Rasmussen, che è stato anche consigliere di Zelensky e che attualmente è impegnato in un tour fra Europa e Stati Uniti per tessere gli accordi di Vilnius. In sostanza: se le garanzie di sicurezza per l’Ucraina non saranno sufficientemente forti, se esse non comprenderanno anche un chiaro percorso per l’ingresso nella Nato, c’è la possibilità che alcuni Paesi Nato, come la Polonia e le repubbliche baltiche, vogliano mandare loro truppe in Ucraina. Quindi per essere forti, le garanzie di sicurezza devono comprendere anche l’invio di truppe in Ucraina da parte di tutti i Paesi Nato. Ma che la Nato lo decida o no, le truppe, in Ucraina, probabilmente ci andranno lo stesso. Infatti i falchi antirussi dell’Europa dell’Est stando considerando di mandarle in ogni caso, del resto, per osservare la piega che gli eventi possono prendere, basta considerare la situazione attuale. L’Ucraina sta attuando la tanto annunciata controffensiva, ma nessuno può minimamente credere che questa controffensiva sia una cavalcata delle Valchirie fino ai confini che il Paese aveva prima dell’inizio della guerra civile nel Donbass. Sebbene sia ripiena di armi occidentali, all’Ucraina mancano infatti gli uomini. Il suo esercito è decimato. Edward Luttwak, la voce di Washington il cui principale merito è quello di non aver peli sulla lingua, l’ha annunciato da tempo: è necessario che l’Europa mandi soldati in Ucraina, a questo punto, l’incognita principale sembra una sola: dopo il vertice di Vilnius, i soldati partiranno per il fronte da tutti i Paesi europei della Nato? O invece solo da alcuni di essi?
Notare che, in tutto ‘sto gran parlare, nessuno parli di soldati statunitensi in Ucraina. Sempre e solo soldati europei per una guerra che si combatte nell’interesse di Washington e contro gli interessi dell’Europa.
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