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Area personale

 

un graditissimo regalo di Martina

-by

 

Premio 10 e lode

ringrazio con tanto affetto per il premio

con la seguente motivazione assegnatomi da

 donne e.... 

Al blog "TANTO PER ESSERCI"  di una persona speciale.

http://blog.libero.it/ashla/

 

PREMIO Award Brillante

donatomi dalla cara amica Silvana

del blog : SGATTAIOLANDO

 
Citazioni nei Blog Amici: 31
 

 
 

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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece  pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori...  ti lusingheranno sempre

 
 

 

Chi ha "inventato" la dieta vegetariana?

Post n°1244 pubblicato il 21 Ottobre 2023 da acer.250

pitagora

Più di 2.000 anni fa, il filosofo Pitagora affermava i principi della dieta vegetariana e del moderno animalismo: la dieta pitagorica, la Giornata Mondiale Vegetariana - viene celebrata ogni anno il 1° ottobre dal 1977. Eppure, già 2.000 anni fa, Pitagora (isola di Samo, Mar Egeo, 575-495 a.C.) seguiva insieme ai suoi discepoli una dieta vegetariana: la cosiddetta dieta di Pitagora.

Il filosofo greco che fondò a Crotone, Magna Grecia, la celebre scuola pitagorica, sosteneva che la Terra abbonda di piante e frutti sufficienti a nutrirci senza dover uccidere altri esseri viventi. Anche perché era convinto che, dopo la morte, l'anima si reincarnasse nel corpo di qualsiasi altro essere vivente, animali inclusi. Ecco dunque che aveva scelto un'alimentazione a base vegetariana (che ammetteva però i derivati animali, quindi non "vegana") spaziando dal miele alla frutta, dalle verdure alle focacce e dai formaggi ai legumi (tranne le fave).

Si può tranquillamente affermare, dunque, che con le loro abitudini alimentari fondate su un atteggiamento di enorme rispetto per la natura e la vita, i pitagorici anticiparono molte delle moderne battaglie per i diritti degli animali. "Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili", si dice che arrivò ad affermare il sapiente di Samo. Lo racconta il poeta romano Ovidio, secondo il quale Pitagora fu il primo a importare in Occidente il vegetarianismo, già praticato in Oriente da buddisti, induisti, taoisti e seguaci di Zoroastro.

 

Infine, una curiosità: i seguaci del vegetarianismo furono detti pitagorici fino a quando, nell'Inghilterra dell'Ottocento, si cominciò a parlare di vegetariani, derivato dall'inglese vegetable (verdura).

 

 
 
 

i segreti di Leonardo

Post n°1243 pubblicato il 21 Ottobre 2023 da acer.250

 quadro mona lisa

La Monna Lisa è uno dei quadri più famosi del mondo, e nasconde molti misteri: dalla sua protagonista, al suo enigmatico sorriso, alle campagne ritratte sulle sfondo. Anche le tecniche pittoriche utilizzate da Leonardo sono state molto studiate negli anni, e continuano a svelare nuovi segreti anche ai giorni nostri. Una ricerca pubblicata sul Journal of the American Chemical Society rivela infatti che nel fondo usato dall’artista fiorentino per la sua Gioconda si nasconde un ingrediente precedentemente sconosciuto: l’ossido di piombo, o litargirio, un pigmento tossico utilizzato fin dall’antichità per far seccare più velocemente la pittura ad olio.

La scoperta, realizzata da un team di ricercatori francesi e inglesi, è stata resa possibile dall’analisi di un campione microscopico di pittura prelevato da un angolo nascosto della tavola. Utilizzando un mix di tecniche di analisi, che vanno dalla spettroscopia all’infrarosso alla cristallografia a raggi X, gli scienziati hanno identificato tutte le sostanze chimiche presenti nel campione.

E a fianco a presenze attese, come l’olio da pittura e il bianco di piombo (o biacca), è emerso anche un intruso: la plumbonacrite, un composto raro, che può formarsi quando l’olio reagisce con l’ossido di piombo.

Nonostante l’utilizzo del litargirio in pittura sia stato relativamente diffuso sin dai tempi dell’antico Egitto, fino ad oggi non si avevano prove del suo uso da parte di Leonardo, che nei suoi diari ne parla solo in termini di un tonico contro i disturbi della pelle e dei capelli. Secondo gli autori dello studio, il materiale è stato usato con ogni probabilità dal maestro fiorentino per ottenere una pittura densa e a rapida essiccazione, con cui avrebbe coperto il pannello di legno su cui è realizzata la Monna Lisa per preparare il fondo del quadro.

by today scienze

 
 
 

Nel cielo di ottobre una eclissi di luna

Post n°1242 pubblicato il 21 Ottobre 2023 da acer.250
 

eclissi

 

Mentre la cometa Nishimura dopo essere sopravvissuta al suo punto di massimo avvicinamento con il Sole si allontana progressivamente verso lo spazio profondo, l'interesse di tutti gli astrofili si punta rapidamente su un altro evento di grande interesse. Un'eclissi parziale di Luna che avverrà il 28 di ottobre e sarà visibile anche dall'Italia. Bellissime saranno anche alcune congiunzioni come Luna-Giove e Luna Saturno e la pioggia di meterore Orionidi, ma andiamo con ordine:

1 ottobre: il sole sorge alle 7.08 ; tramonta alle 18.54

15 ottobre: il sole sorge alle 7.24; tramonta alle 18.31 (ora legale)

31 ottobre: il sole sorge alle 6.43; tramonta alle 17.08 (ora solare)

Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti per una località alla latitudine media italiana. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre torna in vigore l'ora solare.

Il 28 ottobre ci sarà un'eclissi di luna parziale, il nostro satellite sarà interessato da un'ombra che lo oscurerà in parte e lo spettacolo potrà essere visto anche dall'Italia. La fase totale sarà osservabile solo in Asia, Australia, parte dell'Europa Europa occidentale e dell'Africa occidentale. La magnitudine della penombra sarà 0.122 quindi non molto estesa. La Luna entrerà nella penombra alle 20:01, l'inizio della fase parziale sarà alle 21:35, la fine della fase parziale sarà alle 22:15 e l'uscita dalla penombra avverrà alle 00:26. La Luna piena del 28 ottobre è nota anche come Luna Piena del Raccolto

In ottobre, chi osserva beneficia di un numero di ore notturne maggiore che nei mesi precedenti, e si può dedicare all'osservazione delle meteore anche nelle ore serali. Quest'anno la Luna sarà presente in maniera consistente all'inizio e alla fine del mese (plenilunio il 29 settembre e il 28 ottobre), pertanto l'osservazione delle Orionidi, la corrente meteorica più cospicua del mese originata da particelle rilasciate dalla cometa Halley durante i suoi ritorni vicino al Sole, non verrà disturbata.

buon sabato a tutti

 

 

 
 
 

Messaggi tossici sui social

Post n°1241 pubblicato il 08 Ottobre 2023 da acer.250
 

ragazza con cellulare

C’è un allarme sulle nuove generazioni che forse stiamo ignorando troppo.

Secondo una ricerca commissionata dalla Presidenza del Consiglio quasi 100mila studenti tra 11 e 17 anni presentano caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media. Questa genera una maggior probabilità di sviluppare ansia sociale, che può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari come anoressia. Si stima dunque che la salute mentale di 1 giovane su 2 sia a rischio a causa dei social e dal mondo virtuale dove si imbattono quotidianamente in messaggi dannosi, che mostrano modelli di bellezza irrealisticamente perfetti e contribuiscono a minare autostima e benessere mentale e fisico. Cosa fare dunque? È appena nata in tal senso un’importante iniziativa: “Il Costo della Bellezza”. Di cosa si tratta?

Questo circolo va spezzato puntando su educazione e sensibilizzazione. “Cittadinanzattiva vuole contribuire alla campagna – prosegue Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva- con la realizzazione dello sportello telefonico di tutela, informazione ed empowerment per i più giovani e per le loro famiglie”. La campagna prende vita grazie ad un video che, sulle note di “You Are So Beautiful”, offre uno sguardo sulle vite dei giovani che hanno subito conseguenze reali di contenuti di bellezza dannosi proposti sui social, e ad un Manifesto che sintetizza l’impegno a supporto della petizione. “Il Costo della Bellezza” è un importante punto di partenza, ora tutti, però, devono fare la loro parte, dalle scuole alle famiglie.

 
 
 

Sono diventata io la macchina

Post n°1240 pubblicato il 30 Settembre 2023 da acer.250
 

chatbot esempo

 

Intelligenza artificiale, l’incredibile storia di un’operatrice che addestra chatbot

A Irina, che ha bisogno di soldi, i compagni di corso hanno raccontato che si può sbarcare il lunario insegnando all’intelligenza artificiale a scrivere e ragionare meglio. Irina Teveleva è nata a Mosca ma è emigrata negli Stati Uniti, dove frequenta un Master universitario di scrittura creativa. Trova dunque lavoro in una di queste aziende che addestrano le proprie chatbot a sembrare umane. E qui accade l’impensabile. A raccontare questa storia è lei stessa in un articolo pubblicato sul magazine 183 del The Economist. Una storia così particolare da aver convinto Cecilia Sala a riprenderla nel suo podcast “Stories” per Choramedia. Il titolo della puntata è emblematico: “Dovevo educare un’AI, sono diventata una macchina”. Irina, infatti, deve insegnare a Annie  una chat bot che si occupa di case e aiuta a confrontare i prezzi degli affitti  a rispondere bene e a gestire situazioni complicate, in modo che non sia più necessario l’intervento degli agenti immobiliari in carne e ossa, inizialmente il lavoro sembra andare bene. Racconta Cecilia Sala: “Irina Teveleva lavora 5 ore al giorno e la paga è buona. Quando però l’azienda che gestisce Annie viene venduta, le cose iniziano a cambiare: le ore di lavoro aumentano e l’azienda decide di punire chi non risponde entro due minuti alle domande dei clienti. Irina inizia a notare che il suo modo di organizzare i pensieri sta diventando sempre più meccanico e anche se in teoria avrebbe del tempo libero per scrivere, ha sempre meno idee: sta perdendo la vena creativa, non riesce a concentrarsi e i suoi pensieri assomigliano sempre più a quelli di un automa”

Irina perde tutto, perde la voglia di vivere, il tempo libero, la sua amata scrittura. Perché interagisce sempre e solo con Annie, la rende sempre più precisa, più puntuale, più umana. Doveva educare lei la macchina dell’intelligenza artificiale, finisce Irina Teveleva stessa per essere la macchina. “Gestire Annie ha creato una sorta di transfert”, racconta la ragazza. Al di fuori del suo turno ha difficoltà a concentrarsi, diventa arida, schematica e, soprattutto, aveva cominciato in modo meno raffinato, cioè a parlare come Annie. Alla fine, si è ritrovata a usava le risposte da chatbot anche nella vita di tutti i giorni, parlando con sua madre, con sua sorella, con i suoi amici. E a ripete continuamente, proprio come Annie, la frase “fammi sapere se funziona”. Questa storia ci dice molto dell’intelligenza artificiale, del presente e del futuro che è già qui.

Al di là e al di qua della macchina. Lo vogliamo veramente?

 

 

 
 
 
 
 

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