Creato da acrilmilanese il 05/08/2010
giornale che spazia da Milano .. Municipio 7 di Baggio-San Siro e Forze Armate a tutta la Lombardia

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 9
 

Ultime visite al Blog

Bornsickcuspides0cassetta2dony686SaraTatem12ps12surfinia60oceano585marabertowannamatrigianoeterna47marziosolacuorevagabondo_1962igor_2007
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« segue x Teo pag 6 de il...x Teo segue x pag. 5 e 8... »

x Teo acr Europa 2 e Torino 5 e 8

Ciao Teo, grazie x lo stupendo lavoro, se puoi oggi mi pubblichi x cortesia i seg articoli acr Europa pag 2 -  acr Torino pag 5 e 8 nov e dic 2016  - le foto te le ho mandate su facebok di Rio Merzario...

Magari capissimo! Con il referendum costituzionale del 4 dicembre gli italiani sono chiamati a respingere o approvare la riforma Boschi-Renzi. Motivo per cui è nato il Governo Renzi. Perché votare Sì e perché votare No? Ecco le ragioni dei favorevoli e dei contrari. CONDIVIDI.. Referendum costituzionale 2016: i pro e i contro - La classe politica italiana non è divisa soltanto sul e sul No alla riforma costituzionale ma era anche divisa sull’opportunità o meno di rinviare il referendum a causa dell’ultimo devastante terremoto che ha sconvolto il Centro Italia. Poi ci ha pensato chi di dovere e ha detto "siamo in ballo? .. Balliamo!'L’idea, fu suggerita dall’ex parlamentare dem Pierluigi Castagnetti, è stata rilanciata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, trovando la piena condivisione di diversi esponenti di Ncd e dello stesso Partito democratico. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha però subito stoppato la proposta e anche fonti di Palazzo Chigi si sono affrettate a smentire ogni ipotesi di slittamento. Sul destino del referendum costituzionale incombeva anche l’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida, il quale si era rivolto al Tribunale civile di Milano per chiedere di sollevare l’eccezione di legittimità costituzionale sul quesito del referendum. Secondo Onida, il fatto che in un unico quesito venissero sottoposti agli elettori diversi argomenti eterogenei minava la libertà di voto. Il quesito del referendum costituzionale 2016 recita infatti: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ’disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”. Qualora il Tribunale decideva.. ma sappiamo tutti cosa ha deciso e quindi si vota!Il referendum costituzionale: Sì o No? Vediamo ora, il destino di Renzi .. Votare Sì o votare No? Questo è il dilemma. Almeno per gli italiani che non hanno ancora preso posizione in vista del prossimo referendum costituzionale confermativo. Il premier Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa di fine anno 2015, aveva annunciato che in caso di vittoria del No, non solo si sarebbe dimesso da premier ma avrebbe concluso la sua carriera politica. Negli ultimi tempi, però, il presidente del Consiglio e leader del Pd ha rivisto alcune sue posizioni, optando per una minore personalizzazione della consultazione referendaria (su consiglio di chi l'ha voluto a quell'incarico) . “Si vota nel 2018 comunque vada il referendum costituzionale”, ha annunciato Renzi e lo ribadisce ancora oggi, dicendo che è lì per governare non galleggiare. Il capo del governo ha smesso di parlare di sue eventuali dimissioni, esortando media e opinione pubblica a focalizzare la propria attenzione sul contenuto del testo che gli italiani sono chiamati ad approvare o respingere. Un ottimo motivo, dunque, per analizzare le ragioni del Sì e quelle del No.  le ragioni del Sì e quelle del No, del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 che chiderà gli italiani, come vuole la Costituzione vigente da 70 anni: Sì o No alla riforma della Costituzione proposta dal ministro Maria Elena Boschi e appoggiata dal governo Renzi. Come votare? Ma quali sono i contenuti della riforma costituzionale e su cosa sono chiamati a esprimersi gli elettori? Ecco di seguito  i motivi per cui votare Sì o No alla riforma Boschi-Renzi: un confronto schematico tra le argomentazioni avanzate da chi è a favore e da chi è contrario alla legge che  modifica alcuni punti obsoleti della nostra Carta costituzionale "votare Sì o No"!? Lo scontro tra il Sì e il No è trasversale e coinvolge tutti gli schieramenti politici e ideologici. Naturalmente il leader naturale del partito del Sì è Matteo Renzi, ma a predicare le ragioni della riforma costituzionale c’è anche l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha spiegato che “le due debolezze fatali della storia repubblicana sono stati la minorità dell’esecutivo e il bicameralismo perfetto”. Contemporaneamente si sono delineati anche i comitati del No, presieduti da costituzionalisti ed esponenti delle opposizioni, i quali hanno definito la riforma costituzionale votata dalla maggioranza “l’anticamera di uno stravolgimento totale dei principi della nostra Costituzione e di una sorta di nuovo autoritarismo”. Molti dubbi sono stati sollevati anche in merito al nuovo rapporto tra Stato centrale e regioni disegnato dalla nuova legge, che, secondo i costituzionalisti del No, non risolverebbe le criticità scaturite dalla riforma del 2001. Il testo della riforma Boschi introduce alcune novità, tra cui l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del presidente della Repubblica e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare. Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo o sospensivo, non è necessario il raggiungimento del quorum. Diversamente dal referendum abrogativo - come quello di aprile sulle trivellazioni, per intenderci - vincerà l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti. Per i sostenitori del Sì, tra cui troviamo non solo esponenti Pd ma anche docenti di Diritto e studiosi della Costituzione, la riforma Boschi rappresenta un salto di qualità per il sistema politico italiano e per il suo farraginoso processo legislativo, garantendo maggiore stabilità a un Paese che ha visto 63 governi susseguirsi negli ultimi 70 anni. Le più note ragioni per votare Sì al referendum costituzionale di dicembre sono: -addio bicameralismo: si supera il famoso ping-pong tra Camera e Senato, con notevoli benefici in termini di tempo; -il fatto che solo la Camera sia chiamata a votare la fiducia al governo implica l’instaurazione di un rapporto di fiducia esclusivo con quest’ala del Parlamento; -la diminuzione del numero dei parlamentari e l’abolizione del Cnel produrrà notevoli risparmi; -grazie all’introduzione del referendum propositivo e alle modifiche sul quorum referendario migliora la qualità delle democrazia; -il Senato farà da “camera di compensazione” tra governo centrale e poteri locali, quindi diminuiranno i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti la Corte costituzionale. Perché votare No. Tutte le ragioni anti-riforma sono dichiarate  vedi posizione ufficiale del comitato del No. I motivi per cui, secondo gli esponenti del fronte del No, gli italiani dovrebbero opporsi all’approvazione del ddl Boschi-Renzi si possono riassumere nei seguenti punti: -si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche gli amministratori locali chiamati a comporre il nuovo Senato godrebbero dell’immunità parlamentare; -anziché superare il bicameralismo paritario, la riforma lo rende più confuso, creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato; -la riforma non semplifica il processo di produzione delle leggi, ma lo complica: le norme che regolano il nuovo Senato, infatti, produrrebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti; -i costi della politica non vengono dimezzati: con la riforma si andrà a risparmiare solo il 20%; -l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini comporterà l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare; .. segue.. come potete vedere ci sono i pro e i contro.. ecco perchè il costituente del 46-47 (la Costituzione attuale entrò in vigore il 1° gennaio del 1948) prevedette questo referendum.. sapeva già cosa sarebbe successo? .. ci sa di Sì. Cmq. Pensiamoci e votiamo secondo coscienza e .. convenienza! Ricerca a cura di Crv-Acr!
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/acrilmilanese/trackback.php?msg=13474145

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Nessun Commento
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963