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Messaggi del 21/06/2016

il baggese-Milanese pag 1 e 2 giugno-luglio

Post n°431 pubblicato il 21 Giugno 2016 da acrilmilanese

Cara Lettrice e Lettore... Leggi e diffondi... condividendo su facebook... www.acraccademia.it/Il%20Milanese%20pag%201.html

Da una ricerca di CRV-ACR il milanese, ringraziando le fonti, documentiamo ai lettori la reale portata di questi ballottaggi in attesa di seguire l'evolversi della realtà politica municipale, italiana ed europea (Referendum per la permanenza in Europa del Regno Unito). Seguiremo con attenzione la reale preparazione del Referendum inerente alla modifica Costituzionale, voluta fortermente dal Segretario del più grande Partito Italiano il PD, nonchè Presidente del Consiglio dei Ministri e quindi Capo del Governo in carica, Dr. MATTEO RENZI. Vi invitiamo a seguire con Noi... tale tematica .. e anche i nostri lettori, potranno dare il loro apporto con suggerimenti ed osservazioni, tramite il sito: www.acraccademia.it  e le mail: acrilmilanese@libero.it ; acrilbaggese@libero.it; acr-onlusdifatto@libero.it ; acrilsanremese@libero.it e info@acraccademia.it  .. ecco il risultato della ricerca!  

".. si tratta di una vittoria  .. netta e indiscutibile dei Cinque stelle". Matteo Renzi non cerca di "coprire" la realtà: Virginia Raggi e Chiara Appendino sono sindaci di Roma e Torino, dopo aver strappato le due città al Pd. Così il premier PD riconosce:  al voto dei ballottaggi, sia pure a valenza "locale", l'emergere  di un successo M5s come "elemento nazionale molto forte". Non basta. "Non è un voto di protesta ma di cambiamento", dice il segretario PD. Quindi per una volta Beppe Grillo è d'accordo: "Non è una protesta, è un cambiamento", dice contento il fondatore del Movimento. E aggiunge: "Ora aspettiamo il governo". Al dopo voto, il Pd riflettendo avvia quella che Renzi annuncia come una "pausa di riflessione" e una discussione interna "franca e sincera".

A Roma la Raggi è sindaco con il doppio (quasi) dei voti di Roberto Giachetti ("Il Pd e 'mafia capitale' sono all'origine della sconfitta", sostiene Matteo Orfini). A Torino Appendino strappa a Piero Fassino, staccandolo di nove punti, il governo di una città di centrosinistra da oltre venti anni(dopo la rottura con gli eterni COMUNISTI alla fassina e D'Alema. A Napoli, dove il Pd  era escluso dal ballottaggio, l'arancione Luigi De Magistris festeggia una riconferma "contro i poteri e gli apparati", doppiando lo sfidante di centrodestra Gianni Lettieri. A Trieste il centrodestra guidato da Roberto Dipiazza strappa il municipio al sindaco Pd uscente Roberto Cosolini. Sconfitte pesanti per il partito del Segretario Renzi, che che gettano ombre sulle vittorie. Da Milano, dove Beppe Sala vince staccando di misura Stefano Parisi (51,7% a 48,3%), a Bologna, dove Virginio Merola (54,6%) si riconferma contro Lucia Borgonzoni del Centrodestra (45,3%). L'esultanza dei Cinque stelle a Roma e Torino fa esplodere le tensioni levidenti nel Pd: la minoranza questa volta non fa sconti. E' una "sconfitta severa che merita risposte chiare", dice Gianni Cuperlo. E mentre Pierluigi Bersani non nasconde l'amarezza, Roberto Speranza afferma che è finito il tempo "dell'arroganza: serve un cambio di rotta nelle politiche del governo e nella gestione del partito". Sotto accusa, il doppio incarico del premier: "Renzi si rimetta in discuzssione da segretario", arrivano a chiedere parecchi .. tra i quali.. Davide Zoggia e altri. La sinistra chiede al Nazareno di abbandonare Verdini e sposare lo "schema Milano": centrosinistra unito   (.. ma i socialisti.. dove sono?.. con il cdx?). E invoca a gran voce modifiche all'Italicum. Cambiare la legge elettorale "non è all'ordine del giorno",.. giustamente.. taglia corto Matteo Renzi. Che saggiamente e per una riflessione interna, rinvia alla direzione di venerdì: "A me emozionano sempre le lasagne della nonna - dice dopo aver incontrato lo chef Massimo Bottura - ma bisogna coniugare i valori con la capacità di aprirsi al nuovo senza scadere nel nuovismo". Il premier intanto fa gli auguri ai sindaci, a partire da Raggi: "C'è totale impegno del governo a collaborare con tutti", afferma. E aggiunge che non hanno vinto i populismi ma "l'ansia di cambiamento". Ovunque, anche dove ha prevalso il Pd: perciò l'azione del governo "va avanti". Poco lontano da Palazzo Chigi, in Campidoglio, i Cinque stelle festeggiano: "Cambia tutto, ora tocca a noi", promette Raggi. E Appendino a Torino annuncia un rovesciamento di linea, dal no alla Tav ai vertici delle partecipate. "Da una parte i partiti tutti insieme e di qua noi, da soli. Ora l'obiettivo è cambiare quota e puntare alla guida dell'Italia", pensa in grande Grillo. Mentre Luigi Di Maio invia messaggi rassicuranti ai governi stranieri: "Venite a conoscerci". Dal centrodestra, intanto, si fa notare l'analisi di Angelino Alfano: "Il vecchio centrodestra come lo abbiamo conosciuto non esiste più: c'è il tentativo di Matteo Salvini di far nascere una destra estrema, noi dobbiamo far nascere un'area liberale e popolare che sia competitiva". "Per Alfano non c'è posto nel centrodestra che ho in mente - replica il leader della Lega - credo che si voterà per le politiche la primavera prossima. Io lavoro all'unità del centrodestra, col traino della Lega non ce n'è per nessuno". Forza Italia intanto rivendica i "buoni risultati dei moderati". Prossimo appuntamento, il referendum costituzionale di ottobre: in gioco, la vita del governo.

"Confermiamo che il voto ha ragioni di forte valenza territoriale ma c'è un elemento nazionale: una vittoria netta e indiscutibile nei comuni dei 5 stelle contro di noi", pare aggiunga Matteo Renzi. Quindi avrebbe vinto chi ha interpretato meglio l'ansia di cambiamento", ha aggiunto ancora Renzi. "Se c'è una cosa che il governo deve dire è un caloroso buon lavoro a tutti gli eletti. Il governo aiuterà tutti i contendenti a cercare di fare bene. Noi (Governo) andiamo avanti ad occuparci delle priorità istituzionali". 

Mentre a Sanremo e a Ventimiglia nell'Imperiese. La tradizionale festa interculturale delle comunità migranti della Città dei Fiori prenderà il via giovedì 23 giugno alle 21 in piazza San Siro. “Per conoscersi e per costruire la città della pace e dei diritti umani” , questo il tema centrale della due giorni dedicata all'integrazione e allo scambio culturale. La 'Festa dei Popoli' sarà aperta da un incontro con il vescovo Mons. Antonio Suetta, Donatella Alfonso, giornalista di Repubblica, Alessandra Ballerini, avvocato ed esperta dei diritti umani e delle migrazione e Paolo Lambruschi, giornalista de L'Avvenire.(vedi pag 1 de il sanremese in giornali on-line de www.acraccademia.it  )...

 
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