Il tema del Trasporto Pubblico Locale (TPL) e delle relative gare è un argomento certamente delicato, che tocca nervi scoperti, specialmente a chi vede l’inadeguata risposta dello Stato alle pressanti urgenze della nostra Città Metropolitana. Dato che il Decreto-Legge 50 del 24.4.2017 è stato poi convertito, con molte ed importanti modificazioni anche nell’articolo 27, dalla Legge 96 del 21.6.2017 (vedi Gazzetta Ufficiale 23/06/2017, n. 144), mi sembra opportuno richiamare alcune brevi considerazioni tecniche, per fornire elementi ai ragionamenti aggiuntivi: La prospettiva più certa, e doverosa, è quella delle gare; questo è il metodo che la legge prescrive per individuare il gestore in grado di svolgere il servizio migliore a prezzi più competitivi, quindi con vantaggio sia dei clienti che della stazione appaltante.Sulle gare si potrebbe dire molto, ma il punto principale è che – nonostante il settore si dica in costante perdita – la gestione del trasporto pubblico fornisce ancora oggi, specie se ben condotta, un business interessante per i gestori.In diverse parti d’Italia sono sempre più presenti gruppi forti a livello internazionale (ARRIVA- ferrovie tedesche; RATP- ferrovie francesi; ecc.). Si può aggiungere che non c’è la stessa reciprocità nei loro Paesi, ma questo è un altro (pur importante) argomento. Detto questo, si tratta di valutare attentamente cosa potrebbe avvenire a Milano per il prossimo contratto di servizio. Possiamo già dire che sia questa legge sia la normativa regionale, tolgono al Comune di Milano la competenza di stazione appaltante su questo tipo di gara. (segue)
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il 21/08/2018 alle 12:28
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il 23/02/2018 alle 09:39
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il 25/12/2017 alle 16:55
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il 25/12/2017 alle 14:38
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il 25/09/2017 alle 10:10