Creato da traggogolone il 14/11/2012

Ada vede

Punti di domanda e qualche risposta su di noi e la società, con un pizzico di umorismo

 

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Una Teoria Semplice

Post n°11 pubblicato il 30 Luglio 2013 da traggogolone
 

Seguitemi un attimo, in questo folle ragionamento che segue.. perchè ho rispolverato una teoria molto semplice, per cambiare le cose!
E' tutta qui, e, lo so, vi sembrerà la scoperta dell'acqua calda.. Ecco l'Ipotesi: nel momento in cui decidiamo, tutti, di non usare più il denaro, l'intera economia e la società del pianeta, come per magia, tenderà ad un riequilibrio perfetto e piuttosto veloce!
Non solo, ma anche l'ecologia e dunque il pianeta volgerà verso un riassetto dei suoi sistemi, messi a dura prova nell'ultimo secolo, ringraziandoci.
Basterà cercare di mettere bene a fuoco che, la fine del denaro, non vorrà dire la fine del lavoro: non ho detto infatti, da domani smettiamo di fare ciò che facciamo tutti i giorni e ce ne torniamo a casa a fare la calza?!
Dico che non sarà la fine del lavoro perchè:
Punto primo) L'esigenza di fare qualcosa è addirittura precedente a quella di farlo per guadagnare del denaro. (Non ci credete? Allora fate la prova a non fare assolutamente nulla per una settimana.. - per inciso: secondo voi perchè alcuni lavoratori ed imprenditori si suicidano? Perchè una volta privati del lavoro, si sentono privati del loro “fare primario”, non per i debiti, né per i sensi di colpa verso la famiglia -)
Punto secondo) se ho imparato un mestiere e ho la possibilità di continuare a mangiare, scambiando i frutti del mio mestiere con altri frutti indispensabili, perchè mai dovrei smettere di lavorare adesso?
Punto terzo) Ad oggi, nella maggior parte dei paesi del mondo, ci sono già tutte le fabbriche che occorrono: se la maggior parte dei beni, necessari a quelle fabbriche, continuerà ad arrivare, e la maggior parte dei beni prodotti, da quelle fabbriche, continuerà a servire, le cose non si fermeranno mica!
Ma, naturalmente, non potrà andare così, infatti una volta che è stato reciso l'antico valore di scambio, (sotterrato, affogato, stracciato, divelto, insomma come preferite) credete che pur alla luce dei primi due punti sopra esposti, il terzo potrà continuare a vigere, nello stesso modo in cui va oggi?
No, ovviamente. Potranno andare avanti (forse) solamente certe fabbriche, a certe particolari condizioni.
Sarà tutto molto più lento e costoso, in un certo senso: intanto i padroni non saranno più padroni di niente, e gli operai, visto che da loro non riceveranno più un dollaro, gli faranno il braccetto, allorchè questi vorranno tentare di dargli dei nuovi ordini.
Le cose si ribalteranno completamente, sotto questo aspetto.
Se lavoro, gli diranno gli operai, lavoro per portare avanti le cose, per la dignità e per mangiare: ma tu, padrone, non puoi più rompermi le balle con le tue pretese. E per dirtela tutta, con niente, visto che fra tutti quelli che lavorano qui, oggi il tuo lavoro, in fondo in fondo, è quello più inutile di tutti. Per cui ora va a casa da tua moglie e ringrazia se non ti prendiamo a pedate nel didietro!
Tutto sarà più lento e più costoso, come detto, ma l'economia, una nuova forma di economia potrebbe prendere piede, se si sarà abbastanza di larghe vedute da capire che la fine del denaro è soltanto la fine di un modo d'intendere i rapporti tra le persone, ed insieme la fine di un modo di proporre la soddisfazione di certe esigenze nelle persone.
Dunque dovremo fare almeno altre due cose, una delle quali obbligatoriamente: 1) accontentarci, e, 2) per poter soddisfare alcune esigenze più velleitarie, in una economia senza denaro, in cui beni e i servizi prodotti saranno naturalmente calmierati da sé, iniziare a mettere in comune cose che fino a ieri non ci sognavamo neppure di mettere in comune.
Per esempio?
Il televisore!
Un altro esempio? Il computer: nato “multiutente” da sempre, usato “multiutente” da mai.. (eppure ce l'ho in casa da due anni e solo adesso mi rendo conto che, se io lo adopero mezzora al giorno, in effetti potrei anche metterlo a disposizione dei miei vicini).
Un altro esempio? La lavatrice.
Un altro esempio? L'automobile.
Un altro esempio? La seconda o la terza casa.
Un altro esempio?... a voi la scelta.
Insomma, di certo ricomincerà il baratto, nuove forme di baratto e di scambio locale: scambi e baratti limitati, ovviamente.
Di certo bisognerà rimboccarsi le maniche per tornare a far produrre (la maggior parte di noi) l'antica terra: mollata alle grandi aziende agricole e a qualche anziano terzista cui abbiamo appioppato il campo ricevuto in eredità.
Di certo riscopriremo il valore della condivisione, non solo della tv e dell'aspirapolvere, ma anche dei nostri stessi pensieri, di ciò di cui avremmo sempre voluto metterci al corrente, ma "il chiuso" delle nostre case ci impediva di farlo.
Potremmo così ritrovarci dinanzi ad un fuoco, la sera, in quella che un tempo era la sala riunione dei condomìni del palazzo, ed ora si è trasformata in quella della tv, per portare ciascuno qualcosa da mangiare, insieme, mentre si ride e si canta, visto che la tv non trasmetterà più nulla e dentro quelle vecchie, ancora fatte a forma di grossa scatola, ritrovate in cantina, ci sarà, se ci va bene, l'aia di qualche gallina..
Finchè un giorno qualcuno si risveglierà dal breve incanto e dirà a tutti: ma, ragazzi, perchè non ci mettiamo a ristampare di nuovo il denaro?.. Forse così potremo fare una vita meno mesta!
Bè, se quel giorno arriverà, spero che quel qualcuno si ricorderà che, in passato, il denaro era l'unico bene concesso in monopolio assoluto e permanente.
Da secoli.
E provvederà così a creare un sistema diverso, più giusto, più equo.

In soldoni: smettere di adoperare questo denaro, perchè deve esserci oramai chiaro che, dai “proprietari del denaro” derivano tutti i nostri guai, attuali e passati.
Nel momento in cui decideremo di non usare più la loro merce, essi perderanno istantaneamente tutto il loro potere.
E, per inciso, se smettiamo adesso (o domani) di non voler più usare questo denaro, nessun ordine costituito o esercito che sia, potrà imporci di adoperarlo per forza.
Siete pronti dunque al “passaggio di mano”?..

Trag

 
 
 
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