Ada vede

Assalto alla middle-class

A volte ho pensato che sia giornalismo soltanto ciò che si può verificare direttamente di persona, prima di metterlo in pagina.

Così come ho pensato che i veri nemici degli appartenenti alla classe capitalistica non siano quelli della classe operaia, come ha sostenuto Marx, bensì quelli della classe media.

In fondo agli operai è sempre (e quasi solo) interessato il fatto di lavorare, cosa che ritengo sinceramente lodevole, fino ad un certo punto.

Fanculo a tutte le vostre chiacchiere di politicanti, 'a cagare le vostre indecisioni intellettuali da benpensanti: noi vogliamo agire e fare il nostro dovere nella società!

Il resto lo lasciamo a chi ha tempo e voglia per occuparsi di certe castronerie.

Perchè dico che è la classe media il vero problema dei capitalisti, ragion per cui negli ultimi (almeno) tre decenni ci sarebbe stato un “accanimento terapeutico” per sterminare gli appartenenti a questo ceto sociale?

Con politiche esattamente mirate a distruggerne i connotati e le potenzialità.

Bè, innanzitutto anche quelli della classe media hanno il brutto vizio di voler pensare, come fanno i capitalisti (o come fanno fare ad altri, prezzolati).

I medici, gli architetti, i piccoli imprenditori, ecc hanno dovuto studiare nella vita, prima di poter esercitare la professione, e questo ha sicuramente spinto alcuni di loro a comprarsi qualche altro libro, oltre a quelli strettamente indispensabili per il loro futuro lavoro.

E qualche buon libro inculca certamente qualche nuova (e buona) domanda.

E con le domande sorge la brutta esigenza (agli occhi dei capitalisti) della annosa ricerca delle risposte.

In secundis, il ceto medio vanta (o pecca di) connivenza con la classe operaia: un po' per lavoro, un po' per quotidiana necessità, difficilmente sono i padroni a chiamare la ditta per rifare i bagni..

Sono semmai gli incaricati (degli incaricati) dei padroni a chiamarli, a prendere accordi, seguire lo stato dei lavori, ecc

E guarda-guarda che gli incaricati (degli incaricati) s'incontrano oggi e s'incontrano domani, finchè non diventano non dico amici, ma per lo meno si capiscono reciprocamente.

Si confrontano, si rendono conto subito che tutt'e due tengono famiglia e che allora, anziché star lì a farsi la lotta, forse è meglio andare d'accordo, negoziare, discutere.

Per portare a termine il bagno..

Ma quest'incarico, dato ai rappresentanti della classe media, potrebbe rivelarsi un boomerang, pensano i capitalisti, quindi qui occorre prendere delle precauzioni.

Facendo cosa, ad esempio?

Inculcando magari l'idea (derivabile sempre dal solito divide-et-impera) che se hai un baretto, in fondo sei un vero imprenditore, un capitalista pure te, quindi ti devi scordare di scendere a patti coi lavoranti.

Oppure cominciando a lavorare di fino con le leggi, progettando di tutto per far sì che quelli della classe media non alzino mai la cresta.

Che non gli si affidi veramente l'opportunità di esercitare un potere fino in fondo (per piccolo che sia), dalla a alla zeta.

E qui arriviamo al terzo punto, elemento che ha convinto definitivamente i capitalisti, i veri aristocratici moderni, a far fuori (con tutte le manovre subdole che sono riusciti ad escogitare) il ceto medio: hanno realizzato che al ceto medio non è mai interessato sopprimere la classe operaia!

(Come avevano sperato che accadesse da sé.)

Infatto il ceto medio ha pensato si di dirigerla, di negoziarci, di lasciarla lì, volendo di litigarci, ma, in verità, le due classi potevano proliferare in relativa tranquillità, l'una a fianco all'altra.

Cosa che però, come suddetto, ai padroni proprio non poteva star bene.

E dunque se non bastavano le leggi a mantenere calmierata e limitata la classe media, cos'altro (meglio) poteva farlo?

Non so, magari l'idea, inculcata con grande savoire-faire - da parte di tutta una classe di spregevoli prostituti dell'intelletto, sedicenti comunicatori, artisti, ecc - che questi della classe padrona fossero dei veri “dei scesi in terra!”

Oppure fossero pericolosi come demoni, fossero certamente collusi fra di loro e possedessero il dono dell'ubiquità, fossero, in poche parole, veramente incaricati dall'Altissimo a gestire le cose!

Quindi, molto meglio non investigare oltre, e limitarsi ad accettare lo status-quo, che tanto a noi in fondo, seppure ci tassano al 60%, va bene così..

E vai col tango che, così disponendo, i padroni riportavano l'ordine delle cose allo stato del medio-evo: da una parte una cerchia ristrettissima di intoccabili proprietari del pianeta, in questo caso.

Dall'altra una massa indiscriminata di operai consenzienti: i servi della gleba.

E' chiaro però che, tutto quello che ho scritto fin qui, non potendosi verificare fino in fondo, non lo si può chiamare di certo giornalismo.