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Macelleria generazionale

Post n°1679 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da ad_metalla

Era tardi, faceva freddo e ho preso il 31 per Quartu. Il pullman non andava in discoteca. Era la discoteca. La location, innanzitutto. Luci basse, posti a sedere zero e perfetta divisione generazionale degli spazi. Prima metà del pullman per gli over 25, gli attempati, le signore e i bambini, il resto militarmente occupato da beata gioventù. E' qui la festa. Qui la musica impazza e qui decido di fermarmi.

Più si osservano ‘sti pischelli e più loro sminciano di traverso, mandandosi segnali in codice. E ridacchiano. Hanno ragione: non ho il cappellino né l’occhialino stretto, rigorosamente nero. Non ho piercing in bella mostra e neppure la  mutanda che strizza l’occhio ai curiosi. Ma soprattutto mi mancano le Adidas slacciate e gli orecchini a tunnel.  E poi il mio smarthphone Nokia E61i, classe 2005, invece che diffondere rave a tutto volume si mette a squillare con Gypsy  degli Uriah Heep!

E’ la fine. Lo estraggo dalla fondina dei pantaloni, tipo sfida  all’O.K Corral, e il pischello più vicino – con sorriso d’intesa all’amichetto –  mi fa: “Ehi Capo, è più vecchio il telefono o la suoneria? Che musica è quella?”.  Avrei volevo rispondere che quello non era un telefono, bensì un trasmettitore spaziale. Con cui avrei chiamato in aiuto gli extraterrestri, per portarmi via. Ho preferito abbozzare.

Così, tra un “scialla!” e l’altro, mentre mi chiedevo perché il ragazzo accanto manifestasse l’urgenza di trovare un Domopack, ho notato che ogni tot di fermate sul pullman salivano altri quindicenni. Che si esibivano con lo stesso  rituale: saluti, risate, scambio veloce di battute in slang chiagliaritano e passaggio di mano di piccoli rotoli di cartoncino, di non più di qualche centimetro d’altezza. Cosa ci fosse dentro non lo so, però qualche sospetto ce l’ho. Poi ancora saluti, rapida discesa alla fermata successiva e daccapo con il film.  Un modo originale per spacciare callonimini. 

Alla fine sono arrivato a Quartu e sono sceso per prendere l’1Q.  Che mi ha portato in piazza IV Novembre, alla fermata de “Il Meglio dell’Equino”. Faceva freddo e la macelleria, con buona pace di tutti, chiudeva i battenti.


Ps.

Gli amici mi hanno detto che il numero 31 del Ctm  in gergo si chiama “Trollino”. E ti pareva. Buono a sapersi

 
 
 
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