Creato da ad_metalla il 09/05/2006

RealCaimani Cube

La verità delle parole sta nelle azioni successive

 

 

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S'ode a destra uno squillo di tromba: “Becero frociame!”

“Chiunque accetti di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda”. Sono parole di Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sulle quali difficilmente non si potrebbe  che convenire. Altrettanto su quelle usate, più di recente, da Michele Piras (coordinatore di Sinistra, ecologia e libertà) nello stigmatizzare le affermazioni omofobe su facebook dell'addetto stampa del gruppo Pdl nel Consiglio regionale della Sardegna, Paolo Trudu. Dice Piras: “L'omofobia è un cancro della nostra società, che va contrastato sul piano culturale e legislativo, normando la materia in maniera appropriata: proviamo un senso profondo di nausea per una persona così volgare, omofoba e triste”.

La condanna delle espressioni utilizzate da Trudu è praticamente unanime, lo stesso capogruppo regionale del Pdl, Pietro Pittalis, ne ha preso le distanze invitando  il giornalista a presentare le scuse al leader di Sel Nichi Vendola. E le scuse sono infatti arrivate, oggi.

Caso chiuso? In parte. La vicenda ha richiamato alla mia memoria un’altra performance non proprio edificante, certo più lontana nel tempo, ma sicuramente sfuggita all'attenzione dei media.

La ribalta è sempre la stessa: il social network più frequentato del pianeta, Facebook. In questo caso cambiano gli attori della scena, che sono più conosciuti grazie alla loro presenza nelle istituzioni. Il primo è Antonino Dessì, Capo di Gabinetto dell’assessore dell'Igiene, sanità e assistenza sociale della Regione Sardegna, il secondo è Ignazio Tolu, assessore provinciale all’ambiente in quota Sel. Lo scambio di carinerie, che risale al 2011, torna ora d'attualità non solo per il caso Trudu, ma soprattutto per l'armamentario inequivocabilmente sessista utilizzato dai due.

Ora, come si sa, il sessismo, al pari dell’omofobia, è comunemente considerato una forma di discriminazione basata sul genere sessuale, un atteggiamento che solitamente si manifesta nell’affermare la presunta superiorità di un genere rispetto all'altro, cui spesso arbitrariamente, a seconda dei casi, si assegnano  qualità negative o positive. I due esponenti politici, quindi, si esibiscono su Facebook con post liberamente visibili ed un repertorio non proprio ammirevole. Che tra l’altro tira in ballo Vendola, gli operai dell’antinsetti ed anche gli stradoneri della provincia.

Questo il dialogo:

Antonino Dessì: Anche Farfallina ha messo i carciofi freschi…e una 0,40 perommini, io più trasgressivo…latina di coca zero

Ignazio Tolu:  tottusu de destra e tottusu caghinerisi, gi sesisi a frorisi. : -)
[tutti di destra e tutti omosessuali, già siete a "fiori"]

Antonino Dessì
:  la ghi s'amigu/a de Vendola sesi tui.
[guarda che l'amico/a di Vendola sei tu]

Ignazio Tolu: assumuncu issu du narara e nn dari mai cuau, destra  ipocrita, si praxiri su trattallu e nn mucciaisi.
[almeno lui lo dice e non l'ha mai nascosto, destra ipocrita, vi piace il "batacchio" - (inteso come "pene") - e state zitti]

Antonino Dessì:  viziosa tui muccias invecis, e scarraffias su muru puru e inzunchias :-)
[stai zitta tu, viziosa, e gratta pure il muro senza lamentarti]

Ignazio Tolu: tui bruscia mala, chi parasa finanza is origasa, figurari is trempasa de palasa.
[sei una strega cattiva, che mette anche le orecchie, figuriamoci le chiappe]

Antonino Dessì:  ammore perchè mi tratti così? adesso che sei in provincia tutti gli stradoneri ti stai passando...viziosa.
[stradoneri: manutentori di strade]

Ignazio Tolu: ehia tesoro anche tutti gli operai dell’antinsetti…ohhia [...]

Si dirà: stavano scherzando. Si aggiungerà: ognuno si rappresenta come meglio crede. Si concluderà: chi se ne frega, avranno fatto il militare a Cuneo! No, niente di più sbagliato. E per due motivi facilmente comprensibili.

Intanto perché dalla conversazione, al di là del tono amichevole, viene fuori una presunta superiorità di genere. O per meglio dire un insieme di pregiudizi, tra frizzi e lazzi, sull’omosessualità. Poi perché i due politici potranno anche invocare tutte le attenuanti del caso, ma non c’è alcuna giustificazione all’espressione celodurista rappresentata con un frasario volgare e sessista. E allora, per dirla con Bagnasco: esiste un limite all’indecenza? I due esponenti politici, cui la sobrietà ha fatto cilecca, si rendono conto che spesso la discriminazione di genere si alimenta e cresce in ragione di simili battutacce? Dagli uomini delle istituzioni, tanto più se si manifestano su Facebook, non sarebbe troppo esigere un comportamento più consono, meno triviale e assolutamente non sessista.

 


 

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