Creato da bandierarossa61 il 31/05/2008
Nel blog verranno presi in considerazione i problemi presenti nella città di Pisa. Blog campanilista, assolutamente no, in quanto i problemi della città della torre pendente, leggendo i quotidiani e ascoltando i servizi trasmessi dalle tv locali e nazionali, li ritroviamo in molte altre città italiane, tanto per citarne alcuni: l'inquinamento, causato dal traffico su gomma, dallo sviluppo sconsiderato degli aeroporti e dell'industria; l'assenza della casa; il sociale la sanità e la salute, la sicurezza e la violenza; gli extracomunitari; i rifiuti e il loro smaltimento; il precariato e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ripeto sono soltanto alcuni dei tanti probelmi che affliggono questa nostra società. E' un variegato di problematiche che in molti casi sono legate a filo diretto le une alle altre. La discussione sarà condotta in maniera democratica e aperta a tutti, il linguaggio utilizzato dovrà essere semplice e comprensibile. Ritengo necessario informare coloro i quali parteciperanno a questo blog, che le funzioni dello stesso saranno quelle di supporto professionale al lavoro degli amministratori della nostra città.

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Pisa 23/01/09 Troppi ROM in città, sos alla Regione

Post n°71 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da bandierarossa61
 

Sindaco del Comune di Pisa, Assessore alle Politiche Socio Sanitarie, Gruppi di maggioranza e minoranza, Direttori dei quotidiani Il Tirreno e La Nazione

                                                                            

Finalmente siamo arrivati alla resa dei conti. Grazie signor Sindaco per aver detto quanto riportato nell’articolo pubblicato dal quotidiano Il Tirreno il 18 u.s.. Lei con quella lettera ha denunciato pubblicamente ciò che ho sempre asserito e sostenuto sulla politica di integrazione per gli extracomunitari e comunitari. Sin dalle prime lettere del 2004, quando il tandem della gestione del sociale era affidato alla coppia Fontanelli – Macaluso, dicevo che la politica di integrazione era sbagliata, chi l’aveva progettata e messa in pratica non si era reso conto che questo assistenzialismo gratuito avrebbe portato alla catastrofe del sociale nella città di Pisa, così è stato, correo lo stato centrale, che ha tolto finanziamenti. Il mio pensiero, sicuramente antirazzista, ma razionale e non autolesionista, per i miei concittadini, o assistenzialista l’ho espresso più volte nelle mie lettere, nelle quali dicevo che ci voleva oculatezza, senso civico, capacità, professionalità e ragionevolezza nel fare determinati programmi, che poi in definitiva qualche anno fa non era neanche difficile approntarli, ma oggi è veramente una tragedia perché ormai il n° è incontrollato, ma poi le condizioni e le situazioni che si sono venute a creare. Non possiamo tenere persone in baracche o alloggi di fortuna o peggio ancora sotto i ponti, non è igienicamente e non solo, concepibile. Qui non siamo nel terzo mondo, non sono accettabili le baraccopoli. Certamente non possiamo dare a queste popolazioni ciò che non possiamo dare ai nostri concittadini pisani, o che non diamo alle giovani coppie, o ai single, o agli anziani, o alle coppie gay, o alle coppie di fatto, o alle famiglie con un familiare handicap o …. . Anche loro hanno dei diritti. Non possiamo dare loro un posto di lavoro, perché non li abbiamo neanche per i ns giovani, per i ns disoccupati, per i ns precari. Non possiamo caricare su chi paga le tasse tutte queste incombenze perché alla fine l’elastico si rompe. Allora che fare. Attualmente non è un problema di facile risoluzione, ma certamente è necessario riprogettare il tutto con nuove mentalità, le vecchie hanno fallito, perché ripercorrere lo stesso percorso con le stesse politiche o peggio ancora riciclare gli stessi personaggi. Hanno fallito, basta, il rapporto con loro deve concludersi e non fargli dei bandi ad hoc per riintegrarli. Ovviamente la colpa non sta solo nei progettisti, ma anche di chi vuol integrarsi, o perlomeno dice, anche da parte di questi nuovi cittadini ci vuole un aiuto, non devono partire dal concetto che a loro è tutto dovuto. Devono cambiare ed adeguarsi ai nuovi usi e costumi della società nella quale vogliono, almeno sembra, radicarsi. C’è un dare ed un avere. Città sottili ormai esiste e quindi potrebbe essere il punto di partenza, anche se non ne condivido la collocazione, questa non è la giusta politica di integrazione. Ma la domanda che mi pongo è se quei soggetti ai quali verrà affidata la casa sono realmente autosufficienti, quindi si sono trasformati da “parassiti” a “contribuenti”, e quindi pagheranno, il corrispettivo, 12 rate = anticipate, riportato all’art. 4 del contratto stipulato con il Direttore Generale dell’Azienda USL 5, la cifra come è riportato all’art. 5 del regolamento può variare dai 50 o 100€ mensili. Pagheranno, come da contratto, art. 11, le spese relative all’utenze, intestate al medesimo concessionario, + le spese dell’atto? Per farla breve, questi nuovi pisani si accolleranno quanto contenuto nella delibera della SDS n.24 del 23/10/2008? Se così fosse potremmo, anzi i comuni della zona pisana che fanno parte della SDS, potrebbero ripartire con un nuovo progetto equamente ripartito, basandosi sulle disponibilità finanziarie, locali, regionali, nazionali ed europee. Ma dobbiamo trovare il punto zero, prima di iniziare a progettare. Cosa significa? Progettare per chi? Stabilire sin dal principio chi sono i soggetti per i quali ci muoviamo, nome e cognome, chi non ci rientra, pazienza deve lasciare il territorio. Fascista, razzista, assolutamente no. Ci deve essere un limite invalicabile oltre il quale il progetto non è più coperto finanziariamente e da quel limite dobbiamo stare alla larga altrimenti ricadiamo nello stesso errore. In una bottiglia da ½ litro non posso inserirci 1 litro, e questa deve essere la politica futura. Se poi come dicono i sostenitori di questi neo potenziali cittadini pisani che le amministrazioni pubbliche non sanno trovare i finanziamenti, bene, come si costituiscono i comitati contro, si possono costituire comitati a favore che possono collaborare per trovare i finanziamenti.

 
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