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Messaggi di Maggio 2014

Imbattibili...a tavola...

Post n°337 pubblicato il 28 Maggio 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Grande serata ieri al Voltini di Crema...

 

Eccoci:

 

I COMICI ASSOCIATI!

 

Foto: Sento ancora l'emozione (e i dolori alle gambe simili a quelli del parto) per ieri...imbattibili come sempre ...a tavola #atavolavinciamonoi

 
 
 

Un pensiero su Di Battista e il Movimento 5 stelle

Post n°336 pubblicato il 27 Maggio 2014 da MANonTHEmoonMilano
 
Tag: sveglia

Dovete solo cambiare strategia comunicativa. Tu sei un ragazzo in gamba e ti apprezzo ma non avrei mai votato uno come Grillo per le cose che ha detto. Non bisogna solo "insultare" ma proporre, ogni tanto anche con un sorriso. Se abbatterete il sistema dei partiti tanto di cappello...ma ci vogliono anche dei nomi di valore, politiche chiare, non distruggere solo tutto. Non va bene! Dovete puntare alla lotta seria alla corruzione proponendo continuamente una legge che butti fuori gente come Fitto e altri come lui, dovete credere in una visione che nessuno di noi vede se non quella dello sfascio. Sai non credere che tutti siano ignoranti, io ho pure due lauree per esempio ma non conta nulla: quando ascoltiamo frasi tipo "Processi sul web per giornalisti" o cose simili la gente pensa solo a una cosa...Che volete instaurare una sorta di dittatura e chi è contro deve essere emarginato. La realtà è che la politica non è solo distruzione di una istituzione, anzi il contrario (rispetto per le stesse): la politica è mediazione, comprensione, visione. Nessuno ne ha una. Nemmeno voi al momento l'avete mostrata chiaramente. Uscire dall'euro, solo se escono tutti perché se no è un vero suicidio. E non esiste solo il web. Io non ho votato per voi, e non sono un pensionato e mai credo lo sarò per colpa del mio lavoro. La gente, se non l'avete capito, ha riempito le piazze non solo per il Movimento 5 stelle, ma per godersi lo spettacolo di Beppe Grillo gratis. Tu e De Maio siete in gamba e crede ce ne siano tanti come voi. Dovete essere voi in prima linea, siete la speranza ma solo se ci siete voi e non Casaleggio o Beppe Grillo che han fatto il loro lavoro, ma che ora rischiano solo di rovinare tutto!  Con rispetto e buon lavoro, magari non lo leggerà nessuno, ma è non solo il mio pensiero, ma quello di molti che piuttosto hanno preferito non andare a votare ma astenersi...Puntate sulla scuola, sulle generazioni nuove, una visione...e quando sarà il momento vincerete voi...davvero. Alan Paul

 

Ecco il post di Di Battista

Ieri non ho scritto nulla. Stavo a pezzi! La sensazione che sentivo? Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Vedete, noi non siamo come i politicanti di professione che, dopo ogni elezione, riescono a mettere maschere e a sfoggiare astrusi ragionamenti per dimostrare all'opinione pubblica che hanno vinto tutti. 

Io no, noi no. Io ieri sono stato malissimo. Non ho mangiato nulla per ore e avrò fumato 30 sigarette, proprio io che non fumo quasi mai.

Ci ho creduto moltissimo, mi sono anche esposto ma ha vinto “l'apparato”.

Vi sto scrivendo dalla commissione difesa della Camera, tra poco inizierà un'audizione con il Ministro della Difesa. Osservo i deputati e i senatori dei partiti. Sono tutti strafelici, tutti. Quelli del PD è logico, ma quelli di Scelta Civica perché? Casini sprizza gioia da tutti i pori, Cicchitto ha l'aria sollevata. Eppure hanno preso 1/5 dei nostri voti. Si salutano tra di loro con vigorose strette di mano e dolcissimi baci sulle guance. Il messaggio è chiaro, si stanno dicendo una sola cosa: “ci siamo salvati!”.

Ed è vero, noi abbiamo perso e il sistema ha vinto. Confidavamo nel fatto che l'impegno che ci abbiamo messo (credetemi abbiamo dato l'anima), che aver studiato giorno e notte per smascherare le indecenze nascoste nei decreti legge, sarebbero bastati per vincere. Pensavamo che dare un esempio di onestà, coerenza, intransigenza, restituire soldi, presentare tutte le proposte di legge dichiarate, avrebbe convinto gran parte degli italiani a scegliere il 5 stelle. Ci siamo illusi che girare tutta l'Italia, piazza per piazza, portare in ogni angolo del Paese la nostra politica, parlare con centinaia di cittadini senza scorta ne intermediari ci avrebbe fatto ottenere un risultato strabiliante.

Ci siamo sbagliati. Mi sono sbagliato. La strada è lunga. Lo capisci quando pensi a quanti voti ha preso Raffaele Fitto, FI, un giovane condannato (in I grado) a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per i reati di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d'ufficio. Secondo eletto in Italia per numero di preferenze!

Insomma, io, per carattere, per passione, anche per sana ambizione ho pensato di prendere a “testate” il sistema, il muro del sistema, pensando di fargli male. Ebbene il muro è ancora in piedi (e i sorrisi di oggi qui in commissione lo dimostrano) e io ho la testa fasciata. Tuttavia, e vi prego di credermi, non sono affatto parole di circostanza, io delle crepe in quel muro le vedo. Le vedo con chiarezza. E se tutti questi politicanti oggi gioiscono con tale “entusiasmo da finale” è perché era davvero una finale. Cioè un gruppo di cittadini entrati un anno e mezzo fa in Parlamento e centinaia di migliaia di attivisti, sono arrivati in finale contro la partitocrazia, un avversario che non ha mai temuto nessuno. Loro hanno vinto ma per farlo hanno fatto una “campagna acquisti” molto dispendiosa. 

Io oggi sto molto meglio. Nei prossimi giorni andrò a dare una mano dove siamo arrivati al ballottaggio e mi terrò nel cuore un popolo che a piazza San Giovanni grida onestà, onestà, onestà. 

Poi penserò agli errori commessi, a cominciare dai miei (ricordo a tutti che fare auto-critica significa esaminare il proprio operato, i propri errori e io Alessandro Di Battista, ne ho commessi diversi) ma penserò anche ai Mastella e agli Scopelliti. D'altronde se, per la prima volta, certa gente non ce l'ha fatta ma ce l'hanno fatta 17 cittadini incensurati, preparatissimi (leggetevi i loro curricula) e senza "padri, padroni e padrini" beh questo è senz'altro merito del M5S e di quel popolo che gridava onestà.

Siamo arrivati in finale e abbiamo straperso ma le finali non si possono perdere sempre. Ne arriveranno delle altre. A riveder le stelle
 
Foto: Ieri non ho scritto nulla. Stavo a pezzi! La sensazione che sentivo? Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Vedete, noi non siamo come i politicanti di professione che, dopo ogni elezione, riescono a mettere maschere e a sfoggiare astrusi ragionamenti per dimostrare all'opinione pubblica che hanno vinto tutti.   Io no, noi no. Io ieri sono stato malissimo. Non ho mangiato nulla per ore e avrò fumato 30 sigarette, proprio io che non fumo quasi mai.  Ci ho creduto moltissimo, mi sono anche esposto ma ha vinto “l'apparato”.  Vi sto scrivendo dalla commissione difesa della Camera, tra poco inizierà un'audizione con il Ministro della Difesa. Osservo i deputati e i senatori dei partiti. Sono tutti strafelici, tutti. Quelli del PD è logico, ma quelli di Scelta Civica perché? Casini sprizza gioia da tutti i pori, Cicchitto ha l'aria sollevata. Eppure hanno preso 1/5 dei nostri voti. Si salutano tra di loro con vigorose strette di mano e dolcissimi baci sulle guance. Il messaggio è chiaro, si stanno dicendo una sola cosa: “ci siamo salvati!”.  Ed è vero, noi abbiamo perso e il sistema ha vinto. Confidavamo nel fatto che l'impegno che ci abbiamo messo (credetemi abbiamo dato l'anima), che aver studiato giorno e notte per smascherare le indecenze nascoste nei decreti legge, sarebbero bastati per vincere. Pensavamo che dare un esempio di _nestà, coerenza, intransigenza, restituire soldi, presentare tutte le proposte di legge dichiarate, avrebbe convinto gran parte degli italiani a scegliere il 5 stelle. Ci siamo illusi che girare tutta l'Italia, piazza per piazza, portare in ogni angolo del Paese la nostra politica, parlare con centinaia di cittadini senza scorta ne intermediari ci avrebbe fatto ottenere un risultato strabiliante.  Ci siamo sbagliati. Mi sono sbagliato. La strada è lunga. Lo capisci quando pensi a quanti voti ha preso Raffaele Fitto, FI, un giovane condannato (in I grado) a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per i reati di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d'ufficio. Secondo eletto in Italia per numero di preferenze!  Insomma, io, per carattere, per passione, anche per sana ambizione ho pensato di prendere a “testate” il sistema, il muro del sistema, pensando di fargli male. Ebbene il muro è ancora in piedi (e i sorrisi di oggi qui in commissione lo dimostrano) e io ho la testa fasciata. Tuttavia, e vi prego di credermi, non sono affatto parole di circostanza, io delle crepe in quel muro le vedo. Le vedo con chiarezza. E se tutti questi politicanti oggi gioiscono con tale “entusiasmo da finale” è perché era davvero una finale. Cioè un gruppo di cittadini entrati un anno e mezzo fa in Parlamento e centinaia di migliaia di attivisti, sono arrivati in finale contro la partitocrazia, un avversario che non ha mai temuto nessuno. Loro hanno vinto ma per farlo hanno fatto una “campagna acquisti” molto dispendiosa.   Io oggi sto molto meglio. Nei prossimi giorni andrò a dare una mano dove siamo arrivati al ballottaggio e mi terrò nel cuore un popolo che a piazza San Giovanni grida _nestà, _nestà, _nestà.   Poi penserò agli errori commessi, a cominciare dai miei (ricordo a tutti che fare auto-critica significa esaminare il proprio operato, i propri errori e io Alessandro Di Battista, ne ho commessi diversi) ma penserò anche ai Mastella e agli Scopelliti. D'altronde se, per la prima volta, certa gente non ce l'ha fatta ma ce l'hanno fatta 17 cittadini incensurati, preparatissimi (leggetevi i loro curricula) e senza "padri, padroni e padrini" beh questo è senz'altro merito del M5S e di quel popolo che gridava _nestà.  Siamo arrivati in finale e abbiamo straperso ma le finali non si possono perdere sempre. Ne arriveranno delle altre. A riveder le stelle

 
 
 

Stasera a Crema il Memorial Mazzini

Post n°335 pubblicato il 27 Maggio 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Ottava edizione stasera del Memorial Mazzini allo stadio Voltini di Crema.

Una occasione unica per dare una mano ai malati di Mielofibrosi.

Il costo della serata è di soli 5 euro. 

 

Si sfideranno in un triangolare di beneficenza:

I Bindun (nelle cui fila giocheranno tra gli altri, Luca Facchetti, Ezio Brevi,

Paolo Monelli e tantissimi altri);

I Comici Associati nei quali gioco abusivamente anche io ,

e una selezione di forze dell'ordine di Crema.

Foto: Amici di Crema e dintorni, Domani io e altri amici colleghi giochiamo al pallone per una giusta causa…chi ci verrà a vedere si divertirà e farà una buona azione….vi aspettiamo.

Tra i comici Associati confermata la presenza di Stefano CavecchiaEugenio ChiocchiLuca Lionetti,Massimo PisuStefano VogognaRenato Converso,Giorgio VerduciNando TimoteoHenry ZaffaAlex De Santis e Davide Paniate oltre che di me, Alan Paul Panassiti

Foto: Domani sera venite a Crema, Stadio Voltini. I Comici Associati, nei quali abusivamente gioco anche io,  giocano contro una selezione delle forze dell'Ordine (che provvederò personalmente a disordinare a modo mio peggio dell'anno scorso) di Crema e contro i Bindun, nelle cui fila giocheranno tra gli altri, Luca Facchetti, Ezio Brevi, Paolo Monelli e tantissimi altri. Divertimento assicurato...E' per una buona causa!

 
 
 

Disastro 5 stelle

Post n°334 pubblicato il 26 Maggio 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

Avrei voluto un segnale di cambiamento ieri, ma non ci sono ancora le condizioni. Per il Movimento 5 Stelle un netto ridimensionamento frutto di una campagna elettorale completamente sbagliata.

Se si vuole cambiare bisogna anche NON essere così distruttivi.

Le istituzioni vanno rispettate. Il Pd è pieno di cialtroni? Direi di si, come anche Forza Italia che è in netto calo...ma allo stesso tempo ci sono anche molte persone per bene...E' cresciuta anche la Lega (un vero scandalo) Ma la vera domanda è: chi sono i M5 stelle? Un capellone, un comico urlatore astioso e una serie di sconosciuti (alcuni dei quali credono alle scie chimiche). Sarebbe come dare la Ferrari da guidare a chi non ha nemmeno la patente. Altro che ‪#‎vinciamonoi‬...forse era meglio‪#‎linciamonoi‬... e non va bene!

Avrei voluto un segnale di cambiamento ieri, ma non ci sono ancora le condizioni. Per il Movimento 5 Stelle un netto ridimensionamento frutto di una campagna elettorale completamente sbagliata.   Se si vuole cambiare bisogna anche NON essere così distruttivi.   Le istituzioni vanno rispettate. Il Pd è pieno di cialtroni? Direi di si, come anche Forza Italia che è in netto calo...ma allo stesso tempo ci sono anche molte persone per bene...E' cresciuta anche la Lega (un vero scandalo) Ma la vera domanda è: chi sono i M5 stelle? Un capellone, un comico urlatore astioso e una serie di sconosciuti (alcuni dei quali credono alle scie chimiche). Sarebbe come dare la Ferrari da guidare a chi non ha nemmeno la patente. Altro che #vinciamonoi...forse era meglio #linciamonoi... e non va bene!

Che delusione

 
 
 

FUORI DALL'EURO, IL GIORNO DOPO

Post n°333 pubblicato il 21 Maggio 2014 da MANonTHEmoonMilano
 

In mondo futuristico una storia di fantapolitica...

Mica tanto fanta...

 

 

 

Un venerdì sera qualsiasi, di qui a non molto.

Il dado è tratto, l'Italia esce dall'euro e riconquista l'agognata sovranità monetaria.

Ma prima ancora di trovare il tempo di chiedersi cosa farne, di questa benedetta sovranità, arrivano le prevedibilissime sorprese, a valanga. E il risveglio nel day after sarebbe tutt'altro che sereno.

 

Eccoci qua. L'ora delle decisioni irrevocabili è finalmente giunta: venerdì sera il Presidente del Consiglio Claudio Borghi annuncia a reti unificate che l’Italia ha unilateralmente deciso di uscire dall’euro, e dunque recupera la sua agognata sovranità monetaria. Il presidente Borghi queste cose le sa, e dunque l’annuncio viene fatto quando i mercati finanziari sono chiusi, e con loro le banche. Di solito riaprono il lunedì, ma in questo caso va specificato per bene quale lunedì. Lo ammise lo stesso Borghi qualche anno addietro, prima di sostituire Matteo Salvini come premier, e quando era ancora suo consulente economico, nel famoso libretto divulgativoBasta €uro: “[…] l’unico incomodo sarà che probabilmente durante la conversione, per alcuni giorni, sarà necessario chiudere le banche per impedire speculazioni […]”.

La faceva facile il presidente Borghi allora nella sua veste di consulente, ma al momento del “dunque”, cioè dell’uscita effettiva dall’euro, gli tocca anticiparla di due settimane rispetto alla data prefissata, poiché nelle settimane precedenti il sistema bancario italiano è stato molto vicino all’andare in pezzi. Che cosa è successo in quei giorni concitati?

Nessun complotto, non preoccupatevi, ma si dà il caso che non è facile tenere il segreto in un paese di 60 milioni di abitanti, in cui all’incirca l’un percento (600,000) è occupato nel settore bancario e finanziario. Naturalmente non si tratta di 600,000 amministratori delegati che sono dentro le secrete cose, ma capita sovente che le informazioni trapelino dai piani alti ai piani bassi: perché mai il dirigente generale X della banca Y non deve far sapere ai suoi più affezionati collaboratori che cosa bolle nel pentolone, cioè l’uscita dell’Italia dall’euro? Non saranno i diecimila euro prelevati dal proprio conto corrente da parte di ciascuno di questi collaboratori a far andare male l’operazione! E invece la notizia si è diffusa come un brivido freddo lungo la schiena del corpaccione produttivo italiano, e giorno dopo giorno vedevi sempre più coda allo sportello della tua banca, la tua fidata –e un po’ cara- banca dove tieni i tuoi risparmi, tanti o pochi.

I cittadini più sofisticati hanno prelevato solo una parte dei propri risparmi in banca, mentre la parte maggiore l’hanno investita in obbligazioni denominate in dollari, sterline o franchi svizzeri; molti altri cittadini hanno ritirato quasi tutto dal conto, perché la televisione non ha potuto che parlarne, e raccontare del rischio che la nuova lira valga il 30 percento in meno rispetto al vecchio euro. Il numero è bello tondo: ho mille euro sul mio conto corrente, e sono mille euro che negli altri paesi della famosa Eurozona valgono ancora mille euro: se li prelevo e li tengo in casa, nessuno verrà a stampigliarmeli per certificare che sono euro italiani, euro che si devono tramutare in lire. E se li lascio in banca? Valgono 300 euro in meno.

Certo, esperti vicini al presidente Borghi si sono affannati in televisione a sostenere che la svalutazione sarà piccola, e verrà decisa dal mercato, ma gli economisti non così vicini al presidente Borghi hanno ricordato che la scelta stessa di uscire dall’euro ha lo scopo di recuperare la competitività delle imprese italiane attraverso la svalutazione della nuova moneta. Presidente Borghi, ci ricordiamo quando nel suo celeberrimo Libretto Verde lodava l’Inghilterra che era riuscita ad uscire dalla crisi del 2008 grazie al fatto che “la Sterlina si svalutò fortemente”. Ok, allora si dimenticò di menzionare i licenziamenti nel settore pubblico inglese, ma tant’è: ci ricordiamo che la sovranità monetaria serve per svalutare. Svalutate pure, ma svalutate i vostri, di soldi.

Questa era la voce collettiva che – come in un’Aci Trezza 2.0 - giustificava la scelta di prelevare dal conto corrente. E furono code agli sportelli, e furono prelievi, per i più fortunati. Già due banche di medie dimensioni hanno dovuto chiudere gli sportelli mercoledì: finite le riserve, niente sollievo dai prestiti dalle altre banche. E che dovrebbe fare la Banca Centrale Europea, quando ormai i piani di eurexit dell’Italia sono noti e stranoti?

Dunque il venerdì sera successivo a quel mercoledì nero Borghi va in televisione e annuncia a reti unificate l’uscita dall’euro. Molti cittadini si precipitano al bancomat più vicino, che naturalmente non sputa fuori neanche un deca, neanche a pagarlo. Pagarlo con cosa? Siamo a domenica, e sta per finire un altro weekend (cit.), ma questa volta è un weekend diverso, perché il giorno dopo le banche sono chiuse: le operazioni di sostituzione della nuova moneta sono laboriose, e non bastano certamente due giorni e mezzo per completarle: dopo tutto, Borghi l’aveva già spiegato sul suo Libretto Verde.

Non è necessario essere Freud per riflettere sulla componente psicologica del denaro, la quale emerge prepotentemente nel momento in cui esso ti sfugge dalle mani: è vero che lo stanno stampigliando dentro le banche, ma la bocca del bancomat è chiusa-serrata, e le banche sono chiuse. Agli appelli alla calma in TV, adesso chi ci crede più? (cit.)

E adesso che cosa succederà? Intendiamoci: è vero che non ci saranno problemi insormontabili nei rapporti di credito e debito tra cittadini italiani, perché questi vengono riconvertiti automaticamente nella nuova lira, in virtù di quella che i raffinati chiamano la “legge della moneta” (lex monetae). Il problema sta invece nei debiti con soggetti stranieri, che non sono esattamente felici di farsi ripagare “uno a uno” con lire svalutate di almeno un 30 percento rispetto all’euro. Francamente, diciamo (detto con voce di un noto predecessore di Borghi a Palazzo Chigi), diciamo che come minimo ci saranno tante e tante cause in tribunale, enon è nemmeno chiaro quale sia il tribunale competente.

E ammettiamo pure che tutti i nostri creditori stranieri -creditori di cittadini, imprese, banche italiane, e dello stato- accettino di farsi pagare uno a uno in lire (mmmmh, impossibile): che cosa accadrà ai debiti futuri? Un investitore che sia un po’ accorto e che voglia prestare ancora soldi a soggetti italiani –a patto che accetti di farlo- vorrà ottenere un tasso di interesse che lo compensa del rischio di svalutazione futura delle nuove lire. In che modo il presidente Borghi riuscirà a convincere questi investitori che si è svalutato una volta sola, e poi non lo faremo più?

Qui la questione sta nel capire che cosa ne facciamo di questa benedetta, agognata e riagguantata sovranità monetaria: se la utilizziamo per creare inflazione e abbattere il valore del debito pubblico forse ci sistemiamo da un lato ma ci inguaiamo dall’altro (le famose coperte corte dell’economia): il rischio di svalutazione è tanto più alto quanto più elevato il tasso di inflazione interno, e allora ci costerà assai farci prestare i soldi nel futuro, da creditori sia stranieri che italiani. OK, i nostri prodotti diventano più competitivi grazie alla svalutazione, ma i paesi rimasti nell’eurozona hanno già fatto sapere in maniera non molto velata che sono ben pronti a reintrodurre dazi sulle importazioni: l’Italia è uscita in maniera unilaterale dall’euro, perché mai dovrebbe restare nel Mercato Unico?

Il day after dopo l’uscita dell’euro non è dunque il lunedì successivo (lunedì 3), ma bisognerà aspettare due settimane: le banche riapriranno il lunedì 17. Quel giorno riapre la borsa, con un crollo del 21 percento. Il presidente Borghi si trova di fronte a scelte cruciali: che fare dell’indipendenza della banca centrale? Come andranno le prossime aste dei titoli di stato? Quali banche nazionalizzare? Quali lasciar fallire? E che cos'è quel sordo rumore, sempre più forte, che sale dalle piazze?

Borghi legge e rilegge il suo Libretto Verde, in cerca di risposte.

 
 
 
 
 

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Un blog di: MANonTHEmoonMilano
Data di creazione: 30/12/2009
 
 

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