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VIVISEZIONE, BERSANI A "LE SCIENZE": INDISPENSABILI I TEST SUGLI ANIMALI

Post n°450 pubblicato il 06 Agosto 2013 da arte1245
 
Foto di arte1245

"Chi è contrario all'uso degli animali in laboratorio va rispettato, ma, al contempo, credo che i test sugli animali siano indispensabili. Almeno fino a che

non saranno individuati metodi alternativi scientificamente accettabili. Nel 2010, l'Unione Europea ha approvato una direttiva sulla protezione degli animali utilizzati

per studi scientifici. Una legge contestata e rigettata da chi vorrebbe addirittura vietare nel nostro Paese l'allevamento di animali destinati alle sperimentazioni".

Così il segretario del Pd Pierluigi Bersani - su "Le Scienze", edizione italiana di "Scientific american"

- risponde al quesito posto dal gruppo

" Dibattito Scienza"

ai leader delle principali forze politiche candidate al governo del paese dopo le prossime elezioni. "A mio parere

- prosegue Bersani - chi vuole vietare la sperimentazione nel nostro Paese non tiene conto di un elemento essenziale.

Nessun organismo internazionale autorizzerebbe mai l'uso clinico, sull'uomo, di un farmaco che non sia stato precedentemente sperimentato su due specie animali.

In secondo luogo, il periodo difficilissimo che stiamo vivendo dal punto di vista economico non può essere affrontato dando una chance in più

alle imprese farmaceutiche per delocalizzare: si calcola che, se gli allevamenti e i centri di ricerca chiuderanno, oltre 10mila ricercatori perderanno il posto

e probabilmente saranno costretti ad andare all'estero".
La risposta del leader Pd è la più netta a favore

della sperimentazione in vivo fra le tre finora pubblicate.

A favore della sperimentazione animale è anche Oscar Giannino, che però articola di più l'argomentazione:

"Crediamo che una buona regolamentazione e lo studio di nuovi strumenti biomedici sia il miglior modo

per sostenere la ricerca medico-scientifica e, al tempo stesso, di porsi come obiettivo

la riduzione del numero di animali utilizzati in tali pratiche: obiettivi per i quali il semplice bando non può avere alcuna utilità".

Piuttosto vago Antonio Ingroia.

"Credo sia eticamente giusto,

e anche utile,

limitare l'uso degli animali in sede di ricerca biomedica.

Dovrebbe essere la comunità scientifica,

consultando le associazioni di settore,

a individuare i migliori criteri per ricerche

e sperimentazioni.

Ogni essere vivente

merita rispetto

e considerazione".

 
 
 
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