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INCUBO ITALIANO

 

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In Cina la "sagra" del cane.

Post n°1003 pubblicato il 07 Giugno 2017 da arte1245
 

Si vorrebbe strappare di bocca quei pezzi di carne ai cinesi che non si rendono conto di commettere un vero e proprio crimine.
Loro sono convinti che la carne di cane «genera calore e scalda il corpo» e sono incuranti del fatto che questi sventurati animali sono destinati alla macellazione dopo essere stati rapiti dai loro proprietari, trascinati in gabbie da uccelli, uccisi con bastonate o avvelenati con dardi letali.
I cinesi di Yulin sono disarmanti nel loro feroce isolamento gastronomico.
Offendono gran parte della comunità orientale (l'80 per cento) che strabuzza gli occhi quando sente che alcuni connazionali mangiano cani, offendono gli animalisti di tutto il mondo e chiunque umano che sappia leggere negli occhi di un cane dolore e disperazione.
Vanno fermati. Ma serve l'indignazione platanaria.
La catena delle firme raccolte via web è stata avviata ma bisogna essere ancora più incisivi per ottenere che il governo centrale elimini dal calendario questo festival indecente.
Ma a Yulin, gli incuranti organizzatori affilano i coltelli.
Saranno macellati, cotti e mangiati migliaia di cani (circa 10mila nel 2013).
Animali più raramente allevati, nella maggior parte dei casi catturati per strada o sottratti ai proprietari da bande criminali, trasportati e detenuti in gabbie piccolissime e affollatissime, uccisi con metodi crudeli (di solito a mazzate, ma anche col veleno) e spesso scuoiati ancora vivi».
Una tradizione barbara alimentata per motivi economici: la kermesse attira delinquenti da ogni parte della Cina. Basti pensare che il furto di tre cani di circa 15 kg può fruttare al ladro anche 150 euro.

 
 
 
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