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Addio Michael

Post n°69 pubblicato il 04 Luglio 2009 da alex105milano
 
Tag: musica, pop
Foto di alex105milano

 

Martedì 7 luglio ore 10.00, presso lo Staples Center di Los Angeles, è prevista la pubblica commemorazione di Michael Jackson, la grande stella del pop americano deceduta, prematuramente, lo scorso 25 giugno 2009 nella propria casa di Bel Air (Los Angeles).

A poco più di una settimana dalla tragica scomparsa del "re del pop", stella planetaria nel mondo della musica internazionale, è ancora forte il dolore e il senso di tristezza presso tutti i suoi fan sparsi per l'intero globo che, in questi giorni a ridosso dell'evento sulla tragica fine del cantante, continuano a riunirsi in sit-in improvvisati per commemorare la figura del vulcanico artista statunitense. Da Los Angeles a Sidney, da Londra a Tokio, da Città del Messico a Pechino, da Parigi a Toronto e così via, è un ritrovarsi tutti assieme, fan e fanatici del "Re del pop" mondiale per piangere e ricordare colui che nella storia della musica contemporanea ha venduto più di tutti e ha realizzato i video musicali più costosi e  travolgenti che storia della musica ricordi.

Alcune cifre: 750 milioni di dischi venduti, il contratto più miliardario mai firmato con una casa discografica (Sony Music) di un miliardo di dollari, il video più costoso con "Scream" e quello più venduto "Thriller" il cui singolo ha toccato i 104 milioni di copie vendute, secondo una certificazione ufficiale. Un investimento di circa 30 milioni di dollari, secondo alcune stime, per quella che doveva essere la serie di concerti inglesi, tra cui Londra, che avrebbe segnato il grande ritorno della pop-star sulle scene mondiali della musica. E potrei continuare...

Michael Jackson, nato a Gary (California) nell'agosto del 1958, è stato l'artista contemporaneo più amato e stimato dall'immenso pubblico internazionale che lo seguiva da una parte all'altra del Globo, nei suoi straordinari e fantastici concerti, frutto di giorni e giorni di accanite prove durante le quali Michael pretendeva, in maniera quasi maniacale, la perfezione assoluta dei suoi balletti e delle coregografie, mirabilmente seguite da lui stesso, in persona. Sul lavoro era un gran perfezionista, e lo si è visto nei risultati guardando i suoi video e i suoi concerti.

Michael non era solo un grande cantante, ma era anche uno straordinario ballerino, un vulcanico coreografo, un regista perfetto dei suoi spettacoli nonché produttore discografico e grande trascinatore di folle oceaniche che affollavano i suoi mega-leggendari concerti.

Michael, però, era anche una persona alquanto fragile, che aveva vissuto una infanzia non certo tranquilla, per via dell'atteggiamento disumano del suo padre-padrone che pretendeva da lui il massimo impegno nell'affrontare le sale di registrazione in cui, già dall'età di 7anni, doveva sostenere estenuanti registrazioni discografiche. Michael non ha avuto vissuto la sua infanzia come un normale bambino, ma come una macchina pronta a generare soldi attraverso le sue esibizioni per il bel vivere del padre-padrone e suo manager. All'età di undici anni era già una piccola star e si esibiva sui palcoscenici dei locali in cui, assieme ai fratelli, teneva delle serate, qualcuno di voi ricorderà "I Jackson Five".
Il suo rapporto con il padre non era certo dei migliori, anzi...molte volte veniva severamente punito quando sbagliava e tutto ciò, nel corso degli anni, lo ha portato a vivere una vita sofferta e frustrata. Timido, ipocondriaco all'ennesima potenza, veniva preso dal panico di fronte a malanni e malesseri di lieve entità. Maniaco della pulizia, terrorizzato dalle malattie e infezioni, nel corso dei suoi anni era solito imbottirsi di medicinali e tranquillanti che lo hanno, via via distrutto. E poi...la mania per la pelle bianca, l'operazione per togliersi di dosso quella "pelle nera". La paura dei fans e tante altre angoscie, hanno minato la sua breve vita fino alla sua morte.

Michael, uno degli uomini più ricchi e della Terra, in realtà era diventato una persona fragilissima e insicura,nonché pieno di debiti. Aveva bisogno di tanto affetto e di amore, quello che lui  cercava di dare attraverso le sue canzoni, i suoi spettacoli a chi stava lì ad ascoltarlo. Amava i bambini, nel senso buono del termine, e cercava di offrire loro felicità e serenità; ha contribuito alla raccolta di fondi per i bambini poveri e sofferenti sparsi per il mondo. Ha creato un ranch dove spesso riceveva la visita di bimbi, "Neverland"; ma è stato frainteso e diffamato su fatti penosi di pedofilia. E' stato accusato, ingiustamente, di fatti scabrosi ai danni di bambini. Vittima di quegli stessi media che oggi lo elogiano e che, all'epoca, lo accusarono di essere un "mostro" nei confronti dei bambini, secondo delle dicerie raccolte da persone non certo attendibili. Ma fu scagionato da tutto ciò e ritenuto innocente su quei fatti.
Ma queste vicende, tristi vicende, lo avevano ulteriormente segnato e lui cercava di reagire. Da qualche anno si era eclissato, lo abbiamo addirittura visto in qualche foto dei media americani, ripreso su una sedia a rotelle, con la mascherina in volto, il cappello e gli occhiali neri che ne nascondevano gli occhi. Un'immagine pesante e raccapricciante a cui, certamente, non eravamo abituati. Immagini sconvolgenti molto lontane di quelle brillanti dei suoi mega-spettacoli in cui si esibiva in balletti  straordinari in cui atletici ballerini lo accompagnavano in coreografie travolgenti dai ritmi frenetici e adrenalinici che trascinavano migliaia e migliaia di fan inebriati dalla sua possente musica e dalle scenografie mega-galattiche. Questo era il nostro grande Michael Jackson, colui che ci ha fatto sognare e ballare con le sue bellissime canzoni e i suoi albums miliardari.

E adesso, cosa è rimasto del grande Jackson? Le immagini di quei bellissimi video "Thriller", "Billie Jean", "Beat It", "Bad", per ricordarne alcuni, continueranno a girare nelle nostre menti, mentre la sua musica ci ricorderà quanto grande sia stata questa stella del Pop. Sono rimasto sconvolto dalla sua morte, era il mio grande idolo, son cresciuto con le sue musiche e ho sognato con i suoi video. Lo amavo tanto, era straordinario e mi emozionava moltissimo quando ballava. Era un vero e proprio fuoriclasse dello spettacolo mondiale.
Ora, ci resta solo l'amarezza per l'aver perso un grande personaggio di questa epoca, il più grande di tutti in ambito musicale. Credo che il suo ricordo resterà indelebile nel cuore di chi, come me, ha amato la sua musica e il suo personaggio. Spero che adesso, finalmente, sia lasciato in pace e che si continui a ricordarlo per le belle emozioni che ci ha regalato con il suo talento e la sua carica esplosiva quando si esibiva in pubblico nei suoi colossali concerti planetari.

Mentre scrivo ascolto "Dangerous" uno degli album che più ascolto, in questi giorni. Ricordo l'ansia di acquistarlo che mi prese quando l'album fu pubblicato. Corsi subito al music-store della mia città e dopo averlo acquistato corsi a casa per ascoltarlo sul mio impianto stereo. Che emozioni, che ricordi. L'ho ascoltato centinaia di volte e oggi, con grande emozione, lo riascolto per rivedere, nella mia mente, tutte le immagini dei video dei concerti di Jacko, quei filmati che custodisco gelosamente e che ora, più di prima, hanno per me un grande valore.

Vorrei concludere questo mio modesto contributo nel ricordo di Micahel Jackson ricordando che Michael è stato un mito, e che la sua leggenda rimarrà nei nostri cuori e sfiderà il tempo..."This Is It", come riportava una scritta sinistra e premonitrice alle spalle di Michael Jackson, durante le prove dei concerti londinesi all'interno della scenografia sul palcoscenico allestito allo Steples Center. Ovvero, "Questo è quanto"!
Riposa in pace Michael, sei volato verso l'eternità...

"His Music Will Live Forever"

 

 
 
 
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