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STORIA DEL DECIMO FIGLIO figlio secondo
Post n°82 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da alex.canu
Figlio secondo Ghelànu Chnua
Ghelanu era rotondo e sano, venne al mondo sette giorni dopo che il tempo del parto era finito e nessuno sapeva spiegarsi perchè questo secondo figlio non si decidesse a nascere. La levatrice che veniva tutti i giorni a vedere a che punto stava la puerpera diceva che era normale, che si poteva aspettare altri sette giorni. Aveva assistito una donna alla sua 42esima settimana e tutto era andato bene. Il padre però era costretto a non andare al lavoro e questo lo rimproverava mutamente alla moglie. Quando finalmente nacque strillò così forte che Nughavi, suo fratello, lo sentì in strada, dove il padre lo aveva cacciato. Quando lo richiamò non volle entrare a vederlo e allora il padre lo prese per il braccio e lo portò dentro. Vide la madre sul letto che gli sorrise debolmente e gli accarezzò i capelli prima di addormentarsi esausta. Quando tia Lehana gli mostrò il fratellino lui disse che sembrava un topo, il padre gli assestò un ceffone sul viso e lui giurò che si sarebbe vendicato. Ghelanu era un bimbo allegro e sorrideva a tutti, Nughavi questo non lo sopportava e gli dava dei pizzichi nelle gambe che lo facevano strillare e gli lasciavano dei lividi scuri. Quando Ghelanu aveva due anni Nughavi piegò i due denti centrali di una forchetta e la diede al fratellino indicandogli l'unica presa di corrente della casa. Ghelanu si incuriosi per quel gioco e infilò i due denti dritti nei buchi della corrente, la scossa che prese lo scaraventò lontano. Quando la madre accorse lo trovò a terra paralizzato. Vide la forchetta ancora infilata nella presa e capì che non poteva averlo fatto da solo, ma di Nughavi non c'era traccia. La sera ne parlò col marito. |