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“Il passato nascosto” di Mark Roseman

Post n°41 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da Mrs.Ramsay
 
Foto di Mrs.Ramsay

Marianne Strauss nasce il 7 giugno 1923 a Essen, in Germania, da una famiglia dell’alta borghesia ebrea.
Sta frequentando il Luisenschule, un liceo di ottima fama, quando la situazione politica inizia a cambiare.

“Non ci consentivano mai di dimenticare che eravamo ebrei”

Il 10 novembre 1939 a Essen iniziano i primi rastrellamenti per la comunità ebraica.

“… le sinagoghe in fiamme, i giorni e le notti paura… sentivamo di essere tra le grinfie di un potere al quale avevamo ben poche speranze di sfuggire…”

Dal 1939 al 1941 Marianne frequenta la scuola professionale ebraica per maestre d’asilo di Berlino.
In quegli anni si innamora di Ernst Krombach, un ragazzo ebreo di Essen, e i due cominciano a frequentarsi.
Al ritorno da Berlino apre un asilo per i bambini della comunità ebraica di Essen e si fidanza di nascosto con Ernst.
La sua famiglia continua a salvarsi dalle deportazioni perché protetta dall’Abwehr, il servizio di controspionaggio, che usa anche spie ebree. Ernst non ha la stessa fortuna: nel marzo 1942 la sua famiglia è assegnata a un trasporto per la Polonia. Alla sua partenza, i giovani innamorati iniziano una corrispondenza e Marianne riuscirà, tramite conoscenze, a far avere a Ernst pacchi contenenti beni di prima necessità. Fino a che di lui sparirà ogni traccia.

Dopo l’estate 1942 gli unici ebrei rimasti erano pochi privilegiati appartenenti all’alta boerghesia e quelli arruolati nei lavori essenziali per lo sforzo bellico.
Marianne entra nella Bund, una associazione culturale semi clandestina e di simpatie socialiste composta da persone di estrazione operaia.
Nel luglio 1943 Hitler respinge l’uso di ebrei nello spionaggio: l’Abwehr non può più proteggere la famiglia Strauss.
Il 31 agosto due esponenti della Gestapo si presentano casa degli Strauss concedendo due ore di tempo per prepararsi al trasporto imminente. Marianne decide di scappare.

“Seguii l’impulso del momento e fuggii di casa così come ero. Correvo a perdifiato, aspettandomi da un momento all’altro di sentire alle mie spalle un colpo di pistola”

Invece, nessuno le sparò, nessuno la inseguì. La cercarono per alcuni giorni, poi la sua famiglia venne deportata a Dresda.
Marianne farà una lunga serie di brevi soggiorni presso i membri della Bund o di loro amici o di lontani parenti.
Con un’altra identità Marianne alcune volte usciva allo scoperto facendosi scambiare per un’ariana dai capelli rossi.
Il 7 giugno 1944 apprende che il trasporto dei suoi genitori è stato inviato nelle camere a gas.

“Senza casa, senza persone care. Sono sospesa nello spazio”

Il 17 aprile 1945 è nascosta a Dusseldorf quando la fanteria americana entra nella città: Marianne è salva.
La notizia è tanto sconvolgente che stenta a crederci.
Dopo la guerra lavora per la Bund e milita come leader giovanile del movimento per la Libera Gioventù Tedesca, appoggiato dai comunisti. Scrive anche articoli per le trasmissioni della BBC; non parla come una vittima ebrea, ma come parte di una realtà tedesca da ricostruire.

“Non c’è tempo di pensare al passato, perché il presente richiede tutte le nostre forze”

Alla fine del 1945 conosce un Basil Ellenbogen, un giovane medico inglese di religione ebraica. Fu amore a prima vista.
Marianne si trasferisce in Inghilterra, il 29 dicembre si sposa con Basil e con lui va a vivere a Liverpool.
Insegna letteratura tedesca e ben presto la coppia avrà due figli: Vivian ed Elaine.
Marianne non parla mai del suo passato, la sua storia è quasi sconosciuta alle persone che la circondano.
Nel 1969 la figlia muore di anoressia a soli 18 anni. Marianne perde ogni residuo di fede religiosa e rimane profondamente ferita. Questo nuovo dolore si aggiunge a quello del suo passato, che continua a tormentarla. Marianne reagisce col silenzio: parlare è troppo doloroso.
Decide comunque di cominciare a raccontare la sua vita a Roseman, professore di storia ed esperto di storia del nazismo.
Nel 1996, durante la stesura del libro, Marianne ci lascia. Alcune parti del suo passato rimarranno per sempre nascoste.

 
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