Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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RECENSIONE A CURA DI MARISA MENARDO

Post n°17 pubblicato il 02 Aprile 2013 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

 

 

L’ODORE DELLA CARNE

di Alfredo Giglio

 

E’ una storia d’amore e di passione, che, sebbene sembra nascere nella quotidianità, è invece storia dalla trama intricata, che vede i protagonisti vittime di sentimenti contrastanti, ma veri e coinvolgenti.

Il protagonista, giovane avvocato, innamorato di una bella liceale,  deve subire il serrato corteggiamento della cognata di 14 anni, che lo vuole a tutti i costi, come amante segreto:  le sofferenze di lui, che deve resistere alla tentazione della carne fresca, che profuma di verginità, in un continuo tira e molla, perché l’avventatezza della ragazzina non comprometta il suo amore per la fidanzata, la quale dovrà essere felice sposa e felice mamma, vengono descritte nei minimi particolari, con felice introspezione sui tentennamenti dei sentimenti contrastanti.

Anche la suocera, si inserisce in questo scacchiere amoroso e triangolare, quasi per gioco: lei ancora giovane e formosa, vuole, in segreto, godere delle gioie dell’amore, che il futuro genero, le farà assaporare più volte, fra le pareti domestiche.

Ed infine, la simpatia e la voglia di sesso di una procace collega di studio, momentaneamente single, che lo reclama tutto per sé e lo attira, con consumata arte di maliarda seduttrice.

Le scene che si susseguono in una  sequenza temporale, non mancano di creare nel lettore una piacevole sensazione di interesse alla fine della storia, che viene narrata con uno stile diretto, mai noioso, con appropriata padronanza lessicale: le scene, anche le più piccanti, vengono descritte in modo sobrio e mai in modo triviale o volgare.

Non mancano riferimenti alla caccia, alla campagna, all’amore per la famiglia, che rendono il finale drammatico della storia, ancora più doloroso ed induce il lettore a riflessioni profonde sulla brevità dell’esistenza, sulla rinuncia alle gioie della vita, laddove l’amore diviene appannaggio della morte e si dilegua nel sonno del nulla eterno.

E’ un libro che merita di essere letto, perché saprà regalare, al lettore attento, delle magnifiche ed autentiche emozioni.

 Marisa Menardo

 
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