Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
Salve a tutti coloro che leggeranno questo blog, in cui inserirò post e commenti personali di arte e cultura
|
Area personale
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi puņ scrivere sul blog
« ZINGARI DI ALFREDO GIGLIO | ANIMA TORMENTATA DI ALFR... » |
SPEME TRADITA DI ALFREDO GIGLIO
SPEME TRADITA
di Alfredo Giglio ©
Più non vedo il chiaror
Degli occhi tuoi
Ch’eran come il sol di primavera.
E non odo nemmeno
La tua voce amena
Che penetrava il core,
Ch’or si dispera
E l’anima destava
Da quell’erto torpor
Della mia sorte,
Ch’eterno si mostrava.
Ora quei giorni sono andati,
Come son passati gli anni
Della mia età fiorita
E tante primavere profumate.
E quanti Natali hanno veduto
Il solito Presepe inanimato.
La vita mi scorrea davanti agli occhi
Nel pensier tuo,
Ed io non m’accorgea,
Chiuso nel mio dolor
Che già le rughe
Avean preso a solcare
Il volto mio.
Le stagioni correvano nel cielo,
In una gara
Che parea veloce
E si seguian l’una dietro all’altra,
Nel mentre consumavo i giorni miei
In cocenti lacrime di pianto,
Sognando di poterti avere accanto.
Su per campi assolati
O per sentieri innevati,
Fra sterpi, fra spine,
Fra sassi appuntiti,
Niente m’avea tormentato
Quanto il tuo sguardo assente
E quanto estro in me
S’era fissato,
Per dilaniarmi dentro.
Hai ! speme tradita,
Come ho potuto viver
Senza quell’alito di vita,
Che da te, mi venia negato ?
Ahi, vile destino !
Gioco ti sei preso
Della mia natura
E mi negasti il riso
D’un viver felice,
Che tanto lo spirto mio
Avea bramato.
Chi mi darà la vita
Ch’è passata tutta a te votata?
Dove finiti sono
Gli anni miei di quell’età,
Che di beltà m’inondava
E l’amor tuo invece,
Mi negava?
Scambierò i miei pensieri
Con la luna e le stelle,
E attenderò il sorgere del sole,
Ma dentro non avrò più
Per come suole
La luce del tuo amore
E mi consumerò nel tuo ricordo,
Fino all’ultimo fiato
Senza pentirmi poi
D’averti amata.
Nei dì che passeranno
Davanti alla mia mente
Ormai segnata,
Sognerò di fissar nel tempo
Quell’avvenire
D’un viver sempre insieme
E mi parrà d’essere più felice
Coperto dai tuoi baci,
Mentre adagiata
Ti fingerò a me serrata.
Indarno aspetterò quel pio momento
In cui t’avrei colta nel tormento
Accanto al corpo mio tutto fremente.
Invece or mi resta la certezza
Che giammai t’avrei sfiorata, né baciata
Né mai sentito quella tua dolcezza
Perché così era scritto nella stella
Che m’avea condannato alla tristezza.
Or sento vicina la mia fine
E giaccio ancora sempre più negletto,
Per il mio destino ancora gretto
E per tutto quel mare d’amarezza
Che da anni, ormai,
Serbo nel mio petto.
Alfredo Giglio
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: cassetta2
il 21/01/2024 alle 21:50
Inviato da: cassetta2
il 31/10/2019 alle 19:26
Inviato da: MoniaBalsamello
il 20/02/2017 alle 12:22
Inviato da: MoniaBalsamello
il 20/02/2017 alle 11:38
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 08:56