Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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IL PRIMO INCONTRO DI ALFREDO GIGLIO

Post n°237 pubblicato il 09 Dicembre 2013 da giglio.alfredo

 

 

IL PRIMO INCONTRO

di Alfredo Giglio ©


 

Rammento l’assolato pomeriggio

In cui ti vidi per la prima volta,

Venir incontro a me con gote rosse

E gli occhi azzurri del color del mare.

Nel guardo tuo mi sarei annegato

Se tu non fossi stata timorosa.

Dai rai di beltà fui folgorato

Tanto ch’il core mi veniva in gola,

Poi che palpitava nel mio petto

Come un purosangue da domare.

La freccia di Cupido era lanciata

E nella carne mia, conficcata,

Come una spina, l’avea  lacerata.

Poi, m’accostavo al braccio tuo

Per dirti piano che t’avrei amata

Se solo pietà tu avessi avuto

Di quel fuoco che dentro s’era acceso   

Qual tempesta d’amore all’improvviso.

Allora dagli occhi tuoi, luce

Si dipartì che l’anima si prese,

Appena potei udire il dolce Sì

Che mi rubò, poi l’essere e la mente.

Io non vedea più alcuna luce

Né voli di rondini nel cielo

Ma sol sentia di te la dolce voce

E l’alito vicino alla mia bocca

Fin quando le labbra poi s’unirono

Nel nostro primo bacio appassionato.

Sentivo il calore del tuo seno

Stretto al mio petto nell’abbraccio

Che sfogo avea dato al mio desio.

Ero felice, come fossi in cielo

E dalla gioia mi mancava l’aria

Mentre di tutti i fior di primavera

Respiravo i profumi tutti insieme.

D’un tratto scomparvero i dolori

E pur l’angosce della vita mia.

Fra gli angeli nel coro mi sentivo

Sublime d’esser pago d’amor tuo,

Quando, d’un tratto, aprivo gli occhi

Come assalito da timor funesto

E scorsi vanità del mio disegno

Restando più deluso d’essere desto

Privo di quell’amor, ch’era nel sogno.

 

Alfredo Giglio


 

 

 

 
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