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blog di Marta Martelli

 

 

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UN ITALIANO NELLO SPAZIO PER L'ULTIMO VIAGGIO DELLO SHUTTLE

Post n°11 pubblicato il 17 Maggio 2011 da ritacoruzzi2
 

Endeavour, lancio riuscito
L'ultimo viaggio con Vittori

Dopo innumerevoli rinvii, lo shuttle è partito per l'ultima missione. A bordo l'astronauta italiano, porta con sé un tricolore. Si incontrerà sulla Iss con il connazionale Nespoli. Al lancio ha assistito anche la deputata Giffords, scampata a un attentato, moglie del capitano Mark Kelly dal nostro inviato ANGELO AQUARO

NEW YORK - "Eccomi, ci siamo, sono proprio io l'ultimo a entrare...". L'emozione di Roberto Vittori per il suo primo volo con lo Shuttle viaggia sul telefonino che adesso dovrà tacere per i 16 giorni della missione. Il conto alla rovescia più lungo del mondo è finalmente finito alle 8,56 della Florida, le 14,56 in Italia, quando l'Endeavour è partito per l'ultimo viaggio prima della pensione, portando nel cielo il meglio della scienza italiana e un pezzo di stoffa chiamato Tricolore. Una partenza quasi al cardiopalmo: un difetto a una piastrella termica vicino al portale dell'ingresso degli astronauti ha fatto temere ancora una volta il peggio dopo il rinvio di due settimane fa 1, prima che i tecnici di Cape Canaveral riparassero il difetto senza neppure fermare il count down.

Per l'equipaggio la gioia della partenza incrocia quella per la fine delle torture: il cambiamento di programma, con il volo per motivi di "finestra spaziale" spostato nella mattinata della Florida, ha costretto i cinque astronauti a invertire il ciclo orario. Da più di una settimana, ormai, avevano scambiato il giorno con la notte, e ancora ieri sono andati a nanna alle quattro del pomeriggio di qui per svegliarsi all'una di notte.

La bandiera italiana che Vittori "pianterà" per qualche giorno nella Stazione spaziale internazionale - per riconsegnarla poi tra qualche

settimana nelle mani del presidente Giorgio Napolitano che gliel'aveva affidata - è il simbolo di questa missione rinviata almeno tre volte e che fino a stamattina ha fatto incrociare le dita a Enrico Saggese e Roberto Battiston. Il capo dell'agenzia spaziale italiana e lo scienziato dell'Istituto nazionale di fisica (che spedisce lassù il cacciatore di anti materia da due miliardi di dollari) avevano dovuto spegnere gli entusiasmi già due settimane fa quando il lancio era stata abortito a tre ore dalla partenza per la scoperta di un guasto a un paio di resistenze.

I cinque astronauti capitanati da Mark Kelly, il marito della deputata dell'Arizona Gabrielle Giffords, miracolosamente scampata alla strage di Tucson, avevano dovuto fare marcia indietro quando sul tradizionale pullmino dorato erano già diretti, tutti scafandrati, alla piattaforma di lancio. Una retromarcia e uno stop amarissimi: addolciti appena dalla stretta di mano con Barack Obama, il  presidente che era venuto ad omaggiare proprio Gabby per assistere con la famiglia al lancio, e che si era poi fermato a chiacchierare con i cinque superman. Roberto Vittori ora con sé lassù porta anche il sorriso di Michelle, con cui ha scambiato un paio di battute che avrà dovuto giustificare poi alla bella Valeria, la moglie e madre dei suoi ragazzi.

E' l'altra faccia della dura vita degli astronauti: lontano dal suo amore, Roberto verrà svegliato domattina dalle "wake up songs", le canzoni-sveglia, che a sorpresa gli hanno confezionato i suoi figli, e che l'italiano dividerà tra qualche giorno con Paolo Nespoli, il collega che da dicembre sverna pazientemente sulla stazione internazionale.

Il lancio è stato festeggiato anche da quella spettatrice particolare - tra il mezzo milione accorsi in Florida - che era appunto Gabby Giffords. I capelli che stanno crescendo cortissimi sulla testa rapata a zero, la ferita ben visibile sulla fronte e l'elmetto per coprire la calotta devastata dal colpo che le ha attraversato il cervello, la coraggiosa deputata s'è imbarcata per il secondo, duro viaggio in un mese dalla sua clinica di Houston a Cape Canaveral per assistere all'ultimo viaggio del marito. Una promessa che aveva fatto sei mesi fa proprio a Roma, a cena con l'amico astronauta Vittori, nei giorni delle vacanze di Natale, quando nessuno avrebbe potuto immaginare la tragedia in agguato a Tucson.  

Il countodwn finalmente concluso segna adesso  la prima volta di due italiani insieme nello spazio: un onore finora toccato solo a russi e americani. Dopo l'aggancio, Vittori dovrà manovrare il superbraccio meccanico che piazzerà sulla stazione Ams, il cacciatore di particelle che potrebbe svelarci l'ultimo segreto dell'universo: l'antimateria. Insieme, invece, i due italiani dovrebbero anche tenere i due collegamenti con cui festeggeranno la missione italiana a terra. Uno con il presidente Napolitano, che per la prima volta potrà dialogare con gli astronauti. E l'altro con il papa Benedetto. Anche per Joseph Ratzinger, che a Vittori ha consegnato una medaglia da portare nello spazio, si tratta di una prima volta: un messaggio terra-cielo per chi col cielo pure è deputato a parlarci per missione.
 

 
 
 
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