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Una allegra compagnia

Post n°90 pubblicato il 11 Agosto 2022 da Armanarman2
 

Nella fattoria Delle Anatre Selvagge ci sono i piccioni impiccioni che non hanno nulla da fare se non occuparsi dei fatti degli altri!

 Stanno tutto il giorno a sparlare con le oche pettegole!

 L'agnellino Bianchina con il suo continuo belare non si ferma un istante, ha sempre da dire qualcosa, non gli va mai bene niente!

 Una gran chiacchierona, ma anche una brava scrittrice! È la "filosofa" della compagnia, sempre con le sue massime sulla vita!

L'ultimo suo libro "L'animale ha quattro zampe, l'uomo solo due!", gli avevano fatto vincere il premio "Il Silenzio della Campagna", come migliore racconto dell'anno!

Le Tortorelle e le Colombine da parte loro, se ne stanno tutto il giorno sotto il tetto della fattoria a tubare, cadesse il mondo, loro di lì non si muovevano!

 Sempre a svolazzare da una parte all'altra, sotto la tettoia!

L'asinello Gelsomino tiene un carattere un po' suscettibile!

 Raglia nervoso, ogni qualvolta che qualcuno dei suoi amici si azzarda a chiamarlo ciuco in termini dispregiativi!

Per lui è una offesa, che non facilmente perdona!

"Io sono un asino perché' il buon Dio mi ha creato così!" diceva a sua difesa.

"Ma quanti ciuchi ci sono come me nel mondo?"

Sempre più incavolato per la sua posizione che si trovava, un animale considerato da tutti poco intelligente

Ne sapeva qualcosa la colomba Purina, che per averlo apostrofato così non si parlavano più da molto tempo!

Tutto sommato, era il più lavoratore di tutti!

Quello che faceva i lavori più sporchi e più pesanti nella fattoria!

Quando si trattava di lavorare, abbassava la testa e lavorava dalla mattina fino alla sera, senza lamentarsi mai!

Il cavallo da tiro Gigino aveva la stalla piena di numerosi premi, vinti alle competizioni sportive di corse di velocità al galoppo.

 Anche un attestato, messo lì in bella mostra, come il cavallo più bello!

 Un suo vanto, che non perdeva occasione di fare presente a chiunque lo andasse a trovare nella sua stalla!

Ma il suo pezzo forte era la citazione di Giobbe, nella Bibbia!

"Sei tu che dai al cavallo il coraggio?

che gli vesti il collo d'una fremente criniera?

Sei tu che lo fai saltar come la locusta?

Il fiero suo nitrito incute spavento."

Il cavallo Gigino leggeva spesso questo brano della Bibbia , se ne vantava con tutti!

Poiché era considerato anche dalla Bibbia un animale coraggioso, fiero e forte pensava:

"Sarò io a prendere il comando della fattoria, una volta tolto di mezzo il padrone Benson che ci sfrutta!"

Gigino tirava il carretto del padrone per portarlo in paese.

 A lui piaceva fare queste passeggiate, dalla fattoria fino al paese di Agua Mara!

Ma negli ultimi tempi, non voleva più essere sfruttato e portava a malincuore il suo padrone nel paese tirando il carretto!

 Lui era nato per portare un re sul suo dorso, non quell'uomo grezzo del suo padrone!

Ma presto tutto sarebbe cambiato, niente sarebbe stato più lo stesso!

Nella fattoria non potevano mancare i pulcini, i più teneri abitanti che pigolavano del continuo, andando avanti e indietro nel cortile!

Beccavano il terreno in cerca di vermetti insieme alla loro mamma adottiva, la gallina Crestina.

Crestina?

Non si poteva definire una semplice gallina!

Almeno, nel senso letterale della parola!

 Crestina era la più bella gallina del pollaio, ma non solo della fattoria del Sig. Benson, ma anche di tutti i pollai delle fattorie vicine!

Lei non era una semplice gallina, ma una meraviglia della natura!

 Un uccello, che non aveva niente da invidiare ai suoi cugini volatili, canarini e cardellini, fringuelli e capinera, persino il pavone impallidiva al suo cospetto!

Aveva delle piccole ali, che non gli permettevano di spiccare il volo, se non dei leggeri salti, brevi e bassi.

Questo per Crestina era un complesso che si portava dietro fin da quando era un pulcino!

 Guardava con invidia gli uccelli degli alberi che si libravano in volo al contrario di lei, ma non ne faceva un dramma!

In compenso era abile nelle corse!

Nessuna gallina della fattoria poteva competere con lei nei dieci metri a ostacoli, che faceva in quindici secondi netti!

Conosceva le sue doti e cercava di metterli in mostra!

Sulla testa di Crestina era presente una bella cresta, che si poteva definire una vera opera d'arte, un capolavoro della sua mamma!

 Di un colore rosso rame naturale, gli dava un aspetto civettuolo!

 Sotto il collo i barbigli e un becco che tutti i galli del pollaio desideravano beccare!

Due occhi rotondi, che quando guardavano, facevano impazzire i galletti della fattoria!

Le sue zampe corte e robuste con delle unghie forti e ricurve, erano l'incubo dei vermi del cortile!

Crestina, purtroppo, non era la mamma naturale dei pulcini, perché la povera gallina non poteva avere figli, a causa di una grave malattia che aveva preso quando lavorava negli allevamenti di batteria nella sua gioventù!

 I cinque pulcini che aveva gli erano stati venduti dalla loro mamma naturale.

Una gallina povera di una fattoria vicina, poiché non potendo mantenerli, aveva venduto i suoi poveri figli per un pugno di granoturco!

Un grande dolore della povera mamma perché li voleva bene, non li poteva sfamare! Comunque, la gallina Crestina, li allevò sempre con amore proprio come se fossero dei pulcini nati da lei!

Nella fattoria ci sono anche le lumache lente!

Poiché vanno piano, sanno ascoltare ogni particolare dei discorsi che si fanno, non hanno fretta di arrivare da nessuna parte!

 Con la loro casetta sulle spalle, vanno piano per il mondo e non sono stressati dai problemi del quotidiano!

Il loro pensiero "Chi va piano va sano e va lontano!'' fanno di questo proverbio una parte della loro filosofia di vita!

"Perché andare di fretta?" dicevano, citando una frase di Isaac Newton:

"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo un oceano!"

Sanno tutto di tutti, e lo vanno a raccontare in giro alle comari lucertole che arrampicandosi sui muri vecchi della casa, ascoltano e ridono di tutto quello che gli raccontano le lumachine!

In particolare, quando sentono la storia della strana amicizia dell'uccellino Cip Rino e della rana Filippa!

Questa storia, era diventato l'argomento giornaliero di tutti gli animali della fattoria!

Sarebbe stato un bel passatempo, se non c'era in programma una cosa molto più seria di una riunione segreta, che tra poco si sarebbe tenuta nella stalla del cavallino Gigino!

Si stava sempre a pettegolare, davanti l'uscio del cortile della fattoria, parlare e sparlare di tutti!

Ma l'argomento preferito era sull'amicizia dell'uccellino Cip Rino con la rana Filippa, che li faceva molto ridere!

"Che bella coppia!" dicevano al loro passaggio, ridendo le lumachine e le lucertole!

Ma non solo loro ridevano, ma tutti gli animali della fattoria!

In una insenatura, su un albero di ciliegio vive una colonia di antiche formiche vichinghe.

Dei veri guerrieri che stanno sempre a lavorare e che non si fermano mai, dei grandi combattenti!

Un piccolo esercito sempre in cammino!

Con le loro robuste chele anteriori, portano foglioline e larve di insetti da riporre nei loro rifugi, come riserva di cibo per l'inverno!

Sono sempre alla ricerca di cibo, lavorano anche fino a venti anni per avere il minimo dei contributi, dopo di che vanno in pensione!

Molti di loro avevano deciso di non lavorare più, si sentivano sfruttati volevano il salario minimo, e andare via dal lavoro con solo cinque anni di contributi lavorativi e godersi la pensione!

A breve si sarebbe discusso nella stalla del cavallino Gigino detto "Il professore", per la sua cultura e la sua preparazione sulla storia degli Equini, di questo problema!

Il capo delle formiche "Eric il rosso", discendeva da una antica stirpe di formiche predatori, era arrivato lì nella fattoria del signor Benson insieme ai suoi guerrieri molto tempo fa, dalle fredde terre del Nord!

Durante i primi anni del IX secolo, i paesani di Agua Mara, erano tranquillamente assorti nelle loro attività quotidiane, ignari, che imbarcazioni lisce e arrotondate di formiche vichinghe comandate da " Eric il rosso" si stavano avvicinando rapidamente alla loro terre solcando le onde!

Le navi approdarono sulle spiagge, vicino alla montagna dove c'era il paese di Agua Mara.

Migliaia di formiche con le loro chele affusolate muniti di tentacoli, balzarono fuori dalle loro navi avanzando di corsa verso il paese!

Si insinuarono in tutte le case, nei granai, nelle campagne, sugli alberi e sul terreno!

Depredarono le riserve dei poveri contadini, fecero strage di insetti e larve, dopo di che si diressero verso la fattoria del signor Benson, dove stabilirono le loro colonie che vivono fino a oggi!

Le loro gesta furono immortalate in alcuni versi dei proverbi di Salomone:

"Va dalla formica pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. Essa non ha né capo, né sorvegliante né padrone, eppure d'estate si provvede il vitto, al tempo della mietitura accumula il cibo"(Proverbi 6:6-11)

 Le mucche da parte loro si sentivano come le padrone della fattoria, per la loro possanza fisica e per il fatto, che facendo tanto latte, il signor Benson guadagnava tanti soldi per il latte che andava a vendere nel paese di Agua Mara.

Per la verità, un poco di arie se li davano per davvero!

 Specialmente la mucca Guglielmina, che si vantava di una sua discendenza nobiliare come la "Contessa del latte".

I suoi antenati erano nati nella lontana Siberia, molti secoli prima.

Erano dei bovini discendenti dal grande Uro!

Ma poi, dopo la rivoluzione in Russia, tutti i titoli nobiliari andarono persi e così pure l'antica casata di sangue reale della mucca Guglielmina!

Era pur sempre una bella bestia, dal pelo corto di colore bianco e chiazze nere sul corpo.

Le corna della mucca Guglielmina erano dure e appuntite.

Naturalmente non poteva mancare la citazione filosofica su di loro, dal filosofo della compagnia degli animali l'agnellino Bianchina, che su questi stani attributi sulle teste delle mucche, diceva:

"Le corna sono come i parenti, non li vedi ma quando spuntano fanno male!"

Alla mucca Guglielmina non gli piaceva avere quelle strane cose appuntite sulla testa, perché non poteva mettersi il bel cappellino rosso, senza che volasse per aria!

Le sue orecchie grandi, si muovevano sempre per scacciare via le mosche.

I grandi occhi scuri, venivano evidenziate da grosse ciglia di rimmel!

La coda della mucca Guglielmina era lunga, terminava con un ciuffo di peli, racchiusi in un nastro rosa che muoveva in continuazione in modo civettuolo, specialmente quando veniva osservata dal toro della fattoria vicina!

Il fattore Benson,  munge la sua mucca preferita due volte al giorno per raccogliere il suo latte squisito e lei con il bel fiocco rosa sulla coda, il cappellino sulla testa, tutte le mattine andava a pascolare nel prato vicino, cercando di sbirciare il bel torello della fattoria  sperando che la potesse notare!

Le cicale da parte loro, non si sentivano di meno di fare parte dell'allegra compagnia della fattoria!

Con il loro incessante frinire, facevano capire che c'erano anche loro per qualunque decisione si sarebbe dovuta prendere!

Nella riunione, che in seguito si sarebbe tenuta nella stalla del cavallino Gigino, sarebbero stati tutti presenti poiché riguardava il futuro della fattoria, ma anche il loro destino!

Cantavano sempre in coro sugli alberi.

Un bel concertino fatto da centinaia di cicale canterini, con un misto di voci femminili e maschili, che si dividevano in due gruppi sui rami dell'albero.

Sul primo ramo, c'erano le cicale maschi, sul secondo ramo, le voci delle cicale femmine, mentre più in alto di tutti, c'era la cicala solista, il soprano.

Il motivetto era sempre lo stesso dalla sera alla mattina, un vero tormentone dell'estate!

Le rane da parte loro non si stancavano mai di gracidare nello stagno, fanno un coro fatto di soli acuti che dava sempre la stessa nota, Cra...Cra.

I topolini della campagna, se ne stavano sempre a rosicchiare.

Ogni tanto, facevano capolino dalle tane dei muri vecchi della fattoria.

Aspettavano fiduciosi che qualcosa doveva succedere prima o poi nella fattoria! Poiché avevano sentito in giro da parte delle oche pettegole che presto qualcosa sarebbe accaduto, nella stalla del cavallo Gigino!

Una strana riunione, presto sarebbero stati chiamati anche loro a partecipare all'evento misterioso, che aleggiava nell'aria!

Insomma, nella fattoria era sempre un brusio incessante e tra un belare e un nitrire, tra un coccodè e un chicchirichì, tra un miagolio e un abbaiare c'era una bella vita, allegra e giocherellona nella fattoria!

L'allegra Compagnia degli animali si faceva sentire ma  il bello doveva ancora venire!

 

Un caminetto con il fuoco acceso, ma molte volte non riscalda il freddo del cuore!

Prossimo capitolo: La casa paterna

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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