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La festa del ringraziamento

Post n°106 pubblicato il 17 Ottobre 2022 da Armanarman2
 
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«Animali della fattoria, amici e compagni tutti, un sentito ringraziamento va a tutti voi e ai miei fedeli elettori che hanno avuto fiducia in me.

Nel nostro programma abbiamo parlato del fatto che abbiamo bisogno di più spazi per tutti nelle fattorie, e c'è bisogno di una nuova grande Fattoria Europea Unita, che non sia solo una sigla.

Le nostre cooperative insieme alle altre fattorie sono già su una buona strada di collaborazione, ma non bastano da soli per contenere tutti gli animali che provengono da altri paesi, gli uccelli migratori, le balene, le rondinelle, le farfalle dell'equatore, i pinguini del Madagascar, sono tutti nostri fratelli che sono costretti a migrare a causa di un dissesto ecologico portato avanti irresponsabilmente.

Noi vogliamo potenziare queste fattorie per poterli accogliere, con nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro, ma abbiamo bisogno di una riforma storica, un'idea rivoluzionaria che mai prima d'ora qualcuno si era sognato di attuare, e che forse farà discutere molto ma non c'è altra scelta. Amici animali di tutta la terra, non saremo più noi a lavorare nei campi, nelle stalle, stressati nei pollai, sfruttati per un poco di biada, messi al macello per saziare lo stomaco dei paesani. No fratelli miei non saremo più noi a lavorare, ma sarà l'uomo!

L'uomo dovrà prendere il nostro posto e noi prenderemo il posto di comando che ci compete da secoli e che l'Umano ci ha usurpato. È una sfida difficile, ma non impossibile, un'idea ambiziosa, ma non irrealizzabile, audace,  storica e rivoluzionaria. Se ognuno di noi sentirà questa responsabilità sulle proprie penne, sui propri dorsi, sulle proprie ali, sarà una svolta epocale per la storia dell'Umanità.

Una "Nuova Fattoria Unita" con i Diritti degli Animali è il nostro programma di riforma, paté e croccantini a volontà per tutti i felini, ma senza dimenticarci di nessuno di voi.

Organizzeremo, prima nella nostra fattoria, e poi nel resto del paese, una nuova idea di lavoro, sull'emigrazione e sullo stato sociale degli animali, che a tutt'ora non hanno tutele e molti di noi muoiono nei mattatoi comunali, sui posti di lavoro nelle fattorie e senza assicurazione sanitaria in caso di infortuni.

Ogni animale ha diritto al rispetto, la nostra agenda è fatta di molti impegni, e i nostri responsabili di segreteria da oggi in poi lavoreranno per voi, affinché ogni animale abbia la libertà di vivere come vuole senza la tirannia dell'uomo.

Martedì prossimo saremo insieme ai nostri fratelli migratori Gru, che vanno verso il nord per dare loro pieno sostegno. Abbiamo tutto l'interesse che il paese fermi l'emigrazione clandestina degli uccelli e delle rondini, della farfalla monarca, e delle anguille europee ma non possiamo dimenticarci di chi fugge dal loro paese travagliato da anni di caccia spietata, perché l'Umano uccide per fare sport!

Siamo in un momento delicato della storia delle "Unione delle Fattorie" e personalmente ne avverto tutta la responsabilità. Vogliamo una Fattoria forte, unita, che non sia solo oggetto di speculazione e di nuove regole.

I maialini nella loro breve vita nel porcile hanno un mesto futuro, fatto di costolette nelle macellerie, e prosciutti nella odiosa città di Parma. Tutto questo e inammissibile!

Le galline, come ha testimoniato la nostra compagna Crestina, sono usate come delle macchine da guerra per la produzione delle uova a scapito della loro stessa vita.

Ogni animale ha diritto al rispetto e l'uomo in quanto specie animale non può attribuirsi il diritto di sterminare o di sfruttare violando questo diritto. Anche a questo bisogna porre un rimedio, e nonostante molte volte abbiamo punti di vista diversi con i colleghi del sindacato, il nostro avversario comune è uno solo: l'uomo.

Non potremo pensarla tutti allo stesso modo, ma l'idea che l'uomo prenda il nostro posto è affascinante e ambiziosa, ci stimola sempre di più verso questo traguardo.

Pensate l'uomo che si mette al posto del bue mentre ara la terra, l'uomo che cova le uova al posto delle nostre compagne galline e sta tutto il giorno chiuso in una gabbia stretta da batteria, come ha vissuto per anni la nostra compagna la gallina Crestina.

Immaginate l'uomo che mangia il fieno nel fienile invece delle bistecche dei nostri compagni vitelli che con il loro sublime sacrificio riempiono la pancia dei grassi fattori. L'uomo che beve acqua dell'abbeveratoio al posto della Coca Cola, l'uomo che sta appollaiato su una staccionata e all'alba, allo spuntare del sole, si mette a cantare "Nel sole" di Al Bano, al posto dell'ormai vecchio ritornello del "Chicchirichì° del gallo Pepite diventato un tormentone!

Ma l'uomo ne sarebbe mai capace? No di certo! L'uomo e portato alla sola cosa che sa fare bene, il comando e la guerra!

Guerre contro la sua stessa specie e guerre agli animali, genocidi sono perpetrati dall'uomo e altri ancora se ne minacciano. 

Considerato che l'uomo è forte solo nell'ambizione e sfrenato nei suoi interessi.

Il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato, e continuano a portare, l'Umano a commettere crimini contro la natura e contro gli animali. 

L'Umano non potrà mai sottometterci del tutto, ci sarà sempre bisogno di noi per gestire il mondo che in un futuro non lontano erediteremo, e a questo traguardo cari amici, fratelli e compagni animali, siamo chiamati e ci dobbiamo preparare!

Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza. 

Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi. Ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contrario a questo diritto 

Vi voglio leggere una lettera di una nostra amica, una elefantessa dell'Africa, morta alcuni decenni fa a causa di ottantasei proiettili che l'umano le sparò durante la sua fuga verso la libertà.

 

La libertà? Un grande dono di Dio! Ma se priviamo i nostri amici animali delle loro libertà, della loro esistenza anche con metodi violenti? Qualche domanda alla nostra coscienza è d'obbligo!

 

 

 

 

 

 
 
 
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