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Alitalia, Matteoli: "basta scioperi o vi denuncio"

Post n°136 pubblicato il 11 Novembre 2008 da azpia
Foto di azpia

La Cai si prepara a perfezionare l'acquisto di Alitalia e - salvo sorprese dell'ultim'ora - a dicembre potrebbe iniziare la nuova gestione. Intanto lo sciopero improvviso dei sindacati di Alitalia mette in difficoltà il Paese. Le norme italiane prevedono che l'astensione dal lavoro nei pubblici servizi debba essere comunicata in anticipo alle autorità competenti e che debba essere attuata in modo da non causare eccessivi disagi. La compagnia di volo eroga un pubblico servizio e quindi è soggetta a queste regole.

Matteoli, ministro dei trasporti, oggi ha minacciato la precettazione dei dipendenti e si è spinto oltre. Ha detto che se la precettazione non dovesse bastare i dipendenti Alitalia "si metteranno nella completa illegalità" e che allora saranno applicabili anche norme penali...

Se una minaccia del genere l'avesse fatta il governo Prodi non ci avrei creduto. Ma non ho difficoltà a credere che il governo Berlusconi passi a breve dalle parole ai fatti, lasciando poi alla magistratura il compito di decidere se il comportamento dei dipendenti è legale o meno. Non intendo criticare (o elogiare) il comportamento del governo Berlusconi, ma solo dire che la sua compagine è più omogenea di quella prodiana e che quindi, volendo, potrebbe decidere di compiere misure impopolari. Sia chiaro che anche Veltroni, malgrado le polemiche, probabilmente si sarebbe comportato allo stesso modo se avesse vinto le elezioni... visto che il Pd di ora non è l'ulivo di una volta. 

Comunque, una cosa è certa: l'atteggiamento dei dipendenti di Az dimostra la difficoltà dei manager precedenti nel ristrutturare l'azienda. Ammettiamo infatti che "lavoratore irrequieto" abbia ragione e che gli euberi siano inesistenti. Ammettiamo pure che sia una mossa del governo e della Cai per vessare i lavoratori, magari per costringerli ad accettare tagli salariali. Ammettiamo tutto ciò. Ebbene non si comprenderebbe, stando così le cose, come mai nelle altre grandi realtà produttive private di questo paese i lavoratori si limitino a forme civili di protesta mentre in Alitalia si debba necessariamente arrivare allo sciopero selvaggio.  Anche in Fiat, Parmalat, Unicredit, Enel, Eni e Tim, per fare qualche nome, ci sono stati problemi tra manager e dipendenti, ma alla fine si è sempre trovato un accordo pacifico. Fa parte delle normali relazioni sindacali.

In Alitalia tutto questo non succede. E allora le spiegazioni sono due: o in Alitalia c'è un accanimento speciale contro i dipendenti (e allora fanno bene a scioperare) oppure i dipendenti sono contrari, per principio, a qualunque forma di cambiamento.

A voi i commenti. 

 Viva Alitalia!

 
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