Creato da adunabambinasognata il 01/09/2007

allabimbasognata

parole che attendono di essere pronunciate

 

 

Farfalle

Post n°53 pubblicato il 21 Giugno 2010 da adunabambinasognata

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L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

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"La farfalla” è una poesia di Pavel Freedman (1921 – 1944), uno dei quindicimila bambini rinchiusi nel campo di Terezin, poi mandato ad Auschwitz dove ha trovato la morte. Il ricordo dell’ultima farfalla vista fuori dal ghetto, simboleggia la sua perduta libertà e l’infanzia negata.

 

 
 
 

I sogni di Carlotta

Post n°52 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da adunabambinasognata

 

 
 
 

Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 01 Settembre 2008 da adunabambinasognata

Un anno con te...

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Tanti auguri

CARLOTTA

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Il giorno in cui fiorì il loto,
ahimè, la mia mente era persa
e io non me ne accorsi.
Il mio cestino rimase vuoto
e il fiore inosservato.

Ogni tanto però
una tristezza mi prendeva
mi svegliavo dal mio sogno
e sentivo nel vento del sud
la presenza dolce di una strana fragranza.

Quella vaga dolcezza
come desiderio tormentava il mio cuore
sembrava l'alito ardente dell'estate
in cerca di soddisfazione.

Non sapevo allora
che era così vicina
che era già mia
che questa dolcezza perfetta
era fiorita
nel profondo del mio cuore.

(Rabindranath Tagore)

 
 
 

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Post n°50 pubblicato il 06 Agosto 2008 da adunabambinasognata

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PADRE, SE ANCHE……

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Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t'amerei.
Che' mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
che' avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l'attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch'era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,

fra tutti quanti gli uomini già tanto

pel cuore fanciullo t’amerei.

 

 Camillo Sbarbaro

 

 

 

 
 
 

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 05 Agosto 2008 da adunabambinasognata

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Buongiorno mondo che corri freneticamente senza prestare attenzione a dove metti i piedi.

CAMMINA LEGGERO... PERCHE' CAMMINI SUI NOSTRI SOGNI

 
 
 

Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 26 Luglio 2008 da adunabambinasognata

Dal post n. 44 del 25 luglio 2008 di teatron78

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LA REALTA' DELLA FIABA

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Perché è importante che i bambini scrivano fiabe? 

Innanzitutto vorrei precisare che le fiabe, nella tradizione, non hanno nulla a che vedere con

la fantasia ma riguardano l’immaginazione ed il simbolismo: la fantasia ha per oggetto

qualcosa di assolutamente irreale, che non potrà mai accadere; il simbolismo, invece, che

attinge all’immaginazione, una delle facoltà, insieme alla memoria ed alla ragione, principali

della nostra mente, è il fondamento di ogni arte: esso, attraverso le immagini della realtà

corporea, usate in modo sintetico, rimanda, come diceva Platone, alla realtà superiore, il

mondo delle idee innate, attraverso le quali possiamo misurare la realtà corporea, quella che

ci circonda nel nostro attuale stato di coscienza, per  conoscerla nella sua essenza. Nella

fiaba, il protagonista, sente l’imperativo interiore a lottare contro l’ingiustizia di questo mondo

e, per il trionfo della giustizia, è pronto a dare la sua vita. Per compiere quest’opera egli deve

vincere la sua pigrizia, le sue paure e, soprattutto, il suo egocentrismo-egoismo, la fonte di

ogni ingiustizia. Per questo, egli, avrà, dopo il superamento delle prove, l’elemento magico

che risolverà l’ingiustizia, ma, lo avrà, appunto, per la sua purezza di cuore, perché non userà

questo strumento per soddisfare il suo egoismo ma per il bene dell’umanità. Il “cattivo” mai

potrà avere l’elemento magico perché, appunto, lo vuole solo per soddisfare il suo egoismo.

L’elemento magico, allora, non è altro che il simbolo della divina provvidenza, della grazia

divina che discende sul Santo. Il protagonista, quindi, nella sua apparente semplicità, è un

eroe nel senso classico dell’accezione greco-romana, colui che apre la via fra la terra ed il

cielo: Cristo, Budda, Maometto, sono il prototipo della figura dell’eroe ed ognuno è chiamato

a seguire, nelle sue possibilità, la Via. Impegnarsi nella creazione di una fiaba “moderna”

implica, allora, il guardarsi dentro e cogliere i propri limiti e difetti nella vita di ogni giorno, per

poterli affrontare e, nei limiti delle nostre possibilità, superare.

Per ulteriori approfondimenti visita il contafavole

,

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Ringrazio vivamente l'amico Teatron78 per la disponibilità e la collaborazione offerta nel concedermi l'autorizzazione a riportare tra queste pagine una parte del suo lavoro.

 
 
 

Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 13 Luglio 2008 da adunabambinasognata

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Nel tuo esserci l'incanto dell'essere,

La vita, tua storia,

segnata dal desiderio d'essere

semplicemente donna!

Nel tuo corpo ti porti,

come nessun altro,

il segreto della vita!

Nella tua storia

la macchia dell'indifferenza,

della discriminazione, dell'oppressione…

in te l'amore più bello,

la bellezza più trasparente,

l'affetto più puro

che mi fa uomo!

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Eliomar Ribeiro de Souza

 
 
 

Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 26 Maggio 2008 da adunabambinasognata

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Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
" Perché vendi questa roba? " disse il piccolo principe.
" E' una grossa economia di tempo ", disse il mercante. " Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana ".
" E cosa se ne fa di questi 53 minuti? "
" Se ne fa quel che si vuole... "
" Io ", disse il piccolo principe, " se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana... "

(A. de Saint-Exupery)

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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 23 Aprile 2008 da adunabambinasognata

AIUTIAMO  RICCARDO

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http://blog.libero.it/RICCARDOBELLANI

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 12 Marzo 2008 da adunabambinasognata

Benvenuti

raggi di sole...

in questa primavera

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