Alla sera

E' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate

 

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L'ispettrice

Post n°413 pubblicato il 16 Agosto 2007 da mestesso69
 

Ho camminato lungo la spiaggia non vedendo altro che i mei piedi, ho seguito le orme distorte di qualcuno che mi aveva preceduto e sono finita su questa scogliera.Non so per quanto tempo sono rimasta a guardare il mare infrangersi contro le sporgenze puntute delle rocce.Infine sono ridiscesa verso il paese, accompagnata dalla debole luce dei pochi lampioncini rimasti ad illuminare la stradina lastricata di pietre.La mia scrivania era li' ad attendermi...come ogni sera.Pronta ad eventuali ore piccole e turni speciali che troppo spesso facevano da alibi alla mia scarsissima vita sociale.La lampada sopra alla superficie lucida in finto rovere emise qualche piccolo ronzio poi di decise a farmi luce sugli incartamenti lasciati abbandonati a se stessi dal mattino precedente.Ero appena tornata da due giorni di ferie durante i quali mi ero trascinata su e giu' per i paesini della costa, senza sapere dove andare di preciso o cosa andarci a fare.Mi ero goduta un paio di tramonti ricchi di riflessi romantici che, data la mia condizione ormai fisiologica di single,non ero riuscita ad apprezzare piu' di tanto.Avevo esaurito le mie finanze pranzando a base di pesce nei localini inabissati nei caruggi piu' stretti e infine avevo deciso di porre fine a quella mia agonia semplicemente tornandomene a casa.I miei due giorni di ferie erano finiti tra le grida di alcuni turisti intenti in un bagno nelle calde acque di agosto e nel torpore di quella giornata di festa che mi rendeva ancora una volta succube del lavoro che amavo e bramavo tanto.Desideravo tornare ai corridoi freddi e calmi della stazione di polizia, a pigiare insonnolita sui tasti della mia olivetti l'ennesimo rapporto, a studiare l'ennesima circolare, sentendomi finalmente sensata nella mia vita cosi' prevedibile e lenta. Il collega che smontava dal suo turno mi guarda nemmeno troppo sorpreso di trovarmi alla scrivania in un giorno che per me avrebbe dovuto essere di ferie.Ma nel suo sguardo si intuisce quella pacata pieta', quella sorta di malcelato compatimento che compare sul viso delle persone che non sanno stare sole o che non capiscono di esserlo quando si trovano davanti a qualcuno che invece da sola ci vive e ne e' piu' o meno soddisfatta.Il mio sguardo si fissa sulle sue spalle larghe coperte dalla divisa blu notte, sul suo ancheggiare accompagnato dal pesante cinturone e dal peso cosciente della pistola di ordinanza.La notte e' ancora giovane, soprattutto dopo quei due giorni di nullafacenza che mi hanno condotta su e giu' per la Liguria.Penso quindi che una capatina al bar di Clara non possa farmi male.Me ne faro' io.Le lampade proiettano sul soffitto una tenue luce arancione.Il bancone del pub e' sgombro dagli avventori che non si fanno mai vedere prima della mezzanotte.A volte non si fanno proprio vedere: non sono infatti molti i giovani che sono rimasti a costruirsi una vita qui, e i pochi che ci sono pensano che un giorno di questi, mentre salgono su un treno che li porta a Genova al loro ufficio o al porto, diranno addio a quella piccola realta' per fiondarsi a vivere in un luogo che possa definirsi finalmente una citta'.
A volte mi piacerebbe seguirli...ma non ho piu' l' eta' ma soprattutto non voglio allontanarmi da questi luoghi perche' non voglio assolutamente dimenticare il mio passato ma anzi continuare a riviverlo per mantenerlo vivo dentro di me.
Noto che in un angolo della sala Clara ha finalmente riacceso il televisore che per qualche mese era stato messo a riposo in attesa del tecnico.Dallo schermo piatto e ultratecnologico vedo le scene serali dell'ennesimo telegiornale.Un terremoto,una guerra...immagini distorte che sembrano ancora piu' irreali se proiettate in una realta' dove costituisce notizia del giorno il furto di un flipper davanti alla sala giochi o l'ennesimo occhio nero della farmacista che i piu' informati sostengono sia stato provocato da una sua accidentale caduta sul pugno del marito.
Eppure e' un luogo incantevole...eppure c'e' lui e per quanto soffra ogni volta ho sempre la possibilita' di constatare con gli occhi che sta bene ed e' felice.

continua...

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/08/07 alle 15:35 via WEB
uhm...ci sono dei passaggi molto ben costruiti e certe parole scelte rendono chiara la descrizione mentre sei immerso nella lettura. Bravo!
 
 
mestesso69
mestesso69 il 16/08/07 alle 23:06 via WEB
grazie...troppo benevolo.Ciao
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/08/07 alle 23:32 via WEB
eheheh....stavolta non ci hai preso, 1 punto per me...immagino cosa ti abbia depistato...
 
     
mestesso69
mestesso69 il 17/08/07 alle 14:01 via WEB
vero....fregato in pieno.Grrrrrr...
 
penelope.sm
penelope.sm il 17/08/07 alle 01:23 via WEB
Restare "attaccati" a quanto di più dolce vogliamo trattenere ci fa vedere con occhi diversi ciò che abbiamo intorno così un posto diventa incantevole anche se c'è lui, anzi forse proprio per quello...un bacio grande grande!
 
 
mestesso69
mestesso69 il 17/08/07 alle 14:01 via WEB
penso che sia proprio per quello che lei rimane li'...e' la speranza di rivederlo che la tiene ancorata in quel luogo senza senso. Un abbraccio
 
diavoletta77kiss
diavoletta77kiss il 17/08/07 alle 21:42 via WEB
amo i tuoi racconti mi portano sempre in qualche dimensione a me familiare ^_^ bellissima canzone caro...Sognami....mi piace si si....un bacio super e un abbraccio stritoloso T.Q.M.
 
 
mestesso69
mestesso69 il 19/08/07 alle 13:52 via WEB
contento di emozionarti.Un sorriso
 
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Un blog di: mestesso69
Data di creazione: 21/01/2007
 

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Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
 

 
 

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