Alla seraE' bello rientrare a casa dal lavoro e trovare un sorriso a cui raccontare le proprie giornate |
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
TAG
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: mestesso69
|
|
Sesso: M Età: 54 Prov: PC |
Messaggi di Gennaio 2008
Post n°508 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da mestesso69
A te che sei l’unica al mondo |
Post n°507 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da mestesso69
|
Post n°506 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da mestesso69
Lo aveva ricevuto in dono da bambino.Gradito…inaspettato…Aveva incontrato quella simpatica vecchietta lungo il ciglio della strada.Sembrava fosse li’ da sempre…o forse, piu’ semplicemente era li’ per aspettarlo.Rughe profonde sul volto e capelli bianchi come la neve a sottolineare ancor piu’ l’eta’ avanzata.Uno sguardo attento e vivace, quasi fosse una ragazzina, a dire il contrario. “Fermati piccolo…ho un regalo per te” gli aveva sussurrato al suo passaggio.Le mani a premere le leve dei freni della bicicletta rapide…piu’ rapide del pensiero. I suoi genitori gli avevano insegnato a diffidare delle persone…aveva imparato bene a farlo…ancora oggi manteneva una distanza di sicurezza con chiunque incontrasse…ma quella volta d’istinto aveva deciso di fermarsi. “Abbine cura…in esso potrai vedere quello che tu sei realmente…” gli aveva detto prima di andare via in un baleno… Si era sempre domandato come avesse fatto a sparire in quel modo…forse quella simpatica vecchietta era un’illusionista…si era sempre illuso che fosse andata via a cavallo di una scopa. Lo aveva appeso con cura alla parete della sua camera in bella vista tra alcuni poster. Non vi era giorno in cui non riversasse il suo sguardo all’interno. Nel corso degli anni si era ritrovato faccia a faccia con un peter pan spensierato…con un principe azzurro affascinante e privo di difetti…con una figura di successo che aveva raggiunto ogni traguardo prefissato nella vita ed era felice…tante immagini riflesse di se. Non vi era giorno in cui non provasse una profonda vanita’ per quello che era. Quel vecchio specchio si era trasformato nel tempo nel suo migliore amico…lo ascoltava in silenzio…lo incoraggiava ad andare avanti per la propria strada senza criticare. Quel vecchio specchio si era trasformato nel tempo nel suo peggiore nemico…senza che lui se ne accorgesse. Scopri’ per caso infatti che quel dono era in grado di riflettere l’immagine di chi si voleva essere ma non di chi si era veramente. Si era illuso per lungo tempo di essere una persona speciale quando in realta’ non era nessuno…o piu’ semplicemente un uomo comune con tutti i propri difetti e i propri pregi… Si senti’ tradito…si senti’ preso in giro dalle parole di quella vecchietta. Rabbia e dolore e l’immediato impulso di disfarsi di quel maledetto specchio. Si ritrovo’ sul ciglio della strada.Sembrava fosse li’ da sempre.Fermo’ una ragazzina dai lunghi capelli neri che stava passando con lo sguardo sognante perso in chissa’ quale fantasia. “ho un dono speciale per te…” le disse “ tienilo sempre con te perche’ esso riflettera’ chi tu sei realmente…” Avrebbe voluto dirle che non era affatto cosi’…che in realta’ quel regalo non era altro che uno specchio delle menzogne…troppa la rabbia…troppo il senso di rivincita. Tra poco quella ragazzina si sarebbe illusa di essere una principessa, di essere intelligentissima, di essere bellissima…cosi’ come aveva fatto lui…cosi’ come aveva fatto quella vecchietta in precedenza.
|
Post n°505 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da mestesso69
Il vecchio tendone e’ stato rimontato dopo molti mesi. Lassu’ in alto c'e’ un trapezio che oscilla lievemente. C'e’ anche una toppa…segno del tempo che scorre e tutto cambia anche se non sembra.Il circo e’ piccolo e semplice, sa di periferia, di paese, di cose da pochi soldi…sa di me. Pochi spettatori sono venuti qui stasera per nascondersi dall'universo e rifugiarsi in un mondo irreale e fiabesco. Nell' arena due tigri dall'aria docile hanno appena finito il loro numero, le solite cose, anche meno, fatte senza fretta, senza chiasso per un pubblico silenzioso e tristemente rado… saltano attraverso un cerchio, trottano adagio qua e la, fanno due o tre capriole sulla pancia, niente altro …infine, sempre senza fretta, vanno via, spariscono in un tunnel e iniziano l'attesa del giorno dopo, del nuovo, identico spettacolo. Una figuretta si fa avanti sul terriccio, un fagotto chiaro con grandi bottoni scuri, piu’ o meno un pierrot…buffo... un po' come me…dall'aria triste e dallo sguardo malinconico…un po’ come me, e goffo. Goffo come... non so... come chi crede di non sapere e invece sa. Direi di si, un po' come me. Raggiunge a piccoli passi il centro dell'arena mentre il megafono lo presenta come Charlot . Poi non accade piu’ nulla. Lui sta li’, guarda un po' curvo i radi spettatori, a volte accenna qualche numero, fa volare palle per aria o apparire fazzoletti di seta, a volte non fa nulla… sta li’ soltanto, e guarda. Vi sono nuovi colori intorno a lui…il vecchio tendone e’ stato addobbato con stile…pupazzi sgargianti danno nuova luce a quel luogo…il solito luogo…lo riscaldano rendendolo piu’ famigliare e accogliente. Ha l’aria triste e non solo per quella lacrima bene in vista sul suo cerone bianco…Nessuno ride. Nessuno ride ma tutti sono attenti. Qualche sorriso appare qua e la, senza mai mutarsi in risata, niente altro. Nessuno ride ma non e’ necessario. Charlot, non fa quasi nulla eppure non ha bisogno di fare nient'altro…un po’ come me.Gli piace quel posto… una ventata di aria nuova e frizzante lo colpisce sul volto asciugandogli le lacrime dentro i suoi occhi…si sente stranamente a casa…un po’ come me. Nessuno ride…lo fa lui per tutti…un po’ come me. |
Post n°504 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da mestesso69
Non era cosi’ che doveva andare…non lo aveva immaginato neppure. Aveva trascorso l’intera sua esistenza ad allenare corpo e mente per una simile missione ed essere pronto ad affrontare ogni minima difficolta’. Ore ed ore a studiare ogni dettaglio affinche’ tutto risultasse perfetto.Era il suo sogno e vi ci aveva riversato ogni sua minima energia.Non aveva potuto credere alle sue orecchie quando gli era stato comunicato che era stato prescelto per essere il primo uomo a mettere piede su Marte…non aveva potuto credere ad una simile fortuna…proprio a lui che passava le sue giornate con il naso all’insu’ e la mente a fantasticare di essere lassu’ oltre l’azzurro del cielo…mano a mano con le stelle. Aveva camminato a tre metri sopra il cielo per settimane ancora prima di decollare con la sua navicella spaziale…orgoglioso per cio’ che il destino gli aveva riservato. Il dono dei doni…la felicita’ da sempre ricercata e rincorsa ma mai raggiunta se non per brevi istanti.L’emozione del conto alla rovescia…la trepida attesa durante il viaggio…l’euforia nel vedere la meta prendere forma dinnanzi ai propri occhi e diventare ogni istante sempre piu’ grande. Le operazioni di preparazione all’ atterraggio erano appena iniziate quando si era verificato l’inconveniente…lo avevano previsto…sapevano che si sarebbe potuto verificare ma nessuno avrebbe mai immaginato che si sarebbe verificato in quel preciso momento…proprio a pochi metri dal traguardo tanto sognato e desiderato… Fu allora che la navicella precipito’. Un duro impatto con la nuova realta’…forse ancora piu’ duro di quanto fosse stato in passato… e il crescente rimpianto per cio’ che poteva essere e non e’ stato. Nessuna possibilita’ di fare ritorno a casa…nessuna possibilita’ di poter ritornare indietro nel tempo ed aggiustare cio’ che non aveva funzionato…nessuna voglia di affrontare la nuova situazione.Una consapevole ed amara accettazione di cio’ che gli era accaduto…una frenetica e incosciente ricerca del limite per oltrepassare l’iinnato istinto di sopravvivenza…una costante e sempre piu’ pressante mortificazione del corpo e della mente. Gli avevano detto che lassu’ era fantastico e ci aveva creduto.Aveva smesso di farlo appena era precipitato o forse si era illuso di poterlo fare. La mente laggiu’ sulla terra a rivedere il passato attraverso le lacrime.Piu’ semplice restare sdraiati al suolo a recriminare che provare a rialzarsi.Molto piu’ semplice restare fermi se non si sa dove andare. No…non era giusto che fosse andata cosi’…ma forse era cosi’ che doveva andare…c’era voluto tempo per capirlo…per accettarlo ma ora era finalmente pronto. Raccolse uno zaino da terra e si allontano’ con passo deciso dai frammenti della sua navicella spaziale. Non sapeva dove fosse…non sapeva dove andare…ansie e paure erano ben nascoste dietro ogni direzione ma dentro di lui vi era la consapevolezza di voler provare a perdersi ancora una volta tra i propri sogni. |
Post n°503 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da mestesso69
|
Post n°502 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da mestesso69
Si siede comodamente al suo posto.Pop corn tra le mani. Urla e risate nell’aria a sottolineare un’euforia contagiante. Da li’ gode di una buona visuale…di fronte ai suoi occhi si estende tutto il ring.Di colpo scende il silenzio…e’ un silenzio di attesa, di concentrazione che accompagna i due lottatori che entrano nell’arena. Lo conosce…in passato anche lui ha percorso quella passerella…e’ il round zero…quello invisibile agli occhi degli altri ma quello piu’ duro, piu’ faticoso perche’ devi combattere contro la paura e l’ansia che sono dentro di te e il piu’ delle volte ti ritrovi al tappeto ancora prima di iniziare l’incontro. Fortunatamente per lui ci sono stati solo incontri sulla carta semplici…atleti alle prime armi intenti a fare solo esperienza, a perfezionarsi per poi tentare imprese ben piu’ difficoltose. Poche mosse…qualche trucco appreso…un briciolo di saggezza dettata dagli anni ed il gioco era fatto. In pochi istanti il braccio alzato al cielo in segno di vittoria e un sorriso soddisfatto sul volto.Non e’ mai stato un fuoriclasse…se l’e’ pero’ sempre cavata…un po’ come nella vita.L’incontro a cui sta assistendo e’ di ben altra levatura…c’e’ il titolo di campione del mondo in palio. I contendenti si equivalgono come forza e agilita’…difficile un pronostico…l’ unica certezza e’ che alla fine di combattimento spettacolare uno dei due avra’ una cintura ad ornare il proprio ventre.Chissa’ chi la indossera’? Sara’ la lottatrice avvolta in un kimono rosa con una corona da principessa ricamata sulle spalle o sara’ quella avvolta in un accappatoio verde ramarro? Il gong da inizio al confronto…con esso ripartono le urla…esclamazioni stupite accompagnano ogni colpo messo a segno. Nessuna delle due si risparmia.Nessuna pieta’ su quel ring…i critici avevano storto il naso una volta appreso che queste due campionesse si sarebbero confrontate…”troppo amiche nella vita per essere nemiche” dicevano…adesso si sarebbero dovuti ricredere. Ride…si diverte…mangia pop corn mentre schizzi di sangue si alzano verso il cielo come fontane illuminate. Osserva attentamente come si muovono…lascia che si stanchino sempre piu’…che si sfiniscano senza alcuna fretta. Sta bene… ha fatto bene a stare li’…si sente sereno e perfettamente in forma…tra poco prendera’ tra le mani il suo joystick e le sfidera’ in un torneo senza esclusione di colpi. E’ da tempo che non gioca piu’…e’ ora di riprendere a fare il bambino che e’ dentro di se…almeno a volte. |
Post n°501 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da mestesso69
Vanno vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell'airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare e la terra si trema e gli animali si stanno zitti certe volte ti avvisano con rumore Vanno vengono ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. |
INFO
SEI NELL'ANIMA
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà
Ma è la tenerezza
Che ci fa paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai
Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te
Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia, fianco a fianco
Inviato da: emilytorn82
il 21/12/2016 alle 12:02
Inviato da: mestesso69
il 21/07/2016 alle 16:36
Inviato da: donadam68
il 21/07/2016 alle 12:05
Inviato da: Passion gastronomie
il 02/08/2013 alle 10:11
Inviato da: ursy66
il 23/10/2010 alle 15:02