Osservo attraverso lo specchio l’immagine di un bambino curvo su un regalo impacchettato.Noto la sua impazienza disegnata sul volto, vedo l’agitazione farsi largo dentro di se.
Le sue mani corrono veloci sulla carta rossa e gialla, la fanno in mille pezzetti e la lanciano in aria come coriandoli a carnevale.Conosco quello sguardo…conosco quella frenesia…vorrei urlargli di fare con calma, di rallentare ogni suo movimento per prolungare quel momento e gustarsi nell’interezza quell’istante…ma lui non sente, non puo’ sentirmi.Accarezza piano il regalo che ha dinanzi…gli occhi scuri luccicano di emozione pura…il cuore fa le capriole in petto...la mente frantuma sensazioni ed emozioni…la bocca gli si riempie di un sapore buono, "sapore di felicita’"forse si chiama cosi’ o forse non lo sa.Sa pero’ che le labbra si stanno aprendo a un sorriso e le mani stringono quel dono.Un dono inatteso.Non e’ il suo compleanno ne una ricorrenza particolare.Eppure l'ha ricevuto con uno strano biglietto:
"E arriva il tempo in cui occorre prendersi cura di se stessi seriamente.E' il momento in cui mettere da parte le estroversioni da giovanotto imbembe e far spazio a una maturita’ consapevole.E’ il momento in cui passare dall' "io" al "noi".Cucciolo mio,so di non essere stato fedele alla promessa che ti feci di restarti accanto per sempre,ma avrai capito,col tempo e con gli anni,che alla morte non si comanda.All'inizio ho sofferto per averti dovuto lasciare proprio quando avevi più bisogno di me e la sofferenza e’ stata ancora più grande nel vederti soffrire per la mia assenza.Ma sei cresciuto lo stesso..Ce l'hai fatta da solo.Hai attraversato muri con sopra vetri aguzzi ferendoti e curandoti da solo e non ti sei fermato.Hai tenuto a mente cio’ che ti ho ripetuto tante volte...Ora quel momento e’ arrivato.E' giunto il tempo di cominciare a costruire la tua strada.Il regalo che ti ho fatto oggi,8 settembre 2005,e’ un angelo di nome Amore.Abbine cura.E' delicato e forte al tempo stesso.Un niente puo’ distruggerlo e un piccolo bacio può restituirgli la vita.Ti voglio bene...Sempre con te.....Sergio"
L’ha letto di corsa…tutto di un fiato…troppa la frenesia di scartarlo.
Quanti regali ho scartato io…sono stato un bambino molto fortunato perche’ i miei genitori erano soliti ricoprirmi di ogni genere di giochi, specialmente in occasione delle festivita’.
Mi portavano in giro per i negozi ed io mi mettevo di fronte alla vetrina e bastava che dicessi quali erano i miei desideri per poi vederli in breve tempo realizzati davanti ai miei occhi.
In poche occasioni ho pero’ avuto tra le mani una vera sorpresa, un pacco elegantemente incartato che contenesse un qualcosa di sconosciuto per me. Quelli erano i regali che piu’ mi piacevano.Il cuore iniziava a galoppare veloce insieme alla fantasia sopra i brandelli di carta.
In quei momenti immaginavo di avere tra le mani giocattoli meravigliosi del tipo castelli medioevali, robot di serie di cartoni animati, giochi in scatola, costruzioni lego…e iniziavo a sognare su quello che avrei potuto fare con loro.
Poi all’improvviso mi ritrovavo faccia a faccia con essi e nonostante fossero un qualcosa che mi piacesse da morire e che avessi desiderato tanto, ne rimanevo inevitabilmente deluso .
Scartare una sorpresa per me e’ sempre stato come ricevere una promessa di andare sulla giostra dei cavalli…passavo l’intera nottata con gli occhi aperti e il respiro accellerato…non vedevo l’ora che fosse l’indomani per poter essere portato alla giostra ma non appena mi sedevo sulle sagome e iniziavo a girare, la magia terminava d’incanto e in me cresceva la voglia di ritornare a casa.
Forse sono sempre stato un eterno insoddisfatto, non sono mai riuscito ad assaporare i fugaci momenti di gioia appieno ed e’ per questo che crescendo ho sempre fatto meno caso ai regali che mi venivano fatti.
Forse ne ho ricevuti cosi’ tanti, era il modo in cui i miei genitori mi dimostravano il loro affetto e la loro vicinanza, che crescendo mi e’ venuta la nausea a riceverne, quasi li confondessi con un subdolo tentativo di acquistare stima e affetto.
Oppure, piu’ semplicemente, ho deciso di abolire dal mio calendario qualsiasi ricorrenza, qualsiasi occasione in cui festeggiare e cosi’ li ho cancellati dal mio mondo.
Ecco…ha finito di togliere la carta e ora sta osservando il suo contenuto…forse non e’ il regalo che si aspettava.Forse non lo aveva nemmeno mai visto esposto in qualche vetrina del centro.Forse non ne sapeva nemmeno l'esistenza. Ma e’ certo che se Sergio glielo ha mandato un motivo c'e’...
Lo vedo sorridere…lo vedo soddisfatto…lo vedo felice per quello che ha tra le mani…quello sguardo…conosco quello sguardo…e’ cosi’ simile al mio quando la incontravo e non riuscivo a resistere alla tentazione di scartarla per osservarla nella sua nudita’ fino in fondo all’anima e rimanevo di stucco di fronte ad una continua sorpresa.
Stringe il regalo al petto.
Gli urlo di proteggerlo da tutto e tutti...anche a costo di restare solo contro il mondo intero...
Non mi puo’ sentire…spero pero’ che lo faccia lo stesso…lo faccia anche per me.
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il 21/12/2016 alle 12:02
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