......

in coma farmacologico ?

il silenzio, questo grande amico che mi ha accompagnato per tanti anni nella mia vita, non il silenzio dei non rumori, non il silenzio della vita che comunque scorre altrettanto rumorosa e irriguardosa, non il silenzio dei miei occhi ne quello delle mie labbra. Il silenzio dei miei pensieri, delle mie emozioni, del mio cuore, vorrebbero pulsare, esprimersi, essere esternate, niente , le mando in coma farmacologico, le tengo chiuse in una teca insonorizzata, è così che supero gli sbagli , le ferite dell'anima, entro in letargo comunicativo, con tutti, anche con me stesso, o meglio ci provo , perchè a volte qualche grido trapela, a volte è una suoneria personalizzata, a volte un ricordo che si lega a un desiderio e ad una prospettiva, insieme diventano possenti e inarginabili e la dose d'anestetico deve essere aumentata oppure lasciare che sfoghino su queste pagine virtuali. Altro segno evidente di vigliaccheria o solo tutela del proprio equilibrio anche se mai probabilmente raggiunto, altra fuga. Ma quando si è in coma si sente comunque tutto ma ci viene comunque impedito di farci del male il suono delle parole i toni della voce il luccicare degli occhi che ti guardano sono comunque filtrati e rendono i tracciati dell'elettroencefalogramma stabili, le prognosi restano riservate parlano di tempi di assorbimento dei traumi , di smaltimento delle tossine, parlano di pezzi di vita da eliminare, perchè la ragione detta le regole, indica la stabilità come obiettivo, opera amputazioni dolorose ma necessarie, la qualità della vita è un concetto che si applica dopo, prima si salvaguarda la vita comunque essa si svolga. Ecco perchè nonostante tutto rifiuterei qualsiasi accanimento terapeutico o ecco perché ho apprezzato l'ultimo di nicholson e freeman al cinema, ho già scritto la mia lista di cosa fare se mi venisse dato un termine, banale tentativo di un comatoso di riappropriarsi di una parte della sua vita: un'estate in giro a cavallo per l'italia , un ' inverno chiuso in uno chalet di montagna senza neanche quasi poter uscire, in compagnia di libri e musica e basta , e da ultimo un tuffo col paracadute da 10000 metri , da solo anche li come in tutto il resto, poi ........ poi spero di essere pronto ad essere esaminato, giudicato e quasi sicuramente condannato prima in terra poi dove sarà. Alle generazioni che lascerò e agli amici, le amanti , l'augurio di non aver bisogno mai di entrare in coma , ne fisico ne virtuale.