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Un Paese migliore? Dipende da te

Post n°107 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da biancoblu78
 
Tag: italia

Quando andiamo all'estero capita di ammirare giardini puliti, servizi pubblici efficienti, strade senza buche, ma non è frutto del caso o solo della bravura delle istituzioni locali, è il risultato della collaborazione di tutti: i cittadini non sporcano e fanno la raccolta differenziata, il Comune organizza i propri interventi in modo efficacie e tutti possono godere del bene comune in modo ottimale.
Ci vuole consapevolezza di essere parte di una nazione e senso di appartenenza, mentre molti italiani sono specializzati nello sport di lamentarsi per il piacere masochista di denigrare il proprio Paese.

Sono sempre meno coloro che segnalano un problema con l'intento di contribuire a migliorarlo.
Non si tratta solo di mancanza di senso civico, il sistema non gradisce interferenze e cerca di ostacolare i cittadini volenterosi che segnalano i disservizi o si battono per obbiettivi comuni.
Alcuni amministratori lo vivono come un fastidio e più o meno velatamente si chiedono perché la gente non si faccia gli affari propri. Il problema è che siamo convinti che si tratti di affari nostri.
Quando gli studenti o i pastori sardi scendono in piazza pacificamente per difendere i propri diritti, non devono rischiare di finire in ospedale, o di essere denunciati, o di tornare a casa con la testa rotta.

Faccio un esempio dei due punti di vista: quello disfattista e quello costruttivo.
Ad aprile di quest'anno Mark Spörrle, giornalista tedesco, insieme a Beppe Severgnini, giornalista italiano, hanno attraversato l'Italia in treno da Milano a Palermo.
Il tedesco era stupito che, a dispetto dei luoghi comuni, i treni italiani fossero puntuali quasi più di quelli tedeschi, l'altro invece si prodigava a spiegare che era un caso.
Mark Spörrle si era accorto che i bagni del treno in partenza erano puliti e si chiedeva ironicamente perché gli italiani non scaricassero dopo averli utilizzati. Per Severgnini il treno era semplicemente sporco.
Il primo punto di vista ha individuato una causa del problema sulla quale poter lavorare, il secondo punto di vista si concentra sulle conseguenze del problema e non sa che pesci prendere.

Proviamo a costruire insieme un decalogo del buon cittadino.

  • Un buon cittadino paga le tasse per contribuire al mantenimento dei servizi e del patrimonio pubblico. Coloro che evadono scelgono deliberatamente di non partecipare, pertanto, sarebbe coerente se una volta beccati venissero sospesi dal diritto di voto. È paradossale che chi non paga le tasse possa scegliere gli amministratori che gestiranno i soldi di chi invece le paga. Se gli evasori sono tanti potrebbero determinare l'elezione di politici "amici", costringendo chi paga le tasse a farlo anche per loro.
  • Un buon cittadino partecipa alla cura della cosa pubblica rispettandola e segnalando i comportamenti incivili. Se avvista un incendio, chiama i Vigili del Fuoco o il Corpo Forestale. Se si accorge di un guasto, lo segnala all'azienda responsabile del servizio. Denuncia i reati di cui è testimone ed è pronto a soccorrere chi è in difficoltà, in attesa dell'arrivo dell'ambulanza. Si organizza in associazioni per rafforzare il suo impegno in favore della comunità. Ad esempio chi contribuisce a finanziare le illuminazioni natalizie, significa che ama la propria città. Chi non lo fa, no.
  • Un buon cittadino si tiene informato per esercitare al meglio il suo diritto di critica e scegliere in modo consapevole i propri rappresentanti. La trasparenza amministrativa ha proprio lo scopo di far conoscere l'operato delle istituzioni ai cittadini, che poi lo giudicano attraverso il voto. Questo è un valore fondamentale della democrazia, che si basa sulla libertà e l'indipendenza degli organi d'informazione. In Italia pochissimi leggono i giornali e le maggiori televisioni sono controllate dal Capo del Governo. A questo punto verrebbe da chiedersi se gli italiani quando vanno a votare sanno quel che fanno.
  • Un buon cittadino esprime pacificamente e democraticamente il proprio dissenso, si indigna e si ribella di fronte alle ingiustizie.

Vorrei dire GRAZIE a tutti quelli che ogni giorno si impegnano per difendere e migliorare la propria terra, che non si rassegnano ad essere trattati da sudditi e con tenacia e coraggio... VIVONO!

Non chiederti cosa può fare l'Italia per te, ma pensa a cosa puoi fare te per l'Italia.

 
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Commenti al Post:
creazionisitipalermo
creazionisitipalermo il 05/06/11 alle 19:48 via WEB
Complimenti per il blog ed un caro saluto da palermo. Creazione siti internet palermo
(Rispondi)
 
biancoblu78
biancoblu78 il 22/06/11 alle 10:52 via WEB
Grazie! :-)
(Rispondi)
 
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