energia alternativa

RAPITA

E' VERO L'ULTIMO POST E' SICURAMENTE SCADUTO, MA IO NON HO UN ATTIMO.

MI STO AMMAZZANDO CON MIO FIGLIO PER PREPARARE IL SUO ESAME DI PROMOZIONE AL CONSERVATORIO. IL NUOVO RICATTO E' CHE SUONA SOLO SE SUONO CON LUI E ORMAI SONO SUONATA. SOGNO PENTAGRAMMI E MI SIEDO AL PIANO DI NOTTE MANCO L'ESAME CE L'AVESSI IO.

UN PO' DI STRESS POCO TEMPO PER ME.

MA C'E' UN MA...

SUONARE INSIEME E' EMOZIONANTE.
E PASSIAMO GIORNATE INTERE AL CONSERVATORIO.
IN QUESTI GIORNI DI ESAMI PASSEGGIANDO LUNGO LE AULE NEL CHIOSCO CINQUECENTESCO SI SENTONO ALTERNARSI VOCI ANGELICHE E SONATE, VIOLINI STRUGGENTI E FLAUTI DELICATI.

MA NON IMMAGINATEVI GENTE CHE STRIMPELLA, IMMAGINATE UN TRIO D'ARCHI, UN VIOLINO VIRTUOSO ACCOMPAGNATO CON MAESTRIA DA UN PIANO, IMMAGINATE DI ESSERE RAPITI DAL SUONO DI UN'ARPA PERFETTA, O DI STENTARE A RICONOSCERE UNO STRUMENTO CHE POI E' UN SOPRANO CHE SEMBRA PROVENIRE DA ALTRI MONDI.

TUTT'INTORNO AIUOLE, ARCATE RICOPERTE DA UN GLICINE FIORITO, UN PALCO MONTATO FIERO DI FRONTE A TANTE SEDIE VUOTE E ALLINEATE, STATUE COMMEMORATIVE E, NELLE AULE, STRUMENTI E ARREDI ANTICHI.

E' UN POSTO MERAVIGLIOSO.

GLI STUDENTI CON L'ARIA TRASOGNATA E STANCA SI SVACCANO SUI MURETTI E SOLFEGGIANO, CAMMINANO CIONDOLONI CON I LORO STRUMENTI PER POI TRASFORMARSI IN ARTE NELLE AULE DI SCUOLA.

RAGAZZI
MUSICISTI
ADOLESCENTI POLVEROSI
QUASI TUTTI CON L'I-POD.

QUESTO POSTO PIACE ANCHE AL MIO FIGLIO PIU' PICCOLO CHE CORRE INDEMONIATO DA UNA PORTA ALL'ALTRA ORIGLIANDO, STARNAZZA STUPITO, SALTELLA SOPRA E SOTTO AL PALCO E DAL MURETTO AL DISTRIBUTORE DI MERENDINE.

MERCOLEDI' FINIAMO, CI SARA' IL CONCERTO DEI DIPLOMATI.

OGGI SIAMO TORNATI A CASA TARDI, IO HO ASCOLTATO RAPITA E MALINCONICA AL CHIARO DI LUNA

MIO FIGLIO QUESTA!

DNA (affari di famiglia)

mia nonna era una aristocratica viennese
mia madre era una anarchica chic
io sono tamarra come un membro dell'A-team
mio figlio ha una malattia per gli apecar elaborati

per mio nipote nutro serie preoccupazioni

E' IL MONDO CHE VA A ROTOLI, O SIAMO SOLO NOI?

EQUIVOCI

quando sei forte come un toro

o questo si crede di te




conviene avere spalle larghe

saper combattere

rinunciare all'idea che qualcuno si prenda cura di te





eppure questa canzone a me fa piangere

OSTEO_SINTESI

oh là.
mi ci voleva proprio un po' di ospedale.
L'intervento è stato più lungo e difficile del previsto.

3 chiodi, 1 vite, 1 cerchiaggio (ma in un gomitino ci stanno?)

 Mi ha fatto un male indecente, non reggevo gli oppioidi e ho vomitato da esorcismo.

E fin qui tutto bene.

Ma nel letto di fianco al mio c'era la signora Adua volata dalle scale, così massacrata che sembrava picchiata da Satana, con quel volto tutto livido tranne uno spicchio di pelle chiara sotto l'occhio sinistro e il naso rotto e sanguinante che ci voleva l'antiemetico per guardarla.

La signora Adua è logorroica, con la spalla lussata e il ginocchio rotto.

Passava il giorno issata sul letto dagli infermieri e ha continuato ininterrottamente a parlarmi e io a guardare la sua schiena. Merda mi sembrava di parlare con un pentito!

Per fortuna mi ha parlato solo di tragedie familiari, lutti e operazioni chirurgiche.

ININTERROTTAMENTE

Adua, dai, alla fine ti voglio bene

volata in volée

Domenica 18, corsa in bici, molto bella, tanta gente, troppa. In una volèe verso il trentacinquesimo chilometro, (altri 10 ed ero salva), una partecipante mi taglia la strada per allargare una curva, posso anche centrarla, ma preferisco inchiodare....

Il manubrio comincia a traballare, la bici volteggia impazzita, io non ho più nessun controllo, e per divertirsi, credo, la strada decide di fare una curva, la bici no. Da dietro S. dice che ero tutta frullata dai movimenti inconsulti della bici con le gambe a aperte a campana per cercare nuovi e improbabili equilibri, se non fosse che mi sono scasciata c'era anche da ridere. Fatto sta che la ruota davanti si infila fra asfalto e sterrato, si pianta nella terra e io volo, rotolando con la bici sulla strada. Mi alzo come rimbalzando pronta a risalire sulla mia bici nuova. Ho un braccio a penzoloni e ho picchiato la testa, la bici è bloccata, ma non sembrano esserci lesioni gravi, sulla bici.

S. e un'organizzatore si avvicinano con le domande di rito: “ti sei fatta male?” attenta a quello che rispondi, dietro c'è un'ambulanza, non ci voglio salire sull'ambulanza. Mi prendono la bici e mi infilano nel pulmino d'appoggio. Salgo e mi trovo con tre anziane signore e l'autista, sto muta in un autistico tentativo di controllo del dolore. Alla sedicesima domanda busso sul vetro, faccio fermare il mezzo e scendo, arrivo a piedi alla macchina, e vado al pronto soccorso. Ho il gomito in più pezzi. Tutti molto gentili, il dottore mi conosce bene e da tempi immemori, perchè si ricorda della mia panda rossa che ho avuto fino ai 21 anni. Io non ho idea di chi sia ma faccio finta di niente perchè temo il ricovero.

Tutto bene.

Tac negativa.

Frattura dell'olecrano.

Domani mi operano.

So che tutto si aggiusta, anche se non torna come prima, il corpo è una macchina meravigliosa e la chirurgia indubbiamente aiuta, è tutto quel periodo in mezzo fra la frattura e la guarigione che mi da un po' da fare.

L'estate scorsa ho frantumato un polso giocando con lo skimboard, sulla sfiga sono fatalista, e che io ci metto del mio, non ho cognizione e sono stufa.

Ciao, a presto