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Post n°51 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da kodomonoomocha
 

Dopo e parallelamente a questi ce ne furono altri.
Svariati altri.
Ebbi addirittura storie di mesi con il coinquilino con cui iniziai a fumare la roba, con un mio amico di lunga data tornato dopo 6 anni dalla comunità poi, con un ragazzo "normale" che per qualche mese mi diede l'illusione di poter avere storie normali.

Il mio amore le conosce tutte.
Ha pazientemente assistito a tutte, ogni volta riprendendomi con sè.
E perdonandomi.

Quel perdono che io, ancora, non riesco a ricambiargli.
Il perdono non di storie avute. Quelle sì mi hanno ferita, ma molto molto marginalmente.
Quello che non riesco a perdonargli è il suo rifiuto di me. Quel rifiuto che dal primo giorno si porta dentro.
Quel non volermi, quel respingermi, quella paura che ha sempre avuto di me e che, temo, non passerà mai.

Ieri l'ho portato a cena nel primo ristorante dove, tre anni fa, mangiammo per la prima volta insieme.
Mi sono vestita bene. Gli ho registrato un cd con le nostre canzoni. Ho tirato fuori tutta la mia dolcezza. Poi, a casa mia, l'ho baciato, spogliato, amato, fatto godere, accarezzato, fatto addormentare tra le mie braccia.
Vorrei ricominciasse tutto da zero. Gliel'ho detto.
Mi ha risposto che non devo fare la bambina.
Sento che qualcosa è finito per sempre.
Lo sento nel corpo, nella mente e nell'anima.
Una sensazione senza senso.
Quindi sicuramente reale.

Questa mattina l'ho accompagnato a casa.
Andava ad una fiera. Mi ha detto di passare a trovarlo ma al telefono non mi risponde. Quelle non risposte mi ribadiscono un forte senso di fine.

Commenti al Post:
stexx67
stexx67 il 11/02/06 alle 16:48 via WEB
Campeggio "le conchiglie" Capo Rizzuto,2000. Quando l'amore può far male. Non vedevamo altro che noi due, dall'attimo in cui i nostri occhi si sono incontrati, quella notte fra la gente che ballava e beveva nel bar della spiaggia, fino al volo che mi portò lontano da lei, e poi ancora nella sua città e nella mia. Eravamo sempre insieme,come due bambini, mano nella mano, abbracciati, fra le tende,in spiaggia,ovunque, teneramente.Io 33, lei 38 entrambi intenzionati a vivere intensamente questi attimi di vita, senza guardare al nostro passato, senza chiederci "ma io, ma tu, con chi stai?", forse per paura di interrompere questo momento magico, unico, forse irripetibile, o forse per illuderci che potesse continuare ancora. Ma sapevamo entrambi che sarebbe finito prima o poi.Vissi quei momenti con la riscoperta di emozioni vissute molto tempo prima, come un inaspettato tuffo in un passato ormai lontano, con romanticismo; senza preoccuparmi di chi mi stava aspettando, di chi mi conosce e che sapeva cosa poteva succedere...e che poi seppe. I miei sentimenti per lei erano sinceri, ma capii troppo tardi quanto realmente fossi importante per lei, quanto importanti fossero tutte le speranze e le aspettative che lei aveva riposto in me, forse un'ancora di salvezza per un futuro felice, forse una rivincita ad un passato di delusioni, fatto stà che tutto ciò portò ad una altrettanto inaspettata sofferenza, perlei, in misura ancora maggiore . E così un sentimento vero,spontaneo,frutto di un amore interiore e inizialmente condiviso, si trasformò improvvisamente e senza possibilità apparente di rimedio, in una deludente tristezza, in un penoso isterismo, in una crisi esistenziale che la portò spesso a vivere nella mia città, forse per sentirmi più vicino, nonostante la mia assenza... In quella spiaggia, con lei, ritrovai me stesso, le mie emozioni, la mia vita, smisi addirittura di fumare, ma evidentemente tutto ciò non può fare la felicità degli altri come la farebbe per me. Continuerò ad amare.
 
Djoniso
Djoniso il 12/02/06 alle 01:03 via WEB
non si sa solo quello che non si vuol sapere, non si vede solo quello che non si vuol vedere. perchè non c'è nulla da vedere o da capire, si sa, si sente... come quando con la mano si tocca un carbone ardente. non serve capire, pensare, ragionare. scotta.
 
stexx67
stexx67 il 12/02/06 alle 02:36 via WEB
Solo i bambini che toccano imparano a conoscere veramente il fuoco.
 
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