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Il gioco del sonno

Post n°52 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da kodomonoomocha
 

Ho dormito da ieri pomeriggio.
20 gocce di EN e un altro sabato superato.
Tra i sogni.

Questa mattina mi è venuto a svegliare: caffè doppio e cappuccino, la mia solita colazione.
"Sei troppo buona. Tra un pò esploderai. E mi ucciderai. Ho paura.", abbracciandomi e sorridendo.
Si, tesoro, tra un pò esploderò, la sento dentro l'esplosione che si prepara. Tutte le mie viscere si stanno muovendo e rimuovendo. La depressione è qui alle porte e una piccola pasticchetta non può fermare la forza bruta della miriade di sensazioni che si affollano. E io la forza non ce l'ho più. Si, sto per esplodere, magari non contro di te. Magari contro di me. Magari contro il mondo intero. Ma esploderò.

"No, passero, sta tranquillo. Questa volta mi sono calmata sul serio"

Commenti al Post:
Djoniso
Djoniso il 12/02/06 alle 10:40 via WEB
esplodi, nel sole, corri sulla spiaggia a perdifiato stringendo, forte, la mano del tuo passero, annusa il sapore e l'odore del mare... esplodi, scoppia, respira, vivi....
 
stexx67
stexx67 il 12/02/06 alle 14:09 via WEB
La svolta. Dopo di lei,dopo quel rapporto così sentito, quella dei sei anni per capirci, uscii profondamente cambiato. Nonostante l'esperienza negativa vissuta e il conseguente fallimento, seppi trarne da essa alcuni aspetti positivi che mi aiutano tutt'ora nel rapporto con gli altri. Così decisi che niente e nessuno avrebbe potuto influenzare negativamente la mia vita come io non avrei mai fatto con quella degli altri. Che l'amore e le emozioni vere meritano di essere vissute. Che il tradimento subito da entrambe le parti non sarebbe più stato motivo di incomprensione o gelosie, ma semplicemente un nuovo amore da capire. Che la negazione di questi sentimenti verso una terza persona non rende felici nessuno. Che non avrei accettato per nessun motivo una persona costretta a reprimere i propri sentimenti. Che vicino a me voglio e pretendo una persona libera e felice,di amare ed essere amata. Che avrei rispettato incondizionatamente la libertà dell'altro. Che non ci sarebbe stato mai più un motivo valido per ridiventare geloso. Che il senso del possesso verso una non avrebbe più fatto parte di me. Che il sesso non sarebbe mai stato prioritario e tantomeno motivo di gelosia. Che la fine del rapporto di coppia non comporterebbe necessarimente la fine del mio amore. Che non avrei mai promesso e preteso di sentirmi promettere fedeltà assoluta. Che al mondo non siamo soli, e che comunque, mal che vada, avrei saputo vivere la mia solitudine. Che avrei trovato una persona che potesse vivere la sua vita parallelamente alla mia, sulla stessa strada. Che non avrei mai smesso di amare, nonostante tutto.
 
cybersimoblu
cybersimoblu il 13/02/06 alle 09:53 via WEB
Esplodi l'universo che hai dentro. Non sarai un buco nero ma una meravigliosa cometa.
 
stexx67
stexx67 il 13/02/06 alle 10:54 via WEB
L'altra svolta. La maestra delle elementari:"Cosa farai da grande?". Il pittore! signora maestra. Liceo artistico.E adesso? Che cazzo faccio? L'accademia o architettura a Venezia? Altri 5 anni ? nooo, mi piacerebbe ma non posso.Devo lavorare e presto. Conviene un corso biennale di grafica pubblicitaria a Verona.Fatto,breve ricerca, trovato, prova pratica. "Lei ci và bene, ma ha fatto il militare?".No. "ci dispiace, ma non la possiamo aspettare." Tornando deluso, mi fermo in quel posto, a 100 mt. da casa, chissà!,magari mi aspettano...Mi aspettano. Un lavoro che non rientrava nei miei progetti ma che mi permetteva di guadagnare. Dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio.Imparo un lavoro. Militare,ritorno, altro corso di specializzazione, altro pezzo di carta. L'aumento non arriva e io cambio, stesso settore. Nel frattempo un corso serale per il rec per bar, non si sa mai, meglio tenere aperta qualche porta in più. Le cose non vanno bene, avvocato e tribunale del lavoro poichè non mi piace essere preso per il culo. Cambio, stesso settore a 1 km da casa. Il rec è servito, entrai nella gestione di un bar- ristorante -pizzeria con la morosa. Sarà un'esperienza che mi ritornerà utile e di fame sicuramente non morirò, pensai. Corso serale di pizzaiolo e poi via dalla mattina alla sera con i mobili e fino alle 3 di notte con le pizze e la morosa..per 1 anno,tutti i giorni. Continuai il mio lavoro, nello stesso posto,per molti anni ancora, dal lunedì al sabato, senza apparenti problemi. Poi arriva lui, improvviso, come un'angelo mandato dal cielo e quel pomeriggio, mi risvegliai. Questo stronzo con quattro parole aveva messo in discussione tutta la mia vita. Un professore del liceo artistico al quale avevo appena finito di abbozzare la prospettiva della sua cucina,mi guarda e dissè:"Ma che cazzo ci fai tu qui?" e continua:"Non bisogna farsi prendere dalle illusioni". Aveva ragione. Smisi di lavorare per quasi due anni. Me ne andai, non potevo più aspettare, dovevo scollegarmi urgentemente da un sistema di vita che mi stava affondando, lentamente ed inesorabilmente,dovevo riprendermi il mio tempo. Non potevo perdere altro tempo, pena la regressione di tutto, del mio essere, delle mie capacità. Le mura di quell'ufficio mi stavano soffocando, stavo inconsciamente regredendo e fossilizzando la mia creatività, non dovevo perdermi di vista. Dovevo assolutamente migliorare la qualità della mia vita, non potevo più aspettare una giornata intera dal lunedì al sabato anno dopo anno ad aspettare in un uffico del cazzo che entrasse un portafoglio pieno di soldi da spendere in arredamento, va fan'culo anche i soldi. La mia vita non poteva essere tutta lì, a perdere giri di sangue per far guadagnare milioni a terzi a costo della mia salute fisica e soprattutto mentale. Non così, questo è il mio lavoro, ma così non può andare.Presi tempo, con calma.
 
stexx67
stexx67 il 13/02/06 alle 14:23 via WEB
Non sono passate due ore dall'ultimo messaggio e chi mi chiama a casa? La mia maestra.Anni 81. Vuole una mia visita,l'ultima 20 anni fa. Andrò presto a trovarla con un'altro disegno.
 
 
nef29
nef29 il 13/02/06 alle 15:54 via WEB
Che certi incontri hanno sempre un significato. Sono una maestra anch'io e spesso vorrei sapere se i bambini che conosco si perderanno o continueranno a parlare con la loro voce, a rimanere unici e differenti, anche da adulti. A non cedere il passo. Capisco la tua maestra, anni 81. Prendi più che puoi da questo incontro (ma so già che lo farai) e dalle quello che vuole da te... Curiosa coincidenza il suo chiamarti adesso, mentre ti racconti in un blog in cui forse vedi un riflesso familiare. Facci sapere. Una maestra, anni 31. ;)
 
mercante0
mercante0 il 13/02/06 alle 18:15 via WEB
Chi ha come icona la madonna di munch, può essere solo una bella persona...
 
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