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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

San Giuseppe

San Giuseppe, mi consacro a te per essere per sempre tuo imitatore, tuo amabile figlio. Prendi possesso di me, fa’ del mio corpo e della mia anima ciò che faresti del tuo corpo e della tua anima, per la gloria di Gesù. Pure lui si è affidato a te così pienamente da lasciarsi portare là dove tu credevi opportuno, da stabilire te per suo padre e obbedirti come il più docile figlio. Sacro Cuore di Gesù, grazie di averci dato Giuseppe per padre e di averci donato tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Fa che ti restituisca amore per amore; te lo chiedo per intercessione e in nome di san Giuseppe. Amen.

 

Eucarestia

O Gesù, che ti fai alimento spirituale per noi nel Sacramento dell'Eucarestia, nutri le nostre anime e fa' che possiamo essere sempre migliori, giorno dopo giorno, nelle vie di Dio. Amen.

 

 
 
 

 

La Trasfigurazione di Gesù

 

La Trasfigurazione di Gesù

Dal Vangelo secondo Marco 9,2-10: (In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, dal deserto delle tentazioni la liturgia di questa seconda domenica di Quaresima ci fa fare un salto spirituale al monte della Trasfigurazione. Pietro, Giacomo e Giovanni si lasciano condurre da Gesù, si fidano di Lui anche se il cuore e la testa sono pieni di domande, dubbi e incertezze. Camminano in silenzio e non possono non ricordare le parole del maestro che inaspettatamente annuncia la sua passione e la sua morte. Ma all'improvviso il Signore si trasfigura davanti a loro, una nube li avvolge e la voce del Padre squarcia il silenzio e rivela la vera identità di Gesù: non solo maestro e messia, Lui è il Figlio amato. I discepoli, senza saperlo, assistono ad un anticipo della gloria della Resurrezione. Gesù svela l'altra faccia del suo mistero, vuole giocare a carte scoperte e si rivela in tutta la sua bellezza. Rileggendo questo brano non possiamo non pensare a tante persone che stanno caricando una croce pesante sulle loro spalle e vivono nel buio del dolore e della sofferenza; possiamo dire che sono il volto vivente di Gesù in mezzo a noi: dovremmo tante volte sostare con loro e lasciarci inondare l'anima dalla luce della trasfigurazione, che si manifesta in ogni persona cara al Signore che sopporta benevolmente i fardelli della vita. La voce del Padre svela il segreto della trasfigurazione: "ascoltatelo". Possiamo trasformare la nostra vita, percorrere sentieri di luce e lasciarci alle spalle le ombre dell'egoismo e dell'autoaffermazione solo mettendoci in ascolto della Parola. Un ascolto vero, profondo, autentico. In questo tempo di Quaresima concediamo spazio al silenzio, all'ascolto, alla meditazione. Solamente ascoltando la voce del Figlio impareremo a vivere da veri fratelli sotto lo sguardo misericordioso del Padre. Amen).

 
 
 

Gesù va nel deserto e poi in Galilea

Post n°2149 pubblicato il 16 Febbraio 2024 da francesconapoli_fn
 

 

Gesù

Dal Vangelo secondo Marco 1,12-15: (In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, la prima Domenica di Quaresima apre la riflessione sul tema delle tentazioni e del combattimento spirituale. Il Vangelo di Marco apre la sua narrazione descrivendo la particolare situazione in cui si trova Gesù nel deserto: "Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano". Questa condizione, che spesso passa inosservata o poco meditata, rappresenta un punto di partenza importante per riflettere sull'intero periodo della Quaresima. Mentre siamo tentati in ogni modo, attraverso le subdole suggestioni del maligno, il Signore non ci fa mai mancare il sostegno della grazia. Il deserto in cui Gesù è sospinto, nella Sacra Scrittura, è prima di tutto un luogo di grazia. Nel deserto, Israele impara a fidarsi di Dio, a ricercare la sua guida e a vivere la libertà. La solitudine e le privazioni del deserto fanno apprezzare l'essenzialità delle cose e sperimentare che la vita è un dono. Dio condusse il popolo infedele nel deserto, perché privato dagli idoli di cui si era arricchito, si ricordasse del suo Signore e decidesse di appartenere unicamente a lui. Nel deserto Israele riconoscerà il suo peccato e la fedeltà di Dio. In estrema sintesi il deserto nella vita di ogni credente è una tappa necessaria, un percorso obbligato per imparare a fidarsi di Dio, un campo di prova dove l'uomo è chiamato a fare la sua scelta. Così fu per il popolo di Israele: dovette scegliere se camminare con le proprie forze, confidando nella propria intelligenza o seguire per quarant'anni un Dio il cui pensiero è inaccessibile e che guida i suoi figli giorno dopo giorno con la sua Parola. Con la Parola di Dio, Gesù ha vinto il maligno; ecco dunque l'invito a tutti i credenti ad approfondire e praticare quotidianamente la Parola di Dio. Occorre che il Vangelo letto e meditato nel cuore diventi la vera lampada per i nostri passi e la luce sul nostro cammino. Solo così potremo attendere all'invito urgente che il Signore ci fa: "convertitevi e credete nel Vangelo". Si cambia direzione solamente se c'è qualcosa di cui fidarsi che ci spinge a farlo. Ecco ora il tempo buono per lasciarci guidare nel deserto e per riscoprire la forza della Parola di Dio che ci guida verso la Pasqua. Amen).

 
 
 

Gesù risana un lebbroso

 

Gesù guarisce un lebbroso

Dal Vangelo secondo Marco 1,40-45: (In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, il Vangelo di questa domenica introduce la comunità dei credenti a riflettere sul tema della purificazione. Marco sembra usare parole specifiche per distinguere il tema della guarigione da quello della purificazione. La nuova traduzione dei testi sacri ha giustamente insistito su questa differenza. Non si tratta di un semplice cambio di termini, quanto piuttosto di una maggiore fedeltà al testo che apre ad una profonda rilettura teologica. Curiosamente il lebbroso non implora Gesù per ottenere la guarigione, egli chiede la purificazione. Se la guarigione ci ottiene la salute fisica, la purificazione, secondo il pensiero biblico, ci ottiene la riammissione alla relazione con Dio interrotta con il peccato. La Bibbia ha ben chiara questa differenza. La guarigione senza la purificazione è un'opera incompleta e illusoria. L'uomo ritrova il suo equilibrio, la sua guarigione profonda solamente quando ritrova la relazione con Dio. Gesù risponde al lebbroso dicendo che "vuole purificarlo" e asseconda con prontezza la richiesta dell'uomo. In realtà la purificazione del lebbroso segue un percorso preciso e articolato e rappresenta un modello per ogni vera purificazione. Prima di tutto viene descritto un atteggiamento particolare da parte dell'uomo che si rivolge a Gesù; il Vangelo dice che lo "supplicava in ginocchio", gesto inusuale, raro, che gli ebrei riservavano solamente a Dio. La purificazione dal peccato richiede come prima istanza la sottomissione libera e amorevole a Dio. L'uomo inizia a purificarsi quando si abbassa davanti a Dio. Il solo gesto di inginocchiarsi muove la compassione di Dio il quale a sua volta si piega sull'uomo: "ne ebbe compassione, tese la mano e lo toccò". Il gesto di toccare il lebbroso, assolutamente vietato dalla legge ebraica per via della contaminazione dei peccati, evidenzia la supremazia di Dio sul male e soprattutto sottolinea la relazione ritrovata tra l'uomo e Dio. Gesù si china sull'uomo e gli tende la mano, ristabilisce ciò che il peccato ha rotto. Il cammino della purificazione proposto da Marco termina con un altro importante gesto, chiesto da Gesù stesso all'uomo ormai purificato: "va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto". Gesù non annulla la legge ma la porta al suo pieno compimento. L'uomo purificato e guarito è chiamato ad esprimere il suo più profondo ringraziamento attraverso la scrupolosa osservanza della Legge di Dio. Ecco delineato anche per noi il necessario cammino della purificazione che deve partire dal Sacramento della Riconciliazione e proseguire nella comunione con la Chiesa, che è il modo migliore per rendere grazie. Amen).

 
 
 

Gesù guarisce la suocera di Simon Pietro

Post n°2147 pubblicato il 03 Febbraio 2024 da francesconapoli_fn
 

 

Gesù guarisce la suocera di Pietro

Dal Vangelo secondo Marco 1,29-39: (In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, siamo giunti alla quinta domenica del tempo ordinario e vediamo come Gesù, dopo l'esorcismo nella sinagoga di Cafarnao, ha molto da lavorare tra la gente in ordine di predicazione, guarigioni e liberazioni. Possiamo dire che il ritmo del Maestro viene accellerato. Tutti lo cercano e la pressione della folla è tale che Pietro e gli altri discepoli devono interrompere la preghiera di Gesù e andare altrove. Sembra proprio che l'evangelista Marco voglia farci percepire l'urgenza dell'annuncio del Regno e la passione con la quale Gesù inizia la proclamazione del Vangelo di Dio. Ma c'è un piccolo dettaglio che attira l'attenzione del lettore: è vero che questo primo capitolo del Vangelo inizia ad altissima velocità, ma Gesù non si fa nessun problema a prendersi tutto il tempo necessario per entrare nella casa di Pietro e visitare la sua suocera che era ammalata. È davvero affascinante questa attenzione di Gesù: non ha fretta, non scappa via, non si inventa una scusa, non dice ai suoi discepoli di prendere un appuntamento. Gesù si ferma, ha tempo per lei, la prende per mano e la guarisce. Tutto ciò è davvero stupefacente. Quanto abbiamo ancora da imparare da Gesù! Imparare a rallentare, a dare tempo alle cose importanti, ai bisogni delle persone, prima di tutto. Il nostro lavoro quotidiano e le nostre opere buone non servono a nulla se non sappiamo rallentare il passo e preoccuparci di chi sta male, di chi sta in fondo alla fila, di chi vive arrancando nei suoi problemi. Dobbiamo imparare da Gesù a prenderci cura del prossimo, per quanto ci è possibile. Aiutare i bisognosi, che non debbano essere per forza dei familiari o dei parenti, è una grande opera di misericordia corporale che ci rende più graditi a Dio e ci fa ricevere le sue benedizioni, che ci permettono di vivere bene nelle sue vie e nella sua volontà. Amen).  

 
 
 

Gesù insegna nella sinagoga e scaccia uno spirito impuro

Post n°2146 pubblicato il 27 Gennaio 2024 da francesconapoli_fn
 

 

Gesù

Dal Vangelo secondo Marco 1,21-28: (In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, in questa quarta domenica del tempo ordinario, il Vangelo ci presenta Gesù che insegna. Entra della sinagoga di sabato, si mette a insegnare, come altre volte insegna nel tempio o lungo la strada o sul monte... "messosi a sedere li ammaestrava dicendo: Beati..." Erano stupiti del suo insegnamento perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Gesù insegna con autorità, con autorevolezza possiamo dire. Dove sta l'autorevolezza di Gesù? Perché la gente avverte questo? Perché la sua parola è certa, sicura, è una parola che convince. Perché Gesù conosce la verità: la verità della vita, la verità di Dio, la verità dell'uomo, il senso vero delle cose. In secondo luogo perché quello che dice, prima lo vive, lo vive sempre, è coerente. Inoltre quando parla non ha degli interessi particolari per sè, ma ama, ha compassione delle persone e delle folle; lui si fa servo della loro vita, dona tutto se stesso e la potenza del suo amore quando incontra i malati, gli indemoniati, i peccatori. Anche gli spiriti immondi riconoscono la sua autorità: "Io so chi tu sei. Il Santo di Dio". Gesù è davvero il maestro, che parla al cuore e alla vita di ciascuno. Egli guarda ai problemi veri delle persone, è il buon pastore che conduce sulla strada della verità. Lui è il solo, che ha avuto il coraggio di dire, senza paura di essere smentito: "Io sono la via, la verità, la vita". Siamo felici di avere come maestro di vita il Signore Gesù? Lasciamoci illuminare, ammaestrare, insegnare da lui e da quanto ci ha lasciato nel Vangelo che è la continua buona notizia dell'amore di Dio per la nostra vita e per la vita del mondo, che è quella parola che dà senso e valore e pienezza della nostra esistenza. C'è un canto che piace ai giovani e che mi auguro che entri dentro al cuore, per una vera esperienza di rapporto personale con Gesù, il Signore. Alcune di quelle parole esprimono il desiderio e la gioia di tutto questo: "Tu, solo tu, solo Tu sei il mio Maestro, insegnami ad amare come hai fatto tu con me; se lo vuoi, io lo grido a tutto il mondo che Tu sei: l'unico Maestro sei per noi!" Amen).

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: francesconapoli_fn
Data di creazione: 01/06/2010
 

San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo, donaci la forza per tenere lontano le insidie del maligno. Ricaccia negli inferi gli spiriti malvagi e custodisci con la tua potenza i figli di Dio. Amen.

 

Sacro Cuore di Gesù

Sacro Cuore di Gesù purificaci da ogni macchia di peccato e donaci salute e salvezza.

Amen.

 

San Pio

O San Pio da Pietrelcina, intercedi per noi presso Gesù affinché ci siano concesse le grazie materiali e spirituali necessarie per ottenere la salvezza eterna di ognuno di noi, cosicché possiamo rendere gloria a Dio come Lui vuole, con cuore, anima e mente. Amen.

 

 

Sant'Antonio di Padova

O Sant'Antonio, che hai preferito abbandonare la dottrina per vivere nella semplicità, sul tuo esempio, aiutaci a vivere come umili cristiani pieni di sante virtù, la cui grande ricchezza sta nell'essere con Cristo, Salvatore del mondo. Amen.

 

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