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bello crescere così!

Post n°30 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da amya
Foto di amya

vorrei urlare un gran "buon lavoraccio raga!" a tutti coloro che stanno lavorando e sbattendosi per 'sto delirio olimpico in quel di torino 

e  nel farlo ne approfitto per augurare a tutti (me stessa inclusa) di viversela bene la Vita.. e per dare un'idea di cosa intendo con questo augurio globbbale ecco a voi qui sotto il mio bottino del bloggertour di oggi :

                        Lo scorrere del tempo

Fra qualche mese compirò gli anni: quest'anno saranno 47! Non mi sembra vero. In realtà io me ne sento sempre 20, ma lo specchio rivela qua e là qualche cambiamento. L'inesorabile passare degli anni sul mio viso, nei miei capelli, sulle mia mani. Sono, oggi, oltre la metà di quello che mediamente è dato ad uomo di vivere, alla distanza esatta fra quello che sono adesso e la mia adolescenza e la mia gioventù disperata e sola. Non tornerei indietro per nessun motivo al mondo! Non rimpiango i miei vent'anni. Vorrei, semmai, essere come sono oggi, solo anagraficamente più giovane, ma questo è un altro discorso. Mi capita di pensare, spesso a dire il vero, a tutto quel dolore, agli anni bui trascorsi, a tutti gli errori commessi. Ci ho impiegato un sacco di tempo a perdonarmi, ma alla fine ce l'ho fatta. Ma com'era quel dolore? Com'era? Non lo ricordo. Ricordo un malessere continuo, un disperato batter d'ali per sfuggire a tutto ciò che non capivo, a tutto ciò che non accettavo, a tutto ciò che mi piegava in due e mi faceva contorcere dal male e dallo spavento. Ricordo dolori cocenti per amori perduti, lacrime, sconforto, notti tristi fatte  di liquori glauchi, musiche di tango e di bolero e di parole strappate che si trascinavano letali fino all'alba, lettere scritte e mai spedite, abbandoni fatali che, credevo, mi avrebbero lasciato menomato per il resto della vita. E invece sono qui, sopravvissuto alla mia guerra personale, che in fondo non è altro che la guerra di tutte le guerre. L'unica che, in fondo, valga la pena di combattere. In fondo, tranne che per qualche dettaglio insignificante, non sono poi cambiato  molto. I massimi sistemi, i cardini portanti della mia esistenza sono rimasti gli stessi, inalterati nel tempo. Sono sempre stato un po' strano, dicevo. Anche da bambino, più solitario, più riflessivo, diverso, in un certo senso, dagli altri bambini della mia razza.  Sono sempre stato così, alla perenne ricerca di qualcosa che potesse mutare il corso della mia vita, alla perenne ricerca di qualcosa di magico che avesse potuto mutare il corso della storia, nella perenne attesa dell’inaspettato. In fondo sono rimasto sempre un adolescente inquieto e insoddisfatto. A volte, in passato,  ho sentito  il desiderio di una vita normale, come quella della maggior parte delle persone che mi circondavano: un lavoro stabile a salario fisso, un appartamento in centro arredato e alla moda, un cane, i regali sotto l’albero a Natale, le feste di compleanno, due settimane di vacanze in agosto.  Ma il pensiero di quelle cose durava poco e mi ritrovavo subito dopo al punto di partenza, con la mia inesauribile voglia di partire verso nuovi spazi, alla ricerca della mia felicità che non riuscivo a concepire se non strettamente correlata a quella degli altri, in un magnifico sogno di utopie senza fine.
Poi è arrivato Davide. E a partire da lui il corso della mia vita è mutato. Forse sarei al punto di partenza se lui mi lasciasse. Tornerei al dolore antico. Il che significherebbe che non sono poi cresciuto molto. Ma a questo non voglio pensare oggi. Oggi lascio scorrere la vita. E saluto con un briciolo di tristezza, con un gesto della mano, con tenerezza infinta  e tanto amore quell'Alex giovane che mi guarda, ogni tanto, dalle nebbie dense degli anni passati.
www.sestorigo.it/menu.swf           Inviato da: alexisdg10 


L'autore è tra coloro che da qui al 26 un pò di stressss (spero per lui in dosi omeopatiche èhèh) se lo sorbirà per forza... lui facendo foto a gogò .. bèh ale tu SHOTta shotta.."spara"!!! ìhìh

*A

per conocerlo meglio:
Cinque parole che non ti(ad ALEX) hanno ancora detto:
- Dobbiamo scegliere fra lei e Storaro: bel dilemma!
- La copertina del Time è sua: ne faccia quello che vuole
- Ha vinto il Superenalotto ( certo che se non gioco mai sarà dura!)
- Svegliati: hai sognato
- Papà.
Cinque parole che hanno segnato la tua(sua) vita, in bene o in male:
- Tua madre non ti vede quando esci? Con quei vestitini sembri uno zingarello
.
- Avrei voluto che fossi diverso.
- E' sempre stato un bambino ubbidiente.
- Da quando ti conosco la mia solitudine incomicia a due passi da te.
- Prima di te non è esistito niente. Niente!

 
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