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Intrusione nel BLOG--- PAGINA 11

Post n°40 pubblicato il 23 Febbraio 2006 da renatosanna
 
Foto di amya

Mi piace l’odore della sua pelle, lei non se ne accorge ma ha un profumo sottile e dolce, che solo in pochi riescono a sentire.
Ed io lo sento.
Lo sento cambiare quando si arrabbia, lo sento aumentare quando è eccitata.


Correvo lungo la spiaggia, scalzo, nella speranza che l'acqua, gelida passione, mi accarezzasse dolcemente.
Mi ero alzato presto e per non disturbarla, dormiva ancora il mio tenero cucciolo, avevo deciso di correre un po'.
La sabbia, finissima, iniziava a scaldarsi e non passò molto prima che il sole, unico padrone dell'alba, prendesse il suo posto. Non sapevo il perché tantomeno il motivo per cui quella mattina di primavera mi sentivo bene.
Forse un po' stanco mi fermai a osservare il mare: infinita pianura, distesa d'acqua di cui noi piccoli esseri non facciamo parte.
Amo guardare il mare, sentirne l'odore, capirne i movimenti e con lui fondermi e perdermi. Rimango incantato per ore a osservare i suoi movimento e mi accorgo che ognuno è sempre diverso dagli altri. Adesso va a destra, ora sale, un po' scende e si apre, si chiude su se stesso si ingrossa. si alza un onda, si ingrossa e lentamente si consuma.
E mentre tutto finisce, un altra onda è pronta a seguire il suo destino.
Improvvisamente si alzò il vento e le onde cominciarono ad ingrossarsi. Non mi alzai, quasi a sfidarle, e una dopo l'altra si avvicinavano sempre di più, era diventato un gioco scommettere con le onde. Ma non si può battere il mare e così un onda, una grossa e impietosa onda mi trascinò in acqua.
Vidi un bimbo lontano piangere e chiedere aiuto. Provai a raggiungerlo ma l'acqua continuava a spingermi indietro. Nuotai con tutte le mie forze e quando ero a un passo dal prenderlo, scomparve, inghiottito dal mare: mi immersi nella speranza di prenderlo.
Subito non mi accorsi del fatto che ero sott'acqua e respiravo lo stesso, tutto mi era così naturale, normale: non capivo.
Il bimbo che stavo inseguendo improvvisamente riapparve ad indicarmi una strada, la percorsi senza motivo. Il bambino continuava a guardarmi e a sorridere ed io ne ero felice.
Amo vedere il sorriso di un bimbo, è la naturale evoluzione dell'amore.
Arrivai davanti casa mia e vidi il mio piccolo cucciolo che piangeva e non capivo perché la chiamai e per un attimo sembrò voltarsi. Pensavo fosse un sogno ma ero cosciente e sapevo quel che facevo. Provai più volte a chiamarla a toccarla ma niente. Una nuvola coprì il cielo e la pioggia cominciò a cadere.

Driin, squillo il telefono: "Signora mi spiace doverle dare questa notizia, ma abbiamo ripescato il corpo di suo marito...".

 
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