Creato da littlelone il 06/02/2014

anarchy in UAE

le avventure di un espatriato

 

 

racconto criminale

Post n°11 pubblicato il 20 Maggio 2014 da littlelone
 
Foto di littlelone

sabato 3 maggio da bravo tifoso stavo per guardare la finale di coppa italia. ho assistito a quella che mi è parsa una grottesca messa in scena. nei giorni seguenti la narrazione tossica ha invaso giornali, blog, social network. mi è venuta voglia di immaginare un possibile dietro le quinte, per provare a smontarla. quindi, scopiazzando da alcuni dei miei autori preferiti, ho scritto questa cosa. non poteva avere altro titolo...

 

RACCONTO CRIMINALE

 

3 MAGGIO 2014 h: 18.47

... scontri tra tifosi che si stavano recando allo stadio, secondo le prime notizie sarebbero stati esplosi anche alcuni colpi di pistola che avrebbero ferito dei sostenitori della squadra partenopea... - radio popolare

 

12 APRILE 2014 h: 19.22

daniele si apprestava a chiudere il suo chiosco, per andare a casa e annegare la sua serata nell'alcol come capitava sempre più spesso. il daspo che lo teneva lontano dallo stadio gli stava svuotando la vita. i suoi giorni da potente, quando poteva decidere di fermare il derby della capitale o trattare faccia a faccia col presidente della sua squadra gli sembravano ormai definitivamente tramontati. si stava crogiolando nei suoi pensieri più neri mentre la radio raccontava di scontri in centro. nel bar con i suoi amici avrebbe potuto sfogare l'odio per le zecche di merda, che si permettevano di sfilare in centro, come se la città fosse la loro ma voleva stare solo e optò per la sbronza tra le mura di casa. l'unica magra consolazione era che la polizia li stava menando come si deve, secondo la radio accesa e sempre sintonizzata sull'emittente preferita dell'estrema destra romana. daniele ricordava che i suoi amici in polizia, quando ancora contava qualcosa lo andavano a trovare, gli regalavano i biglietti per lo stadio, ma poi col tempo quelle visite erano diventate più rare, sino a esaurirsi completamente negli ultimi tempi. ma adesso i bei tempi stavano per tornare. la visita di pochi giorni prima gli aveva dato nuova energia vitale. si sentiva di nuovo pronto a calcare la scena, ancora nel ruolo di protagonista.

 

14 APRILE 2014

Corteo Roma, Pansa: “Poliziotto che ha calpestato ragazza? Cretino da identificare”
Il capo della polizia ha definito così l'agente ripreso mentre infierisce contro una manifestante inerme: l'uomo si è presentato in questura - il fatto quotidiano

29 APRILE 2014

Caso Aldrovandi, applausi per gli agenti condannati al congresso Sap
La mamma: "Rivoltante". Renzi le telefona: "Governo solidale" - il fatto quotidiano

 

27 MARZO 2014

rossetti arrivò al chiosco verso le tre di pomeriggio con addosso il giubbotto di pelle aperto quanto bastava per lasciar intravedere il colletto della camicia bianca e la piccola croce celtica che portava al collo. daniele lo salutò meravigliato di rivedere il suo vecchio camerata. era stato uno dei primi a sparire, mentre faceva rapidamente carriera. un virile abbraccio cancellò tutto il rancore che si era accumulato negli anni. poco dopo arrivò anche maurizio. era rimasto il gigante di sempre, con l'espressione di un bambino di sei anni. mancava solo gigi per riunire tutto il gruppo, ma a meno di un grosso miracolo non si sarebbe mosso dal suo posto al verano. fu rossetti, il capo storico della batteria, a rompere gli indugi : "daje regà! sempre che a sta qua a venne coca cola... se nun te sei 'nfrocito troppo...
si esprimeva in romanesco, anche se era in grado di parlare in italiano senza alcuna inflessione ormai.
"mortacci tua, nun starò na crema come te ,che me pari mi nipote, ma famme capità sotto a 'e mano 'n lazziale demmerda e too faccio vedè io si j'ammollo ancora.
solo un minimo movimento del sopracciglio accompagnò i pensieri di rossetti.
"niente laziali, chisselincula 'sti cojoni, te capiti a cecio pe'n lavoretto! demo arzà caciara, na gran caciara, tranquillo te che tanto poi ce pensano loro a paracce er culo - poi si rivolse a maurizio che osservava muto - ce l'hai 'r presente pè lui?

maurizio gli passò la busta di plastica in cui daniele affondò il volto, appena la ebbe presa in mano. era un pomeriggio di infinite sorprese quello. "pure er fero mio!- esclamò, ammirando le forme dei tre revolver - allora tocca sta 'n campana, cazzo...er fatto è serio ! tanto che noo vedevo che m'ero scordato com'era fatto!

 

29 APRILE 2014

All'att.ne dell'Ispettore xxxxxx xxxxx

Oggetto: Servizio d'ordine in occasione della finale di Coppa Italia in data 3 Maggio 2014

Stimata Collega,

Ho ricevuto ieri la proposta su come disporre il servizio interforze in occasione della Finale di Coppa Italia. Mi trovo d'accordo con Lei, tuttavia mi permetto di suggerirLe di spostare la squadra 5 più vicino allo stadio Olimpico. Il concentramento dei tifosi non rappresenta, a nostro avviso, un pericolo, e lascerei libera la zona Tor di Quinto. I nostri attenderanno i tifosi all'arrivo nei pressi dello stadio stesso. Collocheremo i supporti logistici e sanitari del caso da Lei già previsti nella stessa zona dello stadio.

Distinti Saluti

xxxxxx xx xxxxxxx

3 MAGGIO 2014 h: 12.57

gennaro, ciro, tore e massimo. trent'anni di storia della curva A in una macchina. scontri, polemiche, soldi, droga, amicizie ambigue. hanno fatto fare le magliette "speziale libero", perchè quello che sarebbe l'assassino di raciti è un loro amico, e sta in galera ingiustamente, nel movimento e non solo tutti sanno che ad uccidere l'ispettore di polizia sono stati i suoi colleghi.
nè, ch' pall' nun facimm zizza- dice uno di loro- po' ma pecchè 'e fatt sul 10 maglie? ce ne vonn 'e cchiu pe' fà verè int'a televisione!
sono amici, fratelli di curva da una vita, ma le critiche genny non le accetta, da nessuno
statte zitt , miette n'ate doje strisce che n'ato ppoco arrivamm 'o casell, accussì imboscamm' tutt'e cose
'a coca è quas' fernuta!
ma che vuò fà 'e tarantell ? nun' è cos'. o' president e giocatori so' state pure addo Papa... - speramm 'e 'a vincere sta sfaccimm 'e copp
speramm 'e nun trovà chell romani 'e merd annanz 'o cazz
sinnò l'abbuffamm 'e mazzate

 

4 MAGGIO 2014

Napoli-Fiorentina: il capo ultrà "Genny 'a carogna" dà l'ok all'inizio della partita. -il fatto quotidiano

In tribuna il premier Renzi. La decisione di giocare la partita dopo l'ok dei tifosi. Il sindaco : "Roma non merita di essere oltraggiata" - la repubblica

'Genny a carogna' dice sì. Fiorentina-Napoli si può giocare. - rainews

 

5 MAGGIO 2014 h: 10.20

la riunione del lunedì negli uffici vicini al viminale la attendo con sentimenti contrastanti. il botto è stato grosso, ma la reazione non è stata quella attesa. intorno all'olimpico sabato sera non ci sono stati grossi scontri, niente città a ferro e fuoco, niente cariche e lacrimogeni. praticamente dopo i colpi di pistola dei nostri solo una rissa anche troppo circoscritta. la partita che doveva fare da sfondo "al più grosso bordello dopo l'heysel" secondo quello che aveva detto il capo si era giocata, proprio come quella finale in belgio. forse ci sarebbero stati cazziatoni. rossetti però sembrava sereno e soddisfatto, forse lui col capo ci aveva già parlato, forse invece sfoggiava la solita sicurezza da stronzo. io sarei stato zitto, in ogni caso.
quando il capo arriva trattengo il fiato, ma sembra sorridente.
"prima di iniziare - ci dice - volevo fare i complimenti a rossetti e a tutti voi. direi che siamo riusciti a recuperare un bel po' delle figure di merda dei giorni scorsi, che comunque faremo pagare care quando sarà il momento, soprattutto a quell'omuncolo di pansa. le cose sono andate ancora meglio di quello che avevamo previsto, giornali e tv non parlano d'altro, e se tutto va bene quello mezzo morto li tiene impegnati ancora qualche giorno. quindi bravi, la massa di pecoroni è stata distratta a dovere! e ora pensiamo alle cose serie, ovvero quello che chiamerei il nostro compito istituzionale... mantenere l'italia nelle mani giuste!

 

 

Maggio 2014

 

con l'involontaria collaborazione di Giancarlo De Cataldo
dedicato a Ciro Esposito che lotta tra la vita e la morte

 
 
 

maledetta primavera

Post n°10 pubblicato il 02 Maggio 2014 da littlelone
 
Foto di littlelone

c'è una fiaba, dalle origini incerte, che recita più o meno così...

uno scorpione deve attraversare uno stagno. vede una rana e le chiede un passaggio. la rana è incerta, perchè ha paura che lo scorpione la punga uccidendola. lui la convince dicendo che uccidendola si condannerebbe ad affogare. la rana accetta, lo scorpione la punge, muoiono entrambi. che l'italia la vediate come lo scorpione o come la rana, il suo destino sembra inevitabilmente segnato.

in quest'italia che affonda, ma tutto sommato mi manca, è ambientato il libro che ho letto mentre in una giornata sto volando tra dubai e doha per la seconda volta. sono letto 'maledetta primavera'.

le prime pagine saltellavano via leggere e veloci, mentre in taxi raggiungevo il terminal 2 (quello più di merda del fantastico aeroporto di dubai) con i fogli del biglietto in mano sotto il koso (per ragioni di privacy il mio e book reader lo chiamerò in modo anonimo koso) da cui non riuscivo già a staccare gli occhi. si delineavano gli antefatti, si presentavano i protagonisti di questa commedia gialla. montagnèr, il protagonista, è esattamente un personaggio da commedia, simpatico, sfigato, cazzone il giusto, senza finire ad essere stereotipo o macchietta. il volo di andata della flydubai procedeva senza intoppi, mentre la vita dei protagonisti iniziava a incresparsi, avvicinandosi alla notte più importante delle loro vite, che veniva raccontata con ritmi sincopati, come fosse musica pop appena bagnata di jazz. una galleria di personaggi diversi, con cui fare conoscenza mentre io percorrevo per l'ennesima volta le strade di doha, mi teneva avvinto. mentre la colonna sonora si aggirava tra il nazionalpopolare (nannini, zero, roba così) e le moderne hits pensavo che da quel punto di vista si poteva fare assai meglio, sebbene fosse attinente ai personaggi la storia offriva spunti che non sono stati colti. inoltre carlotto lo aveva già fatto meglio di così. dopo una breve pausa negli uffici technopro in cui sentivo koso reclamare la mia attenzione e lo stomaco torcersi tanto mi ero immedesimato nelle vicende di fabrizio ho potuto alternare l'umore seguendo le onde della storia mentre facevo ritorno all'aeroporto. seduto in mezzo alla solita umanità varia del terminal 2 ( questa volta di doha ma fa ugualmente cagare come tutto lo schifosissimo aeroporto) stavo per alzarmi in piedi ad applaudire per la descrizione di un bacio. scendendo dal bus che mi portava all'aereo invece devo aver stretto i pugni sperando che non lo facesse. e non vi dirò cosa nè se lo ha fatto o meno, perchè maledetta primavera è una storia che merita di essere letta, anche se non bisogna aspettarsi troppo, per non essere delusi. mi ha fatto saltare sulle sedie, non mi ha fatto piangere, ma coinvolto si, e parecchio. mi ha tenuto compagnia, e lo fa ancora ora, mentre sull'aereo di ritorno scrivo queste poche righe. mi è piaciuto che mi abbia trascinato nella periferia milanese, che abbia solo accennato alcune cose e sottolineato altre. scrivo perchè la storia non finisca. l'ho chiamato commedia gialla, perchè il giallo mi sembra solo uno sfondo su cui incastonare personaggi, caratteri, sentimenti. perchè è un giallo che non crea troppa suspence dove la si attenderebbe, ma la sposta un po' più in là, la diluisce, la usa per circuirti. e nel mio caso con pieno successo. questa giornata un po' particolare passata tra aerei, aeroporti, tra doha e pero, tra settimo naviglio e dubai è passata. il libro non è certo un capolavoro, ma è divertente e ben scritto. o forse mi ha solo fregato con atmosfere in cui avevo voglia di immergermi... ai commenti l'ardua sentenza.

 
 
 

ma se ghe pensu...

Post n°9 pubblicato il 24 Aprile 2014 da littlelone
Foto di littlelone

ore noveetrenta. attacco il pc e ascolto radiopopolare. in italia sarebbe ora di caffè e colazione, ma anche se qui, per me, è già passata  sentire la rassegna stampa mi fa un sacco piacere. mi aggiorno, renzi e le sue pietose corsette, la truffa del metodo stamina, la chiusura dell'acciaieria di piombino. l'italia non mi sembra migliorata in questi mesi senza di me. ascolto delle quattro ore a settimana a cui è stato condannato berlusconi, e della sua agibilità politica. poi consulto i siti seguo per vari motivi... un'occhiata a carmilla , per capire se c'è qualche libro che devo assolutamente leggere, secolo xix, i siti no tav/no terzo valico, controllo se c'è qualche nuovo post su giap ... a proposito: dopo mesi di kindle sono in attesa dell'arrivo de "l'armata dei sonnambuli", l'ultimo libro dei wu ming, che leggerò in cartaceo. non vedo l'ora di stringerlo tra le mani, sfogliarlo, annusarlo, anche capire se col koso è solo un'avventura o vero amore. ottocento pagine significano peso e volume e la comodità dell'e-reader potrebbe addirittura mancarmi.

poi c'è FB... e qui un po' mi vergogno. so che zuckermerd ha fatto tutto ciò per diventare ricco (con successo direi). so che ogni volta che mi collego alla paginetta bianca e blu sto svolgendo del lavoro gratis per le multinazionali. so che la gestione dei big data è uno dei business più promettenti di questo inizio secolo. lo so. eppure mi piace farmi gli affari degli altri. sapere che fanno, non tanto i miei amici più stretti che non stanno su FB per lo più, ma i conoscenti, gli amici di un tour persi di vista, adottaunfonico e le sue polemiche. ho trovato alcuni blog interessanti come inchiostronero . mi diverte vedere di che si parla in giro. sono un campione delle scuse e quindi mi giustifico alla grande. giustificazione regina: qui mancano gli amici veri, e anche il tempo per coltivare nuove amicizie. inoltre le persone che frequenterei volentieri, quelle che parlano italiano, visto che tradurre tutte le cagate che penso mi costa fatica, quelle che se dico centrosociale sanno di cosa parlo, abitano dalla parte opposta di dubai.

lo sapete come è fatta dubai, vero? "se parlo savonese e anche a pechino funziona, allora mi convinco: tutto il mondo è savona" se la cantava enrique, rendendo pubblica la nostra tendenza a riportare tutto alla liguria. quindi per descriverla immagino dubai come una piccola genova, del resto è affacciata sul mare. peccato per la mancanza della focaccia (anche se ho scoperto che in alcuni ristoranti libanesi fanno una specie di focaccia al formaggio niente male) e che al posto dell'entroterra ci sia il deserto. io abito alla fine di dubai, inizio dell'emirato sharjah. voltri in pratica. percorrendo la 12 corsie sheik zayed road, una delle strade più trafficate del mondo che non è altro che l'aurelia con gli steroidi si arriva a deira, bur dubai, il creek, la zona "vecchia" di dubai... ovvero il centro storico. non ci sono palazzi più vecchi di trent'anni , ma lì hanno costruito senza troppi modernismigrattacielosi, con un'architettura finto-tradizionale che contiene localini, mostre d'arte e laboratori artigianali aperti al pubbblico. c'è anche il souq, con i topi, che sembra stia lì a farti venire nostalgia dei caruggi. andando verso brignole ci sono il trade center e il burj khalifa che, diciamolo, altro non è che una moderna lanterna. poi inizia la zona elegante, mall of the emirates e internet city, una specie di albaro, ovvero zona fighetta residenziale, fondamentalmente inutile. oltre inizia la riviera. come a genova andavo a sori, con la spiaggia e relativo risrtorantino sulla spiaggia, qui c'è dubai marina. zona fighetta, ma non totalmente inutile, con il barasti, bar club sulla spiaggia dove si possono bere birrette, mangiare, sentire musica pessima messa da dj insopportabili, qualche pizzeria come si deve, e poi i ristoranti negli hotel in cui si può ordinare un gottin de giancu dopo il tramonto...

le sentite le note di "ma se ghe pensu" in sottofondo? non appena me ne andrò da qui, anche se a giudicare dalle notizie che arrivano dall'italia non credo sarà tanto presto a meno che non mi offrano il lavoro dei miei sogni in california, magari la canterò anche per dubai. ho sempre detto che genova la si ama soprattutto quando è un posto a cui tornare, dopo essere scappati. lo confermo, più che mai, aggiungendo che tanto genova te la porti dentro, nelle letture e nella musica e nei ricordi che finisce per essere dovunque

ps ci sto bene qui... soprattutto da quando so ufficialmente che il 22 giugno inizia il mio mese di vacanze... belin andre dai dai dai!!!

ps2 visto che ho imparato a mettere i link?

ps3 per chi non la conoscesse ma se ghe pensu è qui, cantata dall'immenso gilberto govi    e qui nella modern version di quadrelli 

 
 
 

lettera

Post n°8 pubblicato il 12 Aprile 2014 da littlelone
 
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stavo leggendo qui http://ilmareingiardino.blogspot.it/2014/03/cara-me.html, e mi è venuta voglia di provare a scrivere una lettera a me 17enne. quello che sembrava facile è stato difficile da scrivere. e anche il resto. ci ho messo un po' a decidere di pubblicarla e ancora ora non sono pienamente convinto sia la cosa giusta... ma tanto non ho quasi mai fatto la cosa giusta...

eccola 

ciao giovane me...

pochi minuti fa stavi scrivendo un volantino per una manifestazione antirazzista, con quel biondino che conosci appena. non siete diventati amici, nonostante vi siate frequentati nel periodo successivo. lui è diventato improvvisamente famoso, nei giorni più brutti di genova, nel luglio 2001. un carabiniere gli ha sparato in faccia durante una manifestazione, e tutta una generazione è rimasta sgomenta. non può più scrivere, anche se lo faceva dannatamente bene, e ora sogni di scrivere tu qualcosa che gli renda giustizia. hai saputo che era lui, il morto visto sugli schermi delle televisioni solo il giorno dopo, mentre eri sul palco dello stadio delle alpi, perchè sebbene non sia diventato un cantante hai trovato da vivere in ambito musicale, facendo il tecnico. quel giorno a torino eri con i timoria che aprivano per gli u2 e piangevi passando le chitarre a omar pedrini, l'autore delle frasi che riempiono il tuo diario del '96. hai passato le chitarre a tanti altri, famosi o meno, e ti piaceva farlo, ma recentemente le cose sono un po' cambiate.

ai concerti di elton john e vasco associ i primi ricordi della donna che ha cambiato la tua vita più di tutte le altre. si chiama caterina, ovviamente non vi siete sposati ma durante il tour di ligabue avete concepito lorenzo, nato nel 2009, tra un concerto di elio e il tour di baglioni... hai fatto mille sbagli con lei, ma l'hai amata da morire, l'hai conquistata e perduta mille volte, così tante che oggi non sapreste dire cosa siete uno per l'altra. di certo ancora qualcosa, forse molto. dopo un periodo in cui le sostanze le usavi per aggiungere magia alle notti e ai giorni, tra rave e centri sociali, quelle stesse sostanze ti hanno avvelenato il corpo e la mente e se non ci fosse stata lei magari non ci sarebbe questa lettera. è stato un lungo percorso, doloroso, ma anche bello e forse necessario, condiviso con molte delle persone che hai vicino, con cui hai spartito sogni e merda. fai bene a credere in loro, perchè nessuno ti tradirà e forse riuscirai a non farlo troppo nemmeno tu, anche se i percorsi della vita si sono allontanati ritrovati rismarriti molte volte, tra chi è rimasto a genova (città che hai imparato ad amare, quando hai iniziato ad andartene) e chi ha girato il mondo come te, che oggi hai collezionato sul passaporto timbri di ogni continente. sei partito un giorno d'inizio estate quasi per caso e da allora non ti sei mai riuscito a fermare. 

se con gli amici hai fatto le scelte giuste è del tutto sbagliata la tua fisiologica arroganza nei confronti dei tuoi genitori. ti sono rimasti accanto sempre, soprattutto quando facevi schifo. ti hanno aiutato a rimanere in piedi nel turbine delle tue cazzate e anche quando le cose hanno ricominciato ad avere un senso. Non so se riuscirai a dimostrare la tua gratitudine, ma di certo non ti mancherà il tempo, visto che sono due giovani nonni attenti e innamorati di lorenzo. di lui sarebbe inutile provare a parlarti ora, perchè non ho le parole e tu non hai i mezzi per capire le emozioni che ti susciterà diventare papà e poi veder crescere una nuova persona diversa e autonoma ma con tanto di te, dai lineamenti in poi...

hai vissuto in un sacco di posti, belli e brutti, hai dormito in mille città e diecimila stanze d'albergo, adesso abiti in una grande casa negli emirati, dove hai trovato un lavoro simile, ma un po' più stabile, a quello che avevi in italia, perchè, ci avevi visto giusto, hanno reso precario il lavoro e le vite delle persone in italia e in tutta europa, così sei diventato uno dei tanti espatriati in cerca di miglior fortuna, un po' lo hai fatto per questioni lavorative e un po' obbedendo al tuo demone interiore. hai scoperto a cosa serve studiare il greco e ti dispiace non averlo fatto abbastanza. la tecnologia è molto cambiata in questi anni, internet quella roba un po' misteriosa e segreta è diventata più comprensibile e centrale nella vita non solo lavorativa di molte persone. è attraverso questo mezzo che ti scrivo, che sei ancora in contatto con un sacco di persone. è attraverso internet che compri la musica e i libri, letti poi su un dispositivo che ha una sola pagina, nessun odore e che non potrai bruciare per accendere il caminetto quando sarai vecchio. nonostante questo bevi chablis proprio come pepe carvalho. hanno anche fatto un film di quel libro di pennac che stai leggendo. sono morti de andrè e fignon e hai deciso di non chiedere più autografi. non hai combattuto una guerra come in terra e libertà, ma la tua guerra è stata quotidiana, comunque dura, spesso con te stesso.  internet, i cellulari intelligenti, facebook, youtube e tutto ciò che sembra stia cambiando la vita nel '96 non ci sono. scrivevi lettere con la bic e scambiavi cassette anzichè condividere link come si dice adesso. ma alla fine non è tanto diverso, tra l'altro mp3 o k7 stai ancora ascoltando la stessa roba, proprio quella che senti nei pomeriggi passati a casa fumando di nascosto o mentre vai in bicicletta. solo che ora la tua collezione di cd sta dentro un walkman, le batterie durano di più e il nastro non rallenta quando sono quasi finite. le lettere e i giornali vanno più veloci. poco altro.

su molte cose ti stavi ingannando, ma su poche di quelle importanti hai rivisto le tue posizioni. non sei diventato un eroe, ma nemmeno una persona troppo brutta. hai assaggiato vini e droghe, cibi e parole di molte parti del mondo e non ti sei stancato ancora di cercare e provare cose nuove. hai assaggiato pezzi di felicità e di dolore nella giusta misura per non avere ne troppi rimorsi ne troppi rimpianti.

è stata una vita fortunata fino qui, auguri per quello che ancora ti aspetta.

andrea2014

 

la foto che si vede appena è quella del mio gruppo di allora, nella mitica saletta di borzoli

questa è la colonna sonora... timoria-sacrificio

 
 
 

il magazzino - una giornata tipo

Post n°7 pubblicato il 10 Aprile 2014 da littlelone
 
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in questo periodo, nonostante metta la sveglia alle otto mi alzo mediamente alle sette. la sera collasso sul divano verso le undici (se va bene...) e la mattina fa un caldo dannato. doccia colazione vestiti, tutto un po' di corsa, cercando di anticipare il mio coinquilino slovacco. mentre consumo il mio caffè con yogurt e muesli biologico l'odore o la sola vista di uova wurstel pancetta cipolle tonno senape e ketchup mi sturba. soprattutto se mischiati insieme. ma il ragazzo è continentale (nel senso che viene da un altro continente culinario) ed è un ottimo coinquilino, quindi non ho nemmeno una chance di lamentarmi.

alle nove, puntuali se no si incazza, ma a volte si incazza lo stesso anche se siamo puntuali, ci viene a prendere sukumar, il nostro prode driver indiano, con un pickup 5000 di cilindrata, scomodo come una cassapanca, se ti devi sedere dentro. all'esterno ci sono ormai sempre più di 30 gradi la mattina. in questo simpatico mezzo di trasporto sono possibili due modalità: vapoforno (senza AC) con temperature vicine a quelle necessarie a fondere il metallo oppure penguins mode, 13 gradi con il 3% di umidità. in entrambi i casi tossisco. la radio non posso toccarla perchè suku la mattina ascolta i risultati del cricket e il notiziario sulla radio indiana di dubai, preferibilmente a volume intollerabile. non accetta mediazioni perchè il mezzo è "suo".  puntualmente nel suo indiglese non proprio chiarissimo, dopo la seconda rotonda, inizia a lamentarsi. spesso non lo ascolto, ma nonostante questo nei giorni ho notato la ciclicità degli obiettivi principali della sua perpetua collera oltre a noi due: una squadra avversaria alla sua nel campionato di cricket, il caldo cocente che arriverà da qui a poche settimane, il traffico per i primi due minuti, dedica poi gli altri 26 del nostro viaggio a bestemmiare contro il nostro warehouse manager, che poi vuol dire capomagazziniere. per rispettare la sua privacy  lo chiamerò tommasobuscetta (cit.) e devo dire che mi sta tutto sommato simpatico. tutti hanno paura di lui perchè lievemente portato alla delazione. è un signore  libanese, vanaglorioso ("gli italiani di sgm hanno fatto le foto al magazzino perchè non avevano mai visto tanti proiettori in così poco spazio"... forse perchè ne volevano ridere con i colleghi di come li hai ammucchiati?), senza la minima idea di cosa siano le cose che abbiamo ma preciso puntiglioso e attento. ho deciso che mi sta simpatico perchè nei primi tempi mi ha invitato a casa sua facendomi usare la sua wi fi per chiamare lorenzo, e perchè l'ultima volta che ho detto quello che pensavo a un datore luci infame ("andareatempoenonagitarequeiquattromotorizzatianzichèfartiicazzimiei?") ne ho pagato le conseguenze. che io lo saluti credo faccia imbestialire ulteriormente il collerico suku, ma il fatto che non usi brillantina per i capelli aumenta la mia stima per lui da 1 a 2.

oltre l'ufficio di tommasobuscetta c'è il laboratorio, che mi attrae tantissimo perchè ha attrezzi che nemmeno potrei sognare di comprarmi, ma a cui non sono ammesso. saluto ogni giorno senza ottenere altro che un grugnito. si può accedere solo col passaporto delle filippine, altrimenti nisba, non rilasciano nemmeno visti turistici, "forà dai bal 'sti stranieri". imbocco quindi la via del magazzino dell'audio. si entra senza passaporto, all'ingresso si becca un po' di wi fi, e non si è sotto gli occhi di tommasobuscetta quindi ci trovo spesso tutta la manodopera nepalese, o i ragazzi delle luci (per lo più pakistani e indiani che condividono i bauli fregandosene delle dispute sul kashmir, al massimo discutono di cricket anche loro), e i "miei" filippini. delle molte e varie nazionalità presenti sono certamente il gruppo più numeroso e fortunatamente non tutti mi odiano. anche perchè in assenza di wi fi usano la connessione dati del mio telefono e non gli rompo le palle quasi mai. mi accerto che maya l'uccellino mascotte (in realtà sono svariati ma hanno un nome collettivo) ci sia sempre e che i gatti non abbiano fatto vittime tra i suoi piccoli riempiendo di cadaverini il magazzino, come è capitato. la natura non è affatto cruelty free!

se la giornata non è molto impegnativa, come inizia ad accadere spesso da quando è arrivata la primavera, il mio primo compito è accendere la musica, sulle mie bellissime genelec 1030 (marca e modello di casse) uguali a quelle che avevo anni fa e che ho ceduto allo studio "greenfog". stamattina ascoltavo "l'inverno della civetta" suonato, prodotto, mixato lì, e penso che mattia è diventato proprio bravo a fare il fonico. questo disco credo sia una delle cose più interessanti nella scena musicale genovese di questo periodo e mi sarebbe piaciuto farne parte. penso anche all'altro studio dove ho seminato materiale oltre a una quantità discreta di amore ed energia... (alla fine lo avete chiamato marmeria?)... da lì uscirà la roba più nuova e interessante dei prossimi dieci anni. quando mi manca genova sono felice di ascoltare quello che fanno mattia o martino e respirare aria di casa. la musica la scelgo solo io perchè dopo aver sentito 100 volte la breve playlist superpop che alterna bobmarley a gruppi filippini dei ragazzi putroppo mi si sono straziate le palle. democraticamente cerco di passare dall'hiphop (loux, sanguemisto, corveleno, piomboatempo, eminem) ai beatles, da johnmayer ai sicktamburo, senza trascurare spiraltribe e morricone, secondo l'umore del momento. 

il nostro magazzino è nell'industrial area 18 di sharjah, isolata stile area 51. non c'è acqua o cibo nel  raggio di chilometri, se si esclude il benzinaio che smazza ottimi succhi di frutta. quindi ciascuno di noi si porta il pranzo da casa. quindi la sala cibo è luogo divertente e  variegato. gli indiani mangiano con le mani, anzi solo con la destra, cibi piccantissimi e colorati, mentre i filippini accoppiano al riso carne pesce verdure o maiale, anche contemporaneamente, l'importante è che ci sia il riso. il mio amico slovacco non essendo un cuoco sopraffino (forse lo avevate già capito) preferisce il cibo che l'home delivery gli ha consegnato la sera prima, qualunque esso sia. il greco mangia insalata greca, sempre. tommasobuscetta e "l'unto del signore", che proviene dalla giordania, vivendo con la famiglia hanno sempre delle "schisciette" luculliane preparate verosimilmente dalle mogli. i nepalesi mangiano per conto loro. il profumo è buono. io alterno insalate di pasta a insalate non di pasta. considerato che siamo tutti maschi tra i 20 e i 40 anni il livello medio del cibo è sorprendentemente alto.

qui persino il dopopranzo è su base etnica: i filippini vanno a nescafè, io ho il termos col caffè vero, gli indiani si fanno il the e masticano tabacco, simile a quello che sniffano i ragazzi nepalesi (credo sia una roba legale comunque) che ha un colore molto più chiaro e la cui provenienza mi è oscura... non me l'hanno mai offerto, nonostante i miei timidi tentativi, ma quando succederà vi racconterò cosa diavolo sia.  

dalle quattro in poi la già poca voglia di lavorare generalizzata va a nanna, quindi nessuno fa più una beata mazza. tommasobuscetta da questo orario ha autorizzato attività varie: dal lavaggio macchine (la sua, a cui tiene moltissimo, in primis) allo sport.  tramite votazione plebiscitaria è stato scelto il basket, forse per via del voto compatto della lobby filippina. non so per quale ragione ma sono tutti dei piccoli michael jordan, forse lo hanno imparato a scuola. quando il basket e il lavaggio macchine coincidono nascono problemi di convivenza. io non gioco, sono molto scarso e quindi non amo il basket, e in quei frangenti spesso abbandono lo studio, a cui cerco di dedicare almeno un paio di ore al giorno, a favore dei romanzi sul mio kindle.

in questi giorni ho letto tretrecinque, il (primo?) libro di ivano fossati. inizialmente l'impressione è stata quella di una prova assolutamente al di sotto delle aspettative (alte, molto alte): la storia di vic vincenti mi sembrava una mezza cagata. mentre leggevo mi sono però reso conto che quel bastardo, senza chiedere il mio permesso ha messo su carta proprio i miei pensieri, nascosti dietro un centinaio di pagine (sarà stato il 50% del file sul kindle!) che sembravano inutili, ovviamente meglio di come io sarò mai capace di fare. è la storia di una persona che segue una strada obliqua, non è guidato da una grande passione ma la sua esistenza è percorsa da forze differenti, a volte contrastanti, che lo portano in giro per il mondo. inutile dire che per alcune cose mi sembrava di leggere un'allegoria della mia vita.

l'ultima mezz'ora è la noia. si chiude tutto mentre gli altri aspettano di timbrare il cartellino (io non lo ho!), in un momento altamente fantozziano, prima della fuga verso il traffico che porta a casa... con sottofondo di radio e lamentazioni conseguenti ovviamente!

http://www.rockit.it/linvernodellacivetta/album/linverno-della-civetta/24909

https://www.facebook.com/pages/mass_prod/94079561782?fref=ts

 

 
 
 

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