Post n°9 pubblicato il 24 Aprile 2014 da littlelone
ore noveetrenta. attacco il pc e ascolto radiopopolare. in italia sarebbe ora di caffè e colazione, ma anche se qui, per me, è già passata sentire la rassegna stampa mi fa un sacco piacere. mi aggiorno, renzi e le sue pietose corsette, la truffa del metodo stamina, la chiusura dell'acciaieria di piombino. l'italia non mi sembra migliorata in questi mesi senza di me. ascolto delle quattro ore a settimana a cui è stato condannato berlusconi, e della sua agibilità politica. poi consulto i siti seguo per vari motivi... un'occhiata a carmilla , per capire se c'è qualche libro che devo assolutamente leggere, secolo xix, i siti no tav/no terzo valico, controllo se c'è qualche nuovo post su giap ... a proposito: dopo mesi di kindle sono in attesa dell'arrivo de "l'armata dei sonnambuli", l'ultimo libro dei wu ming, che leggerò in cartaceo. non vedo l'ora di stringerlo tra le mani, sfogliarlo, annusarlo, anche capire se col koso è solo un'avventura o vero amore. ottocento pagine significano peso e volume e la comodità dell'e-reader potrebbe addirittura mancarmi. poi c'è FB... e qui un po' mi vergogno. so che zuckermerd ha fatto tutto ciò per diventare ricco (con successo direi). so che ogni volta che mi collego alla paginetta bianca e blu sto svolgendo del lavoro gratis per le multinazionali. so che la gestione dei big data è uno dei business più promettenti di questo inizio secolo. lo so. eppure mi piace farmi gli affari degli altri. sapere che fanno, non tanto i miei amici più stretti che non stanno su FB per lo più, ma i conoscenti, gli amici di un tour persi di vista, adottaunfonico e le sue polemiche. ho trovato alcuni blog interessanti come inchiostronero . mi diverte vedere di che si parla in giro. sono un campione delle scuse e quindi mi giustifico alla grande. giustificazione regina: qui mancano gli amici veri, e anche il tempo per coltivare nuove amicizie. inoltre le persone che frequenterei volentieri, quelle che parlano italiano, visto che tradurre tutte le cagate che penso mi costa fatica, quelle che se dico centrosociale sanno di cosa parlo, abitano dalla parte opposta di dubai. lo sapete come è fatta dubai, vero? "se parlo savonese e anche a pechino funziona, allora mi convinco: tutto il mondo è savona" se la cantava enrique, rendendo pubblica la nostra tendenza a riportare tutto alla liguria. quindi per descriverla immagino dubai come una piccola genova, del resto è affacciata sul mare. peccato per la mancanza della focaccia (anche se ho scoperto che in alcuni ristoranti libanesi fanno una specie di focaccia al formaggio niente male) e che al posto dell'entroterra ci sia il deserto. io abito alla fine di dubai, inizio dell'emirato sharjah. voltri in pratica. percorrendo la 12 corsie sheik zayed road, una delle strade più trafficate del mondo che non è altro che l'aurelia con gli steroidi si arriva a deira, bur dubai, il creek, la zona "vecchia" di dubai... ovvero il centro storico. non ci sono palazzi più vecchi di trent'anni , ma lì hanno costruito senza troppi modernismigrattacielosi, con un'architettura finto-tradizionale che contiene localini, mostre d'arte e laboratori artigianali aperti al pubbblico. c'è anche il souq, con i topi, che sembra stia lì a farti venire nostalgia dei caruggi. andando verso brignole ci sono il trade center e il burj khalifa che, diciamolo, altro non è che una moderna lanterna. poi inizia la zona elegante, mall of the emirates e internet city, una specie di albaro, ovvero zona fighetta residenziale, fondamentalmente inutile. oltre inizia la riviera. come a genova andavo a sori, con la spiaggia e relativo risrtorantino sulla spiaggia, qui c'è dubai marina. zona fighetta, ma non totalmente inutile, con il barasti, bar club sulla spiaggia dove si possono bere birrette, mangiare, sentire musica pessima messa da dj insopportabili, qualche pizzeria come si deve, e poi i ristoranti negli hotel in cui si può ordinare un gottin de giancu dopo il tramonto... le sentite le note di "ma se ghe pensu" in sottofondo? non appena me ne andrò da qui, anche se a giudicare dalle notizie che arrivano dall'italia non credo sarà tanto presto a meno che non mi offrano il lavoro dei miei sogni in california, magari la canterò anche per dubai. ho sempre detto che genova la si ama soprattutto quando è un posto a cui tornare, dopo essere scappati. lo confermo, più che mai, aggiungendo che tanto genova te la porti dentro, nelle letture e nella musica e nei ricordi che finisce per essere dovunque ps ci sto bene qui... soprattutto da quando so ufficialmente che il 22 giugno inizia il mio mese di vacanze... belin andre dai dai dai!!! ps2 visto che ho imparato a mettere i link? ps3 per chi non la conoscesse ma se ghe pensu è qui, cantata dall'immenso gilberto govi e qui nella modern version di quadrelli |
stavo leggendo qui http://ilmareingiardino.blogspot.it/2014/03/cara-me.html, e mi è venuta voglia di provare a scrivere una lettera a me 17enne. quello che sembrava facile è stato difficile da scrivere. e anche il resto. ci ho messo un po' a decidere di pubblicarla e ancora ora non sono pienamente convinto sia la cosa giusta... ma tanto non ho quasi mai fatto la cosa giusta... eccola ciao giovane me... pochi minuti fa stavi scrivendo un volantino per una manifestazione antirazzista, con quel biondino che conosci appena. non siete diventati amici, nonostante vi siate frequentati nel periodo successivo. lui è diventato improvvisamente famoso, nei giorni più brutti di genova, nel luglio 2001. un carabiniere gli ha sparato in faccia durante una manifestazione, e tutta una generazione è rimasta sgomenta. non può più scrivere, anche se lo faceva dannatamente bene, e ora sogni di scrivere tu qualcosa che gli renda giustizia. hai saputo che era lui, il morto visto sugli schermi delle televisioni solo il giorno dopo, mentre eri sul palco dello stadio delle alpi, perchè sebbene non sia diventato un cantante hai trovato da vivere in ambito musicale, facendo il tecnico. quel giorno a torino eri con i timoria che aprivano per gli u2 e piangevi passando le chitarre a omar pedrini, l'autore delle frasi che riempiono il tuo diario del '96. hai passato le chitarre a tanti altri, famosi o meno, e ti piaceva farlo, ma recentemente le cose sono un po' cambiate. ai concerti di elton john e vasco associ i primi ricordi della donna che ha cambiato la tua vita più di tutte le altre. si chiama caterina, ovviamente non vi siete sposati ma durante il tour di ligabue avete concepito lorenzo, nato nel 2009, tra un concerto di elio e il tour di baglioni... hai fatto mille sbagli con lei, ma l'hai amata da morire, l'hai conquistata e perduta mille volte, così tante che oggi non sapreste dire cosa siete uno per l'altra. di certo ancora qualcosa, forse molto. dopo un periodo in cui le sostanze le usavi per aggiungere magia alle notti e ai giorni, tra rave e centri sociali, quelle stesse sostanze ti hanno avvelenato il corpo e la mente e se non ci fosse stata lei magari non ci sarebbe questa lettera. è stato un lungo percorso, doloroso, ma anche bello e forse necessario, condiviso con molte delle persone che hai vicino, con cui hai spartito sogni e merda. fai bene a credere in loro, perchè nessuno ti tradirà e forse riuscirai a non farlo troppo nemmeno tu, anche se i percorsi della vita si sono allontanati ritrovati rismarriti molte volte, tra chi è rimasto a genova (città che hai imparato ad amare, quando hai iniziato ad andartene) e chi ha girato il mondo come te, che oggi hai collezionato sul passaporto timbri di ogni continente. sei partito un giorno d'inizio estate quasi per caso e da allora non ti sei mai riuscito a fermare. se con gli amici hai fatto le scelte giuste è del tutto sbagliata la tua fisiologica arroganza nei confronti dei tuoi genitori. ti sono rimasti accanto sempre, soprattutto quando facevi schifo. ti hanno aiutato a rimanere in piedi nel turbine delle tue cazzate e anche quando le cose hanno ricominciato ad avere un senso. Non so se riuscirai a dimostrare la tua gratitudine, ma di certo non ti mancherà il tempo, visto che sono due giovani nonni attenti e innamorati di lorenzo. di lui sarebbe inutile provare a parlarti ora, perchè non ho le parole e tu non hai i mezzi per capire le emozioni che ti susciterà diventare papà e poi veder crescere una nuova persona diversa e autonoma ma con tanto di te, dai lineamenti in poi... hai vissuto in un sacco di posti, belli e brutti, hai dormito in mille città e diecimila stanze d'albergo, adesso abiti in una grande casa negli emirati, dove hai trovato un lavoro simile, ma un po' più stabile, a quello che avevi in italia, perchè, ci avevi visto giusto, hanno reso precario il lavoro e le vite delle persone in italia e in tutta europa, così sei diventato uno dei tanti espatriati in cerca di miglior fortuna, un po' lo hai fatto per questioni lavorative e un po' obbedendo al tuo demone interiore. hai scoperto a cosa serve studiare il greco e ti dispiace non averlo fatto abbastanza. la tecnologia è molto cambiata in questi anni, internet quella roba un po' misteriosa e segreta è diventata più comprensibile e centrale nella vita non solo lavorativa di molte persone. è attraverso questo mezzo che ti scrivo, che sei ancora in contatto con un sacco di persone. è attraverso internet che compri la musica e i libri, letti poi su un dispositivo che ha una sola pagina, nessun odore e che non potrai bruciare per accendere il caminetto quando sarai vecchio. nonostante questo bevi chablis proprio come pepe carvalho. hanno anche fatto un film di quel libro di pennac che stai leggendo. sono morti de andrè e fignon e hai deciso di non chiedere più autografi. non hai combattuto una guerra come in terra e libertà, ma la tua guerra è stata quotidiana, comunque dura, spesso con te stesso. internet, i cellulari intelligenti, facebook, youtube e tutto ciò che sembra stia cambiando la vita nel '96 non ci sono. scrivevi lettere con la bic e scambiavi cassette anzichè condividere link come si dice adesso. ma alla fine non è tanto diverso, tra l'altro mp3 o k7 stai ancora ascoltando la stessa roba, proprio quella che senti nei pomeriggi passati a casa fumando di nascosto o mentre vai in bicicletta. solo che ora la tua collezione di cd sta dentro un walkman, le batterie durano di più e il nastro non rallenta quando sono quasi finite. le lettere e i giornali vanno più veloci. poco altro. su molte cose ti stavi ingannando, ma su poche di quelle importanti hai rivisto le tue posizioni. non sei diventato un eroe, ma nemmeno una persona troppo brutta. hai assaggiato vini e droghe, cibi e parole di molte parti del mondo e non ti sei stancato ancora di cercare e provare cose nuove. hai assaggiato pezzi di felicità e di dolore nella giusta misura per non avere ne troppi rimorsi ne troppi rimpianti. è stata una vita fortunata fino qui, auguri per quello che ancora ti aspetta. andrea2014
la foto che si vede appena è quella del mio gruppo di allora, nella mitica saletta di borzoli questa è la colonna sonora... timoria-sacrificio |
Post n°7 pubblicato il 10 Aprile 2014 da littlelone
in questo periodo, nonostante metta la sveglia alle otto mi alzo mediamente alle sette. la sera collasso sul divano verso le undici (se va bene...) e la mattina fa un caldo dannato. doccia colazione vestiti, tutto un po' di corsa, cercando di anticipare il mio coinquilino slovacco. mentre consumo il mio caffè con yogurt e muesli biologico l'odore o la sola vista di uova wurstel pancetta cipolle tonno senape e ketchup mi sturba. soprattutto se mischiati insieme. ma il ragazzo è continentale (nel senso che viene da un altro continente culinario) ed è un ottimo coinquilino, quindi non ho nemmeno una chance di lamentarmi. alle nove, puntuali se no si incazza, ma a volte si incazza lo stesso anche se siamo puntuali, ci viene a prendere sukumar, il nostro prode driver indiano, con un pickup 5000 di cilindrata, scomodo come una cassapanca, se ti devi sedere dentro. all'esterno ci sono ormai sempre più di 30 gradi la mattina. in questo simpatico mezzo di trasporto sono possibili due modalità: vapoforno (senza AC) con temperature vicine a quelle necessarie a fondere il metallo oppure penguins mode, 13 gradi con il 3% di umidità. in entrambi i casi tossisco. la radio non posso toccarla perchè suku la mattina ascolta i risultati del cricket e il notiziario sulla radio indiana di dubai, preferibilmente a volume intollerabile. non accetta mediazioni perchè il mezzo è "suo". puntualmente nel suo indiglese non proprio chiarissimo, dopo la seconda rotonda, inizia a lamentarsi. spesso non lo ascolto, ma nonostante questo nei giorni ho notato la ciclicità degli obiettivi principali della sua perpetua collera oltre a noi due: una squadra avversaria alla sua nel campionato di cricket, il caldo cocente che arriverà da qui a poche settimane, il traffico per i primi due minuti, dedica poi gli altri 26 del nostro viaggio a bestemmiare contro il nostro warehouse manager, che poi vuol dire capomagazziniere. per rispettare la sua privacy lo chiamerò tommasobuscetta (cit.) e devo dire che mi sta tutto sommato simpatico. tutti hanno paura di lui perchè lievemente portato alla delazione. è un signore libanese, vanaglorioso ("gli italiani di sgm hanno fatto le foto al magazzino perchè non avevano mai visto tanti proiettori in così poco spazio"... forse perchè ne volevano ridere con i colleghi di come li hai ammucchiati?), senza la minima idea di cosa siano le cose che abbiamo ma preciso puntiglioso e attento. ho deciso che mi sta simpatico perchè nei primi tempi mi ha invitato a casa sua facendomi usare la sua wi fi per chiamare lorenzo, e perchè l'ultima volta che ho detto quello che pensavo a un datore luci infame ("andareatempoenonagitarequeiquattromotorizzatianzichèfartiicazzimiei?") ne ho pagato le conseguenze. che io lo saluti credo faccia imbestialire ulteriormente il collerico suku, ma il fatto che non usi brillantina per i capelli aumenta la mia stima per lui da 1 a 2. oltre l'ufficio di tommasobuscetta c'è il laboratorio, che mi attrae tantissimo perchè ha attrezzi che nemmeno potrei sognare di comprarmi, ma a cui non sono ammesso. saluto ogni giorno senza ottenere altro che un grugnito. si può accedere solo col passaporto delle filippine, altrimenti nisba, non rilasciano nemmeno visti turistici, "forà dai bal 'sti stranieri". imbocco quindi la via del magazzino dell'audio. si entra senza passaporto, all'ingresso si becca un po' di wi fi, e non si è sotto gli occhi di tommasobuscetta quindi ci trovo spesso tutta la manodopera nepalese, o i ragazzi delle luci (per lo più pakistani e indiani che condividono i bauli fregandosene delle dispute sul kashmir, al massimo discutono di cricket anche loro), e i "miei" filippini. delle molte e varie nazionalità presenti sono certamente il gruppo più numeroso e fortunatamente non tutti mi odiano. anche perchè in assenza di wi fi usano la connessione dati del mio telefono e non gli rompo le palle quasi mai. mi accerto che maya l'uccellino mascotte (in realtà sono svariati ma hanno un nome collettivo) ci sia sempre e che i gatti non abbiano fatto vittime tra i suoi piccoli riempiendo di cadaverini il magazzino, come è capitato. la natura non è affatto cruelty free! se la giornata non è molto impegnativa, come inizia ad accadere spesso da quando è arrivata la primavera, il mio primo compito è accendere la musica, sulle mie bellissime genelec 1030 (marca e modello di casse) uguali a quelle che avevo anni fa e che ho ceduto allo studio "greenfog". stamattina ascoltavo "l'inverno della civetta" suonato, prodotto, mixato lì, e penso che mattia è diventato proprio bravo a fare il fonico. questo disco credo sia una delle cose più interessanti nella scena musicale genovese di questo periodo e mi sarebbe piaciuto farne parte. penso anche all'altro studio dove ho seminato materiale oltre a una quantità discreta di amore ed energia... (alla fine lo avete chiamato marmeria?)... da lì uscirà la roba più nuova e interessante dei prossimi dieci anni. quando mi manca genova sono felice di ascoltare quello che fanno mattia o martino e respirare aria di casa. la musica la scelgo solo io perchè dopo aver sentito 100 volte la breve playlist superpop che alterna bobmarley a gruppi filippini dei ragazzi putroppo mi si sono straziate le palle. democraticamente cerco di passare dall'hiphop (loux, sanguemisto, corveleno, piomboatempo, eminem) ai beatles, da johnmayer ai sicktamburo, senza trascurare spiraltribe e morricone, secondo l'umore del momento. il nostro magazzino è nell'industrial area 18 di sharjah, isolata stile area 51. non c'è acqua o cibo nel raggio di chilometri, se si esclude il benzinaio che smazza ottimi succhi di frutta. quindi ciascuno di noi si porta il pranzo da casa. quindi la sala cibo è luogo divertente e variegato. gli indiani mangiano con le mani, anzi solo con la destra, cibi piccantissimi e colorati, mentre i filippini accoppiano al riso carne pesce verdure o maiale, anche contemporaneamente, l'importante è che ci sia il riso. il mio amico slovacco non essendo un cuoco sopraffino (forse lo avevate già capito) preferisce il cibo che l'home delivery gli ha consegnato la sera prima, qualunque esso sia. il greco mangia insalata greca, sempre. tommasobuscetta e "l'unto del signore", che proviene dalla giordania, vivendo con la famiglia hanno sempre delle "schisciette" luculliane preparate verosimilmente dalle mogli. i nepalesi mangiano per conto loro. il profumo è buono. io alterno insalate di pasta a insalate non di pasta. considerato che siamo tutti maschi tra i 20 e i 40 anni il livello medio del cibo è sorprendentemente alto. qui persino il dopopranzo è su base etnica: i filippini vanno a nescafè, io ho il termos col caffè vero, gli indiani si fanno il the e masticano tabacco, simile a quello che sniffano i ragazzi nepalesi (credo sia una roba legale comunque) che ha un colore molto più chiaro e la cui provenienza mi è oscura... non me l'hanno mai offerto, nonostante i miei timidi tentativi, ma quando succederà vi racconterò cosa diavolo sia. dalle quattro in poi la già poca voglia di lavorare generalizzata va a nanna, quindi nessuno fa più una beata mazza. tommasobuscetta da questo orario ha autorizzato attività varie: dal lavaggio macchine (la sua, a cui tiene moltissimo, in primis) allo sport. tramite votazione plebiscitaria è stato scelto il basket, forse per via del voto compatto della lobby filippina. non so per quale ragione ma sono tutti dei piccoli michael jordan, forse lo hanno imparato a scuola. quando il basket e il lavaggio macchine coincidono nascono problemi di convivenza. io non gioco, sono molto scarso e quindi non amo il basket, e in quei frangenti spesso abbandono lo studio, a cui cerco di dedicare almeno un paio di ore al giorno, a favore dei romanzi sul mio kindle. in questi giorni ho letto tretrecinque, il (primo?) libro di ivano fossati. inizialmente l'impressione è stata quella di una prova assolutamente al di sotto delle aspettative (alte, molto alte): la storia di vic vincenti mi sembrava una mezza cagata. mentre leggevo mi sono però reso conto che quel bastardo, senza chiedere il mio permesso ha messo su carta proprio i miei pensieri, nascosti dietro un centinaio di pagine (sarà stato il 50% del file sul kindle!) che sembravano inutili, ovviamente meglio di come io sarò mai capace di fare. è la storia di una persona che segue una strada obliqua, non è guidato da una grande passione ma la sua esistenza è percorsa da forze differenti, a volte contrastanti, che lo portano in giro per il mondo. inutile dire che per alcune cose mi sembrava di leggere un'allegoria della mia vita. l'ultima mezz'ora è la noia. si chiude tutto mentre gli altri aspettano di timbrare il cartellino (io non lo ho!), in un momento altamente fantozziano, prima della fuga verso il traffico che porta a casa... con sottofondo di radio e lamentazioni conseguenti ovviamente! http://www.rockit.it/linvernodellacivetta/album/linverno-della-civetta/24909 https://www.facebook.com/pages/mass_prod/94079561782?fref=ts
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Inviato da: diego
il 21/05/2014 alle 01:56
Inviato da: Gabri
il 11/04/2014 alle 12:33
Inviato da: cate
il 06/02/2014 alle 22:49