Creato da littlelone il 06/02/2014

anarchy in UAE

le avventure di un espatriato

 

 

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sharjah is not dubai

Post n°4 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da littlelone
 

 

confesso che ho mentito, ma ora vi dirò la verità! ...ehm cioè... ho mentito molte volte e non posso certo venire a raccontarvi ogni singola balla, ma... insomma... per farla breve: non vivo a dubai! 

purtroppo non vivo nemmeno in via balbi e non è che mi sia inventato tutto. ma non vivo a dubai.

la mia attuale abitazione, riviera towers building, si trova a 376 mt in linea d'aria dal confine che separa l'emirato di dubai da quello di sharjah e io sto dal lato sbagliato. se avete visto qualche volta in tv immagini di dubai saprete che è una città tutta luccicante, nuova, piena di attrazioni, feste, vita. come accennavo nel post precedente le regole di un paese arabo sono applicate con una certa moderazione per renderla il gigantesco luna park per ricchi che è. a dubai ci sono il mall of the emirates con la sua pista da sci e il dubai mall, ovvero il centro commerciale più grande del mondo, un autentico museo dell'umanità coniugato al presente assoluto. li dentro ci sono centinaia di negozi di ogni tipo, da cartier a victoria's secret, tutta la tecnologia all'ultima moda, una pista per il pattinaggio su ghiaccio, alcune centinaia di ristoranti, una libreria che potrebbe gareggiare con la biblioteca di alessandria per vastità e completezza. c'è persino una succursale di eataly (cosa che potrebbe spiegare molte cose su cosa sia questo brand realmente, dietro la facciata di biologicosostenibilenaturale, ma è un'altra storia). a dubai ci sono il barracuda e il barasti, posti dove si può bere impunemente e nei cui bagni ho avuto la sensazione di stare a londra a mezz'ora dalla chiusura dei pub, vista l'abbondante presenza di inglesi ubriachi intenti a pisciare appoggiati al muro. a dubai si possono vedere le rolls royce e le ferrari come in italia le fiat punto, le modelle russe che escono dai locali, telefonini da 10000 euro.

anche se dico che abito a dubai io vivo a sharjah

un po' come dire abito in piazza duomo a milano e stare davanti alla chiesa di binasco.

sharjah è l'emirato più legato all'arabia saudita, quindi le regole sono applicate lievemente più alla lettera, ma non solo. sharjah è una sorta di enorme dormitorio per chi lavora a dubai. anche qui ci sono palazzi enormi ma non hanno ne palestra ne piscina. niente eliporti all'ultimo piano nè ferrari nei garage (e in realtà non è così nemmeno dubai, se non alcune zone). il confine sulla strada è indicato da un enorme telepass arancione chiamato "salik" e attraversarlo in taxi costa 20 aed, circa 4 euro, equivalente al prezzo di una corsa di circa 15 km. la differenza non è avvertibile immediatamente, nè nell'architettura nè nella popolazione. a dire il vero la mia zona, al qasba, potrebbe essere ancora dubai. tuttavia entrando in un supermercato qualcosa si nota. se a deira, la zona dell'ufficio, si possono comprare verdure e frutta fresche, manzo e agnello di prima qualità, pesci fantastici al saffeer market sotto casa i prezzi nettamente inferiori sono giustificati dalla tristezza solenne provocata dai colori smorti, dalla sensazione di vecchio. niente zona dell'organic food, ma tante scatolette. niente uova bio nè pasta fresca, ma un sacco di prodotti da microonde. ammetto di essere un fighetto e di fare la spesa alimentare fuori dall'ufficio, a volte anche durante l'orario di lavoro, nei giorni morti, ma non traducetelo in inglese!

addentrandosi nel quartiere le differenze si fanno più chiare. riuscendo ad addentrarsi ovviamente, perchè dopo le 5 del pomeriggio il traffico è un mostro tentacolare che non lascia scampo, dato che la metro oltreconfine non arriva, e certe volte anche i taxi si rifiutano di avventurarcisi. la zona centrale di sharjah mi ricorda santiago, la capitale di capoverde. e poi ci sono le labour accomodation. la cosa più simile che mi viene in mente è la periferia de l'aquila post terremoto, con le casette prefabbricate e le parabole su ogni casa. credo che qui le condizioni di vita siano piuttosto dure, anche se mantengono una facciata pulita e dignitosa. qui vivono coloro i quali svolgono i lavori più umili, quasi tutti nepalesi e pakistani. qui si intravedono i meccanismi che fanno girare la giostra di dubai. 

chi abita in questi posti è certamente un cittadino di serie b, forse anche c, ma non immaginate le baraccopoli di rosarno. un salario minimo, l'assicurazione sanitaria e il diritto ad esistere sono garantiti a tutti quelli che sono riusciti ad entrare in questo paese dove per via della severità e della posizione geografica non credo sia possibile farlo da clandestini, sebbene non abbia informazioni certe al riguardo. inoltre il fatto che esistano delle comunità di immigrati piuttosto enormi rende possibile l'esistenza di legami fra le persone, che mantengono usanze e tradizioni dei paesi d'origine. soprattutto il venerdi si vedono partite di cricket in ogni prato, e non sono rari neppure gli assembramenti per assistere agli incontri di una sorta di lotta greco romana i cui campioni vengono sostenuti a gran voce, e economicamente, dal pubblico dei loro connazionali, che da vita a dei teatrini notevoli, soprattutto quando la sfida è tra indiani e pakistani, di solito animati da un rappresentante anziano di ogni gruppo. 

mentre scrivo ho il dubbio che il mio racconto possa far pensare a uno sfruttamento dal volto umano. non è così. anche perchè lo sfruttamento non può avere il volto umano. mi limito a notare le differenze rispetto al mio paese d'origine.  forse il tavolo dei potenti qui è così ricco che casca qualche briciola in più per chi sta sotto. tutto lì.

alla fine dei conti anche se mi sono commosso nel vedere i prodotti che compravo in italia esposti ordinatamente sugli scaffali della carrefour in centro e, sebbene comunque da privilegiato, mi sento meno fuori luogo (a casa sarebbe eccessivo) qui che tra le mille luci di dubai.

ps queste righe sono state scritte sotto l'influsso di "un polpo alla gola" di zerocalcare. l'ho trovato bellissimo...

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gabri il 11/04/14 alle 12:33 via WEB
Sei finito nella Begato di Dubai, mi sembra tutto nell'ordine naturale delle cose..
 
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