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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La signora nel furgone - Alan Bennett

Post n°768 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da bluewillow
 

Titolo: La signora nel furgone Titolo originale: The Lady in the Van Autore: Alan Bennett Traduzione: Giulia Arborio Mella Casa editrice: Adelphi pag: 89 costo: 8 €

Questo piccolo sorprendente libro è basato su fatti realmente accaduti: per una ventina di anni, dal 1969 al 1989, Alan Bennett si occupò di una anziana "senza tetto" che tutti conoscevano come Miss Sheperd, una donna che aveva come residenza un furgone, con il quale si spostava inizialmente nella via nella quale lo stesso Bennett abitava.
Tutte le persone che abitavano nel quartiere conoscevano Miss Sheperd e saltuariamente la aiutavano a muovere il suo furgone: sembrava infatti che la donna non sapesse guidare e chiedeva ai passanti di spingere la vettura quando necessario, come se fosse temporaneamente in panne.
Quando però il comune stabilì con una ordinanza che solo i residenti della zona potevano parcheggiare lungo la strada e contemporaneamente ubriachi e passanti cominciarono a divenire un reale pericolo per la donna, Bennett offrì a Miss Sheperd la possibilità di dormire nel capanno del suo giardino, dove nessuno avrebbe potuto molestarla e dal 1973 vi si stabilì definitivamente con tutto il furgone: vi rimase per oltre quindici anni, fino alla sua morte.
Forse qualcuno potrebbe chiedersi perché Bennett non abbia offerto una aiuto ancora maggiore alla signora nel furgone, ma lo scrittore ci fa capire che Miss Sheperd apparteneva a quel tipo di persone che scelgono la strada come stile di vita, come una necessità inderogabile: suore e assistenti sociali avevano provato più volte a dare a Miss Sheperd una più dignitosa sistemazione, ma senza successo.
Solo alla morte della donna Bennett finì per capire le reali motivazioni di Miss Sheperd e per scoprire come quella donna, dai discorsi strampalati e lunatica, che spesso sembrava raccontare un mucchio di fantasiose bugie, aveva più volte detto la verità, per quanto sembrasse poco probabile: aveva tentato di farsi suora, guidato l'ambulanza durante la guerra ed era stata davvero colpita da una esplosione durante il servizio.
La vita di Miss Sheperd, che scrive alla Tatcher per proporle il suo aiuto, che compila opuscoli da distribuire ai passanti oppure con il gesso traccia il programma elettorale del suo immaginario partito politico sul marciapiede, nasconde molti segreti e la paura di essere privata della libertà.
La convivenza non è facile per Bennett: la donna ha abitudine igieniche piuttosto discutibili ed emana un odore non esattamente gradevole, ma la sua presenza diventa una costante nel paesaggio del giardino dello scrittore, che impara ad accettare le piccole manie della sua ospite.
Il libro riporta vari episodi, a volte francamente divertenti, presi dal diario di Bennett nel corso degli anni, che illustrano il mondo della signora nel furgone.
Ovviamente lo scrittore si chiederà se non avrebbe potuto fare di più e ammette anche di avere talora posto dei limiti all'invadenza di Miss Sheperd.
La storia in sé è certamente straordinaria: per quanto Bennett si autocritichi, non molti avrebbero accettato di aiutare una persona anziana, estranea alla propria famiglia, con così gravi problemi.
Il libro è contemporaneamente commovente, divertente e crudo come solo i libri di questo scrittore sanno essere: sarebbe facile cadere nel sentimentalismo, ma neanche questa volta Bennett ci risparmia il suo splendido cinismo che investe tutto e tutti, anche sé stesso.

Di Alan Bennett ho recensito anche:

La sovrana lettrice

Nudi e curdi (paleorecensione di molti e molti post fa)

 

 
 
 
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