L'angolo di Jane
Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!
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L'ANGOLO DI JANE
Benvenuti nel mio blog!
Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti, a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.
Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.
(Hermann Hesse)
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(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)
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Nell e Jane - Mary Westmacott a.k.a. Agatha Christie
Post n°865 pubblicato il 19 Giugno 2012 da bluewillow
Titolo: Nell e Jane Titolo originale: Giant's Bread Autrice: Mary Westmacott a.k.a. Agatha Christie Traduzione: Bruno Oddera casa editrice: Mondadori pag: 393 costo: 10,5 € "Vien fatto di domandarsi" soggiunse " che cosa abbia contribuito a creare un essere come il gigante. Che cosa lo produce? Che cosa lo alimenta? L'ereditarietà foggia lo strumento. L'ambiente lo leviga e lo affila. Il sesso lo indebolisce. Ma v'è qualcosa di più. V'è il suo cibo. Imi, ami, emi, ane dell'uomo mortale il sangue io fiuto, sia egli vivo, oppure deceduto ne macinerò le ossa per farmi il pane "Un gigante crudele, il genio Levinne! Un mostro che si nutre di carne e di sangue. Non so niente di Groen, eppure giurerei che abbia nutrito il suo gigante con la propria carne e il proprio sangue e forse anche con la carne e il sangue di altre persone. Macinandone le ossa per ricavarne il pane da dare alla sua creatura. Un vecchio critico musicale pronuncia queste parole all'indirizzo di Sebastian Levinne, impresario di successo che ha appena allestito "Il gigante", l'opera musicalmente rivoluzionaria di un artista dal passato misterioso, Boris Groen. Il titolo originale di questo volume, pubblicato nel 1930, e che sarebbe senz'altro più appropriato, non è infatti "Nell e Jane", ma proprio "Giant's Bread", cioè "Il pane del gigante". Il genio, secondo Mary Westmacott, si forma spesso fagocitando i sentimenti altrui senza riguardo: l'emozione che nutre la sua arte, uccide la sua vita personale, ma se l'uomo finisce per soccombere, ciò che crea, invece, acquista una forza vitale tanto più travolgente quanto più grande è stato il sacrificio che è stato offerto alla sua musa. Il primo capitolo introduce in questo volume un piccolo mistero su chi sia davvero Boris Groen, ma la cosa non dovrebbe sorprendere, visto che Mary Westmacott è in realtà lo pseudonimo usato dalla celebre giallista Agatha Christie per scrivere volumi di narrativa non strettamente di genere mistery, tra il 1930 e il 1956, in una serie iniziata proprio con "Giant's Bread" : una astuzia usata per non compromettere, con libri di stampo differente da quelli che vedevano per protagonisti Poirot e Miss Marple, il buon nome del "marchio di fabbrica" dei suoi gialli. Nel primo capitolo si fa cenno ad un tale Vernon Deyre, caduto durante la prima guerra mondiale, un giovane destinato forse a comporre musica geniale, ma a cui la guerra ha sottratto la possibilità di farsi valere. La vita di Vernon inizia in una famiglia infelice, dominata da una madre insicura ed egocentrica e da un padre che rimane volutamente distante da moglie e figlio, con il quale Vernon avrebbe forse qualche affinità che rimane però inespressa. La capacità di radiografare personalità è uno dei tratti distintivi di Agatha Christie: nei libri scritti come Mary Westmacott spesso questa abilità è volta soprattutto a descrivere complicati, spesso poco fortunati, rapporti famigliari, resi difficili da marcate differenze caratteriali; famiglie in cui non mancano le buone intenzioni, ma prive di una lingua emotiva comune, in cui fra madri e figli e fra gli stessi coniugi si creano a volte abissi di incomunicabilità. Se l'ambiente famigliare non è dei più accoglienti, Vernon può però contare sull'amicizia della coetanea cugina Joe, quasi una sorella, e dell'amico e vicino di casa Sebastian. Cresciuto odiando la musica per tutta l'infanzia, vista come qualcosa di terrificante, quasi una sorta di "bestia" cattiva, questa si rivelerà poi a Vernon in età adulta, in maniera scioccante e inaspettata come amata e imprescindibile, spingendolo a cambiare totalmente il corso dei suoi studi. La Nell e la Jane del titolo saranno due delle donne a cui Vernon rimarrà legato, di personalità totalmente opposta. Jane invece è un'artista, cantante e attrice, più adulta di Vernon, affascinante e indipendente, dotata di una singolare capacità di mettere alla prova il carattere altrui e di valutarne la consistenza. L'amore, o forse sarebbe più giusto dire l'attenzione, di Vernon oscillerà come un pendolo fra l'una e l'altra, mentre sullo sfondo la musica, il più grande polo di attrazione per Vernon, dovrà trovare un modo di farsi strada attraverso le indecisioni del protagonista, in un mondo in cui infuria la prima guerra mondiale e rivoluzioni culturali e politiche prendono piede. Questo libro ha il suo punto di forza nella caratterizzazione dei personaggi, tutti molto ben riusciti, ma sorprendentemente, considerando che a scriverlo è stata una autentica maestra delle trame complicate, delude purtroppo nello parte finale dello sviluppo dell'intreccio, nel quale una serie veramente eccessiva di coincidenze porta al risultato annunciato nel primo capitolo, chiudendo, come un cerchio, la storia, ma anche lasciando la sensazione che ci siano state delle forzature eccessive per arrivarci. Il volume sembra pensato con una struttura cinematografica, come se l'autrice avesse immaginato che se ne traesse un film, cosa che forse ne ha pregiudicato uno sviluppo migliore. Nel complesso un libro di cui ho apprezzato ancora una volta la grande capacità di sondare le sfumature dell'animo umano e di rappresentare con realismo e senza cliché le spine della vita famigliare, ma che forse sarebbe stato più completo se si fosse avvantaggiato di una maggiore aderenza proprio al realismo, o almeno alla verosimiglianza, proprio nello sviluppo finale della trama. Di Mary Westmacott (meglio nota come Agatha Christie) ho recensito anche:
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- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI
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