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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Opinioni di un clown – Heinrich Böll

Post n°879 pubblicato il 01 Ottobre 2012 da bluewillow
 

Titolo: Opinioni di un clown Titolo originale: Ansichten eines Clown Autore: Heinrich Böll Traduzione: Amina Pandolfi Casa editrice: Mondadori pag: 253 costo: 7,80 €

Nella Germania del dopoguerra, il giovane clown Hans Schnier deve affrontare uno dei momenti più duri della sua vita: l'adorata Maria, l'unica donna che abbia mai amato, lo ha abbandonato per sposare un altro uomo, il cattolicissimo Züpfner.
Da quando la donna lo ha lasciato, Hans sembra diventato incapace di tener fede agli impegni di lavoro e in poco tempo ha buttato all'aria una intera carriera.
In un lungo flusso di pensieri, che spazia continuamente tra presente e passato, Hans rievoca la sua intera relazione con Maria, comprese le sue numerose colpe nei confronti della donna, e tutti gli eventi che lo hanno portato nel presente stato di desolazione e di povertà materiale. Contemporaneamente il giovane cerca un modo per mettersi in contatto l'amata, tentando di rintracciarla per mezzo di comuni conoscenti.
Attraverso i ricordi di Hans, Heinrich Böll (vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1972) passa al microscopio la società tedesca, la sua tendenza a mantenere una apparenza di rispettabilità, grazie ad un uso consapevole e spropositato dell'ipocrisia, lo stesso che ha permesso di dimenticare le molte atrocità compiuti durante gli anni di Hitler.
Così veniamo a scoprire che i genitori di Hans, ricchi commercianti di carbone, fieramente pro-nazismo prima della caduta del Reich, sono diventati dopo la guerra addirittura attivisti in associazioni antinaziste. In entrambi i casi a spingere gli Schnier in una direzione o nell'altra non è mai stata alcuna radicata convinzione, e a disgustare Hans, che mai ha ricevuto affetto sia dal padre che dalla madre, è proprio la tendenza dei suoi genitori a seguire la corrente, qualunque cosa comporti, perfino a costo di sacrificare la vita altrui, compresa quella dei figli, come accaduto alla sorella Henriette, inviata come volontaria e morta in guerra.
A rendere distante Hans dalla sua famiglia, abbandonata cinque anni prima, non appena iniziata la relazione con Maria, è la loro incapacità di essere in qualche modo autentici, del tutto opposta alla tendenza del protagonista a seguire i propri istinti, a costo di risultare incomprensibile e stravagante.
A finire però sotto l'occhio indagatore di Böll è in questo libro soprattutto l'ipocrisia religiosa, con particolare attenzione a quella cattolica, la confessione dell'amata Maria, una religione che sembra aver contribuito a separare i due.
L'obiettivo di Böll sembra essere quello del suo protagonista: provocare una reazione mettendo sotto gli occhi dei lettori quello che essi si rifiutano di guardare, in particolare il gioco di una morale a doppia partita, che prevede da un lato le cose che si dice di voler fare e dall'altro azioni totalmente in senso opposto.
“Opinioni di un clown” è risveglio di un uomo, che cerca costantemente una fuga dalla realtà,  da una bolla di felicità e di illusione e probabilmente è il tipo di lettura che si potrebbe trovare illuminante e meravigliosa nel corso dell'adolescenza, quando come Hans, ci si trova spesso a riflettere su come tutto quello che viene insegnato come “giusto” non venga mai messo in pratica in nessun ambito, dalla religione alla vita politica.
A distanza di quasi cinquanta anni (il libro fu pubblicato nel 1963), “Opinioni di un clown” non ha perso la sua vena provocatoria e dissacrante: sono forse cambiati i costumi, ma anche l'ipocrisia ha subito i suoi adattamenti, rimanendo al potere con altre vesti, lasciando a questo libro la sua corrosiva attualità.

 
 
 
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