Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La lotteria - Shirley Jackson

Titolo: La lotteria Titoli originali: The lottery, The Daemon Lover, Colloquy, The Dummy Autrice: Shirley Jackson Traduzione: Franco Salvatorelli Casa editrice: Adelphi formato: ebook pag: 82 costo: 0,99 € (era in promozione)

"La lotteria" racchiude quattro brevi racconti di Shirley Jackson, scrittrice che fu un modello per King e Matheson, che spaziano dall'horror al noir, dando corpo alle inquietudini che aleggiano nel quotidiano.

Il primo racconto "La lotteria", che dà il nome alla raccolta, è quello che diede fama a Shirley Jackson nel 1948, quando fu pubblicato per la prima volta su "The New Yorker", ed è senz'altro il più inquietante di quelli riproposti da Adelphi.
Lo sfondo è quello di una delle tante cittadine della immensa provincia americana, nella quale si svolge, come da tradizione, la consueta lotteria annuale. E' chiaro da subito, però, che non si tratta di un evento trascurabile come potrebbe apparire: tutti sono praticamente obbligati a partecipare e sembra che nessuno abbia molta voglia di vincere. Qualcuno parla di abolire la lotteria, citando il fatto che ci siano posti dove si può farne benissimo a meno, ma viene subito zittito sostenendo che, se non si rispettassero le usanze, tutto andrebbe inevitabilmente a male, raccolto compreso. Nella visione di Shirley Jackson, il più comune e banale degli eventi di provincia, si trasforma nella celebrazione di un rito pagano e crudele. Ma a rendere questo racconto così inquietante non è tanto la barbarie in sé, quanto il fatto che essa sia accettata, condivisa, ritenuta necessaria e considerata, anzi, una onorabile tradizione. 
Shirley Jackson (1916 - 1965), che visse gran parte della vita proprio in una cittadina simile a quella del racconto,  North Bennington nel Vermont, è una maestra nel catturare il lati peggiori di assertività e conformismo, tipici dei piccoli centri, dove la vita comune diviene a volte un comune inferno e dove può capitare, proprio come in un racconto horror, che i legami si consolidino solo attraverso la spregevole attività di prendere qualcuno a bersaglio.
Alla sua pubblicazione questo racconto, in cui non viene citata una solo goccia di sangue, ma il cui cuore consiste in una suspense crescente per un evento che viene immediatamente intuito, suscitò reazioni molto forti: The New Yorker ricevette numerose lettere e telefonate di protesta e addirittura ne fu vietata la pubblicazione nello stato del Sud Africa. Evidentemente Shirley Jackson aveva toccato, come sa fare solo la vera letteratura, un nervo scoperto e dolente. Negli anni successivi, però, ne furono tratti una versione radio, due adattamenti televisivi (negli anni '50 e nel 1996) e un corto cinematografico (nel 1969).
Attualmente "La lotteria" è considerato un racconto classico della letteratura americana e studiato frequentemente nelle scuole.

Il secondo racconto "Lo sposo" fu pubblicato per la primo volta nel 1949 su "Woman's Home Companion". Il titolo originale "Daemon Lover" prende nome da una ballata popolare inglese, in cui il diavolo torna a trovare, dopo una lunga assenza, una donna che ha amato e, trovandola sposata, la esorta ad abbandonare la famiglia.
In questo caso, però, la protagonista è una "vecchia zitella", una trentaquattrenne (tenete conto che il racconto fu scritto alla fine degli anni '40 ed allora si ragionava così), che si prepara, tra mille ansie, per il matrimonio che si deve tenere il giorno stesso.
Presto scopriamo però che la donna potrebbe essersi ingannata ed essere vittima di un crudele scherzo.

Il terzo racconto, "Colloquio" (pubblicato su The New Yorker, nel 1944), appartiene alla categoria dei racconti brevissimi: una donna sente di essere quasi giunta alla follia, ma perché tutti si ostinano ad usare parole che non hanno alcun senso come "inflazione deflazionistica?".

Infine nel quarto racconto "Il fantoccio" (pubblicato nel 1949, nella raccolta "The Lottery and Other Stories"), il turpiloquio del pupazzo di un ventriloquo suscita lo sdegno di due rispettabili signore; Shirley Jackson ironizza sugli eccessi di una tragica mancanza di senso dell'umorismo o, se volete, sulla forza emotiva dell'indignazione.
Sicuramente "La lotteria" è il pezzo forte di questa raccolta, anche perché racchiude un tema molto caro alla scrittrice, quello dei luoghi oscuri dell'anima, nati dal conformismo di paese, argomento ripreso nel romanzo del 1962 "Abbiamo sempre vissuto nel castello" (recensito qui), anch'esso dedicato a una crudele cittadina di provincia.

Se amata le atmosfere noir e non avete paura dell'inquietudine (o forse a maggior ragione se ne avete), sicuramente Shirley Jackson è un'ottima lettura.

 
 
 
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