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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Flatlandia. Racconto fantastico a pił dimensioni - Edwin A. Abbott

Post n°948 pubblicato il 26 Dicembre 2012 da bluewillow
 

Titolo: Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni Titolo originale: Flatland. A Romance of Many Dimensions Autore: Edwin A. Abbott Traduzione: Masolino d'Amico Casa editrice: Adelphi pag: 166 costo: 7,00 €

Supponete che una persona della Quarta Dimensione, che acconsentisse a visitarvi dicesse: “Ogniqualvolta che aprite gli occhi, voi vedete un Piano (che ha Due Dimensioni) e deducete un solido (che ne ha Tre); ma in realtà voi vedete anche (benché non la riconosciate), una Quarta Dimensione che non è colore, né lucentezza né niente di simile, ma una autentica dimensione, sebbene io non sia in grado di indicarvene la direzione, né voi possiate misurarla”
Che rispondereste ad un visitatore simile? Non lo fareste mettere sotto chiave? Ebbene questo è il mio destino: e per noi abitanti della Flatlandia mettere sotto chiave un Quadrato per aver predicato la Terza dimensione è altrettanto naturale che per voi abitanti della Spacelandia mettere sotto chiave un cubo per aver predicato la Quarta. Ahimè, come si assomiglia, in tutte le Dimensioni, l'umanità cieca e persecutrice! Punti, Linee, Quadrati, Cubi, Super-cubi, tutti ugualmente Schiavi dei nostri Pregiudizi dimensionali.


Nel 1884, ben prima che Einstein rivoluzionasse il mondo scientifico con la teoria della relatività e che l'esistenza delle multi-dimensioni cominciasse ad affascinare il mondo moderno, il reverendo Edwin A. Abbott, rettore della City of London School, scrisse un divertente racconto satirico su un mondo bidimensionale, Flatlandia, dove tutti gli abitanti vivono su di un piano, come figure geometriche su un foglio, e per i quali l'esistenza di una terza ulteriore dimensione, come quella in cui viviamo, è non solo qualcosa di totalmente al di fuori dell'esperienza dei sensi, ma addirittura una pericolosa eresia, il Vangelo delle Tre Dimensioni.
La Flatlandia assomiglia terribilmente all'Inghilterra vittoriana, di cui Abbott mostra in maniera tanto umoristica quanto impietosa, tutta la tendenza al classismo, alla limitazione della libertà personale e al mantenimento delle donne in uno stato di ignoranza.
A raccontare il complesso sistema sociale di Flatlandia è un suo abitante, un Quadrato che svolge la professione di avvocato che, per un caso, scoprirà tanto l'esistenza di una dimensione inferiore, la Linelandia, che superiore, la Spacelandia.
A Flatlandia la vita sociale è rigidamente regolata: tutti coloro che sono degni di ambire ad una qualche posizione sociale sono figure geometriche regolari.
In posizioni inferiori si trovano i triangoli isoscele, che svolgono funzioni di operaio o soldato, mentre i triangoli equilateri sono commercianti, i quadrati, come il narratore, sono avvocati, i pentagoni sono medici e così via, fino ad arrivare alle classi più aristocratiche, con un numero così alto di lati da essere definiti circoli.
Le donne invece sono tutte linee rette, non hanno ruoli sociali e sono tanto poco considerate quanto pericolose: la loro acuminata punta può infilzare qualunque altra figura e tagliarla in due, per questo tutte le donne devono costantemente emettere un grido di pace, annunciando la loro presenza, visto che in un mondo a due dimensioni gli abitanti si vedono l'un l'altro con difficoltà.
In questa società ben ordinata, in cui di generazione in generazione si può aumentare di lato e scalare la vetta sociale, tutti coloro che hanno lati irregolari vengono prontamente eliminati, vista la loro tendenza a delinquere o a sobillare rivolte fra i meno privilegiati, cioè gli isoscele e le donne.
Il nostro narratore ci racconta però che anche Flatlandia ha cullato per qualche tempo il sogno di una società più colorata e giusta, sotto l'influenza di un tale Cromatiste, ma ben presto tale sogno è stato soffocato dall'evidenza che l'uguaglianza avrebbe abolito le gerarchie e la rivoluzione soffocata nel sangue.
In sogno, il Quadrato voce narrante vede un universo di dimensioni inferiori al proprio, la Linelandia e, successivamente, riceve la visita di un abitante della Spacelandia, una sfera che interseca il suo piano, ricevendone molte rivelazioni e la consapevolezza che ognuno di noi ha solo una parziale percezione dello spazio in cui si trova, che sia mono-, bi- o tri-dimensionale.
Perfino la sfera che fa visita al narratore fatica a immaginare che oltre alla propria possa esserci una quarta dimensione nella quale è immerso, ma che non percepisce, mentre il Quadrato comprende che forse il ragionamento potrebbe continuare all'infinito.
Piccola, geniale opera, Flatlandia è un romanzo che in grado di compiere un autentico miracolo: anche con conoscenze matematiche ridotte al minimo, può far comprendere a chiunque l'esistenza di più dimensioni e come queste vengano differentemente rappresentate e percepite da chi ne faccia parte.
Allo stesso tempo è un opera di raffinatissimo umorismo satirico, la cui validità nel rappresentare le pericolose derive del classismo e della scarsa considerazione per le donne, nonostante siano passati centocinquanta anni, non ha perso efficacia e rende questo libro forse più che mai attuale.
Se anche avete sempre temuto la geometria, non abbiate paura, Flatlandia (che è, per inciso, uno dei miei libri preferiti) vi farà capire senza alcuna difficoltà i privilegi degli abitanti della Spacelandia, portandovi in una dimensione ai più sconosciuta: quella di coloro che possono vantarsi di aver viaggiato in più mondi, anche se solo fra le pagine di un libro, così dando verità alle parole della dedica che apre il volume.



Agli
Abitanti dello SPAZIO IN GENERALE
e a H.C. IN PARTICOLARE
E' Dedicata Quest'Opera
Da un Umile Nativo della Flatlandia
Nella Speranza che,
Come egli fu iniziato ai Misteri
Delle TRE Dimensioni
Avendone sino ad allora conosciute
SOLTANTO DUE
Così anche i cittadini di quella regione Celeste
Possano aspirare più in alto
Ai segreti delle QUATTRO CINQUE o ADDIRITTURA
SEI Dimensioni
In tal modo contribuendo
All'arricchimento dell'IMMAGINAZIONE
E al possibile svilupppo
Della MODESTIA, qualità rarissima ed eccellente
Fra le Razze Superiori
Dell'UMANITA' SOLIDA


Nota: le iniziali H.C. in questa dedica stanno per Howard Candler, un insegnante di matematica molto amico del reverendo Abbott.

 
 
 
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- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
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