Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

immagine
 

SLIME BOX

Slime adottati dal blog grafico amico Stravaganza

(clicca sul nome degli slime per leggerne la descrizione)

 

Pink Slime


 

Ink Slime

 


 

IL MIO ANIMALETTO BLOG-DOMESTICO

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 


 immagine


immagine

 

 

immagine

 

 

« Indiana Jones e i predat...Elizabeth Bennet su Yout... »

Un eroe del nostro tempo - Michail J. Lermontov

Post n°968 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da bluewillow
 

Titolo: Un eroe del nostro tempo Titolo originale: Geroj nasěgo vremeni Autore: Michail J. Lermontov Traduzione: Giuseppe Quarto casa editrice: Baldini Castoldi Dalai pag: 196 costo: 7,90 €

Ci sono individui che plasmano la propria vita come un'opera d'arte, altri che invece scrivono un'opera che poi finisce per diventare specchio della loro vita. Quest'ultima caso riguarda proprio Michail J. Lermontov, morto a soli ventisei anni nel 1841, ma che visse abbastanza per lasciare un romanzo fondamentale nella letteratura russa “Un eroe del nostro tempo”, che ha per protagonista un  giovane uomo che ha molti punti in comune proprio con l'autore, e una raccolta di poesie che sono considerate seconde solo a  Puškin, al quale lo stesso Lermontov cederebbe volentieri per primo il passo, visto che lo adorava semplicemente, tanto da dedicargli un scritto, “In morte di Puškin”, scaturito dal profondo dolore per la morte del poeta e scrittore tanto amato, che gli costò l'esilio nel Caucaso a soli venti anni, nel 1834.
Ma forse lo spirito di Puškin vegliava in parte sul suo sostenitore più accanito, perché la natura selvaggia dei paesaggi caucasici, le montagne innevate, la vita gomito a gomito fra russi, ceceni e circassi, ispirò proprio l'opera per la quale oggi Lermontov è ancora famoso e sebbene quella casualità non gli diede certo una vita più lunga, gli regalò in cambio l'immortalità letteraria.

“Un eroe del nostro tempo” è una raccolta di cinque racconti che vedono per protagonista il giovane ufficiale Grigorij Aleksandrovič Pečorin, la cui biografia si dipana attraverso la voce di chi lo ha conosciuto e il suo stesso diario, raccolto da un viaggiatore, testimone casuale del suo passaggio, ma che ne finisce per esserne così affascinato da desiderare ricostruire la storia di quello strano personaggio.
A dispetto del titolo, che è infatti ironico, Pečorin non è per nulla un eroe, nel senso comunemente attribuito al termine, quanto piuttosto un campione di un'epoca senza ideali e senza grandezza che, deluso dal non trovare scopo alcuno nella vita umana, si dedica ad una esistenza inquieta fatta di tentativi di seduzione di donne che non ama, manipolazione degli amici e duelli. Un giovane annoiato, afflitto da un inspiegabile mal di vita che lo rende un tipico rappresentante della categoria degli eroi byroniani.
Byron, Puškin, Balzac, Walter Scott vengono tutti nominati in questo libro scritto da un amante dei libri: Lermontov ne distilla gli elementi che si confanno alla sua biografia e ne ricava un romanzo che è molto più moderno della sua epoca.
Attraverso vari punti di vista, seguiamo a ritroso la storia di  Pečorin che vediamo già nel Caucaso dopo una serie di eventi che ancora ignoriamo, una parte dei quali viene riferita in “Bela”, che dà inizio alla raccolta, da un suo ex-conoscente Maksim Maksymič. “Bela” è la storia di come  Pečorin abbia rapito e sedotto una bella principessa caucasica, con l'aiuto del suo sciocco fratello, finendo poi per spezzarle il cuore e causarne la stessa rovina, nonostante l'abbia in cuor suo amata per quanto gli è possibile: il punto è che purtroppo  Pečorin amerà la sua libertà sempre più di qualunque donna.
Lo vediamo poi in “Maksim Maksymič” ignorare l'amico che è stato testimone del suo unico momento di debolezza, episodio dopo il quale il viaggiatore (e scrittore) entra in possesso del diario di  Pečorin  e a raccontare la sua storia è lo stesso protagonista, facendoci così scoprire dopo quali eventi sia finito nel Caucaso. Ruolo determinante nella storia del protagonista sarà svolto da un duello, per difendere l'onore di una donna non amata, raccontato attraverso i racconti "Taman" e "La principessa Mary": ironia della sorte sarà proprio per un duello, avvenuto nelle zone descritte nel libro, a causare la morte precoce di Lermontov, forse troppo desideroso di conformarsi alla sua creatura letteraria.
Nella storia di Pečorin non c'è mai nulla di grande: nessun amore grandioso, anzi l'amore è solo il brivido della conquista che già annoia un momento dopo aver conquistato un cuore, nessun onore, perché nel duello che sarà fatale ad un suo amico verrà tradito il rispetto di tutto ciò che è onorabile attraverso meschini imbrogli, e infine nessun dolore da mostrare agli altri, che anzi vengono feriti dallo sfoggio di indifferenza di  Pečorin.
Il deluso, distaccato, cattivo, ma quasi controvoglia,  Pečorin assomiglia molto più ad uomo del '900 o della nostra epoca, che non ad un personaggio di un periodo storico in cui, nel resto d'Europa, imperversava il romanticismo: anche sotto le sue arie di uomo di mondo, Pečorin sembra un ragazzo cattivo per noia, piuttosto che per indole, come ce ne sono tanti della sua stessa età proprio ai nostri giorni. Mai sottovalutare però la cattiveria per noia: è forse la più terribile, proprio perché sembra non avere causa e quindi rimedi.
Da Byron Lermontov mutua un aspetto chiave della sua opera: il fatalismo, l'attesa di una morte che sembra la compagna di ogni passo e che per questo va sfidata ogni giorno, cercandola di proposito o almeno mostrando di non aver cara la vita. Per Byron si trattava quasi di una maledizione: suo nonno e suo padre erano morti prima dei 36 anni, perciò  la vita gli appariva l'attesa di una fine prevista troppo presto ed è triste dirlo, ma fu proprio quel che accadde, visto che anche il poeta morì a 36 anni e persino sua figlia, Ada Lovelace, morì alla stessa età, come se davvero una maledizione incombesse su Byron e la sua famiglia.

Nel racconto conclusivo della raccolta “Il fatalista” sembra che Lermontov abbia questo stesso tipo di presentimento:  Pečorin giura di riuscire a leggere sul volto di un uomo il momento che precede di poco la morte, perché essa è scritta nel destino. Uno strano destino ha fatto in modo che un paio anni prima di morire, Lermontov abbia descritto una scena che assomiglia forse alla sua morte.

Da Balzac, anch'esso citato nel romanzo, Lermontov prende lo studio di caratteri, il tentativo di descrivere i personaggi non solo nell'esteriorità, ma di fare in modo che attraverso questa trapeli la l'essenza delle persone, in modo che esse siano non singoli individui, ma rappresentanti di un “tipo” più generale. Le descrizioni di personaggi e paesaggi sono sicuramente un punto forte di quest'opera il cui stile è allo stesso tempo vivido ed elegante.

“Un eroe del nostro tempo” fu pubblicato a puntate a partire dal 1839: un peccato che Lermontov sia morto troppo presto ,perché anche se già nel terzo racconto ci annuncia la fine prematura del suo personaggio, certamente l'autore avrebbe avuto modo di aggiungere qualche altro pezzo alla biografia di Pečorin, regalandoci altri punti di vista originali su amore, amicizia e società, come nel resto dei cinque  racconti.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

BANNER

I miei banner

immagine
immagine
immagine

immagine

(Realizzati per me in esclusiva dal blog grafico Stravaganza)

 

ROMPERE IL VETRO IN CASO DI EMERGENZA

 

BANNER LINK

 


 

 

 

 

I MIEI PROGETTI PER IL FUTURO

 

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

____________________


Metto questo disclaimer molto alla moda su quasi tutti i blog, già mi sento più importante solo per averlo messo! Comunque la mia personale opinione al di là della legge è che non sono una testata giornalistica perchè :
-non vedo il becco di un euro, ma in compenso a scriverlo sto andando alla neuro
-nessuno mi regala i libri
-nessuno mi regala i biglietti del cinema
-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

____________________

 

 


Si fa il più assoluto divieto di utilizzare o citare il materiale contenuto in questo blog su siti di natura pornografica, illecita o immorale, pena denuncia alla polizia postale.

 

Relativamente al contenuto dell'intero blog, vale il seguente copyright:
TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Le citazioni da libri, all'interno delle recensioni dei libri stessi o in altri post, appartengono ai relativi autori.

 
Citazioni nei Blog Amici: 226
 

LE TRADUZIONI DI BLUEWILLOW - FREE TEXT

La maschera della morte rossa - Edgar Allan Poe

L'ingratitude (L'ingratitudine) - Charlotte Brontë 

Disclaimer
Non sono una traduttrice professionista, quindi le mie traduzioni potrebbero contenere errori. Vi raccomando di adottare riguardo a questi testi le stesse precauzioni di una installazione di Windows e cioè: non basate il software di aerei sulle mie traduzioni, non impegnate il vostro patrimonio in scommesse sul fatto che siano esatte, non usatele per delle tesi di laurea e soprattutto non spacciatele per vostre! Declino ogni responsabilità riguardo (e fate i vostri compiti onestamente, diamine!)

Anche se si tratta di traduzioni su di esse valgono gli stessi diritti di qualsiasi altra opera di ingegno. Naturalmente potete leggerle, stamparle, regalarle ai vostri amici e anche farci delle barchette di carta, ma non potete in nessun caso ricavarne un profitto o ometterne i crediti.

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963