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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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“Il romanzo di Amanda” ovvero “Lost in Austen”- recensione

Post n°1000 pubblicato il 26 Febbraio 2013 da bluewillow
 

Nei giorni scorsi Rai Premium ha trasmesso “Il romanzo di Amanda”, il cui titolo originale è “Lost in Austen”, una semi-parodia di Orgoglio e Pregiudizio in cui si immagina che una ragazza contemporanea, grande amante del libro di Jane Austen, finisca per entrare nel mondo del romanzo, mentre Elizabeth Bennet lo abbandona, vivendo invece nella Londra moderna.
Per descrivere le conclusioni che ho tratto dal guardare la miniserie, non trovo parole più appropriate di quelle della stessa  Amanda Price per descrivere le modifiche avvenute nella trama: probabilmente Jane Austen “si starà rivoltando nella tomba come un gatto nell'asciugatrice”, ma nonostante questo la semi-parodia di “Orgoglio e Pregiudizio” ha in verità almeno un pregio e cioè quello di dimostrare che se togliete Elizabeth Bennet dal romanzo di Jane Austen tutta la storia non può che inevitabilmente cambiare e certo non in meglio.
Ovviamente “Lost in Austen”/”Il romanzo di Amanda” è solo una versione umoristica del libro di Jane Austen e come tale va presa: non ha nemmeno minime pretese di realismo, è più che altro una piccola versione dissacratoria di un grande romanzo, in cui si realizza il desiderio di tantissime lettrici, quello di poter prendere il posto di Elizabeth Bennet al fianco di Darcy.
Di una cosa però sono certa: difficilmente la gran parte delle lettrici e dei lettori avrebbe immaginato simili cambiamenti.
Ecco le mie impressioni.

Amanda Price

Amanda (Jemina Rooper) è l'unico personaggio, fra quelli che agiscono nella trama del romanzo, che non appartenga al volume originale di Jane Austen: nella finzione dello sceneggiato si fa passare per una amica in visita a casa Bennet, mentre Elizabeth si troverebbe a casa sua, la rappresentazione di Amanda quindi permetteva un notevole grado di libertà agli sceneggiatori. Tuttavia anche in questo caso si è scelto di operare un po' di scelte arbitrarie, permettendole ad esempio di aggirarsi nel romanzo vestita in abiti moderni, in pantaloni, o con i capelli senza cuffia e sciolti, come se questo fosse normale nell'epoca in cui è ambientato il romanzo. Gli altri personaggi sembrano semplicemente ciechi al modo in cui è vestita.
Amanda svolge nella storia non la parte di Elizabeth, a cui non assomiglia minimamente, ma quella di molte eroine di romance, oltre che di personaggio comico: è il fulcro di tutte le attenzioni e di tutte le attrazioni amorose (anche davvero insospettabili, come quelle di una Caroline Bingley piuttosto fuori dalle righe) e si aggira nella storia combinando pasticci.

Il veri protagonisti: Jane e Bingley

Qui certamente vi sareste aspettati che parlassi di Darcy (Elliot Cowan) o di Elizabeth (Gemma Arterton). Ebbene proprio loro, i protagonisti sono elementi molto sfuggenti in questa versione. Elizabeth è finita nel mondo reale e la rivedremo solo verso la fine del romanzo, di lei non sappiamo praticamente nulla. Darcy invece si aggira accigliato, anzi accigliatissimo, per tutto la miniserie ed è in verità tanto musone che francamente ci chiediamo perché Amanda, o chiunque altro, avrebbe dovuto trovarlo interessante. Non dice una sola cosa meno che stupida in tutta la miniserie (e raggiunge il culmine quando accusa Amanda di non essere vergine). Quando Amanda Price lo invita a buttarsi in un laghetto artificiale solo per replicare la celebre scena della storica miniserie della BBC in cui Colin Firth, sempre nei panni di Darcy, faceva altrettanto, capiamo che quell'attore è stato scelto solo ed unicamente per l'effetto “maglietta bagnata” e niente altro. Certo le colpe non sono tutte dell'interprete: bisogna dire che anche gli sceneggiatori dovevano avere un'idea molto limitata di Darcy. Ma in fondo questo era prevedibile: cos'è  Darcy senza Elizabeth? Come può esprimersi senza qualcuno che lo pungoli con intelligenza, portandolo a mostrare una parte di sé? Amanda non prende mai veramente il posto di Elizabeth nella miniserie: Elizabeth è una ragazza molto sicura di sé, invece Amanda è stata inviata in questa storia solo per combinare pasticci e farci sorridere. Il risultato è che la storia d'amore chiave del romanzo è diventata senza interesse: possiamo riderne e basta.
Libero da un Darcy con un po' di carattere, emerge invece, insospettabilmente, Bingley (Tom Mison), che da pacifico amico senza nerbo del protagonista, così di buon carattere da sembrarne forse privo, diventa invece un ragazzo dai facili trasporti (si invaghisce quasi subito di Amanda, per poi ripiegare su Jane), dal cuore palpitante di emozioni  e facile a spezzarsi, che è anche il personaggio più simpatico di tutta la miniserie, per quanto totalmente differente da quello immaginato da Jane Austen. La sua battuta chiave, di fronte ad una Jane malata, curata da Amanda con medicine moderne: “Hai i paracetamoli!”
Anche alla timida Jane (Morven Christie), così riservata, sarà data una parte di maggior spicco nella versione della miniserie: come spalla della protagonista Amanda ad essa è affidato il compito di traghettarla verso la seconda parte della storia originale, portandola a Rosings, nella porzione riservata a Lady Catherine de Bourgh (Lindsay Duncan). Come può giungerci infatti, visto che non è amica di Charlotte Lucas che dovrebbe sposare Mr. Collins (Guy Henry), che vive nei pressi di Rosings?
Rifletteteci un attimo.
Eventualmente tenete tranquillanti e camomilla a portata di mano.
Ebbene....
Lo ammetto è difficile scriverlo, oltre che pensarlo, ma mi farò forza, cercando di dirvelo con tutto il tatto possibile.
Jane, in questa storia, non sposa Bingley.
No.
Senza Elizabeth a dare fiducia a Jane, la nostra dolce sorella Bennet, finirà per sposare Mr. Collins, come vorrebbe nella storia originale sua madre, ma non un Collins, come tutti lo immaginiamo, petulante ed odioso nel carattere, ma una sua versione talmente viscida da essere francamente esagerata.
Amanda Price si sposta quindi dalla residenza dei Bennet a Rosings grazie a Jane, ora Mrs Collins, infelice nel matrimonio anche più di Charlotte Lucas, a cui va fare visista.
Ci siamo forsi dimenticati qualcuno? Dov'è George Wickham? In questa storia anche all'affascinante e bugiardo Wickham (Tom Riley) viene data una parte di maggior rilievo rispetto ai protagonisti ufficiali, infatti prima impedirà il matrimonio tra Mr Collins ed Amanda (che vorrebbe semplicemente impedire che la storia di Jane cambi troppo), rovinando la reputazione della stessa diffondendo la voce che è figlia di un mercante di pesce e non di un gentiluomo (cosa che ci fa molto ridere), poi per motivi inspiegati ed inspiegabili (ma questa storia è piena di ellissi), aiuterà Amanda ad inserirsi nell'ambiente di Rosings ed eventualmente puntare al cuore di Darcy. Infine scopriremo che Wickham, che nella storia originale fugge con Lydia, la giovanissima sorella di Elizabeth,  non avendo nessuna intenzione di sposarla se non finendo poi per farlo solo per insistenza di Darcy, è in realtà un bravo ragazzo che non vanta al suo attivo anche il tentativo di seduzione di un'altra adolescente, ovvero Georgiana Darcy, come avviene invece nel romanzo di Jane Austen.
Certo Amanda ha bisogno di un aiuto in questa versione della storia, ma perché proprio da Wickham? Wickham dovrebbe rappresentare, in una storia basata sull'orgoglio e il pregiudizio, proprio la speculare versione di Darcy: Wickham appare simpatico, ma è malvagio, invece Darcy è antipatico, ma ha in verità un cuore buono. In questa storia Wickham viene trasformato in personaggio positivo, il che ovviamente non ci fa sembrare nemmeno un grammo migliore Darcy, il cui cipiglio eterno appare ancora più ingiustificato.
Anche Lady Catherine de Bourgh viene ridimensionata e cambiata: da matrona prepotente a donna che bara nel gioco delle carte e che si accollerà il compito di far sciogliere il matrimonio fra Mr. Collins e Jane, cosa per la quale occorreva, a quell'epoca, una risoluzione del parlamento (e quindi molto denaro e conoscenze). Perché lo fa? Ovviamente per non spezzarci il cuore, visto che ormai Bingley si è attaccato alla bottiglia e la nostra Jane non può certo condividere la vita con Mr. Collins nemmeno nei nostri incubi peggiori! Perché dovrebbe farlo razionalmente ovviamente è mistero.
La storia di Jane e Bingley in un certo senso sovrasta quella che dovrebbe rimpiazzare il mancato amore Darcy/Elizabeth, cioè quella fra Amanda e Darcy. L'attrazione fra  Darcy ed Amanda è però francamente poco interessante, molto meno che entusiasmante, assai poco romantica, anche se in effetti ha del buffo ed è forse quel che ci si prefiggeva. Sappiate però che mai alcun Bingley mi era sembrato migliore di Darcy in passato. Perfino a Caroline Bingley questo Darcy non interessa affatto e gli preferisce, safficamente attratta, Amanda!

La famiglia Bennet


Qui la rappresentazione dei personaggi è stata, seppure in versione comica, assai aderente al canone.
Sia Mr. Bennet ( Hugh Bonneville, che riconoscerete come interprete della parte di conte di Grantham in Downton Abbey) che la signora Bennet (Alex Kingston) sono adattissimi al loro ruolo, rappresentando in modo tradizionale i rispettivi personaggi, sia pur più viranti al comico. Anche le sorelle Bennet tutto sommato mantengono il loro carattere originale, sebbene a Jane sia riservata una parte ben diversa da quella prevista e Lydia, in presenza di un buon Wickham, abbia davvero poco spazio in questa storia.

Conclusioni

“Il romanzo di  Amanda”/”Los in Austen” va preso per quel che è: una parodia. Deve far ridere. Non so se debba farvi cadere dalla sedia, ma sappiate che quando ho visto Jane e Mr. Collins insieme ci è mancato poco che non accadesse. Indubbiamente potrebbe sorprendervi.
Personalmente non sono riuscita ad appassionarmi all'intreccio romantico fra il Darcy di questa storia ed Amanda Price perché l'attrazione che essi provano l'uno per l'altra è senza giustificazione alcuna da un punto di vista psicologico (a parte l'aver letto il romanzo di Jane Austen), ma ammetto di essermi fatta qualche risata. Nel complesso ho trovato la serie divertente, ma sono davvero molto felice che Jane Austen abbia descritto l'intreccio in tutt'altra maniera.

 
 
 
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