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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Ogni cosa è illuminata – Jonathan Safran Foer

Post n°325 pubblicato il 13 Giugno 2007 da bluewillow
 

Titolo: Ogni cosa è illuminata Titolo originale: Everything is illuminated  Autore: Jonathan Safran Foer Traduzione: Massimo Bocchiola Casa editrice: SuperPocket pag: 327 costo: 5.90 euro Note: questa è una edizione economica che resterà in commercio per pochi mesi, normalmente il libro è edito da Guanda


Libro d'esordio di Foer, “Ogni cosa è illuminata” ha regalato nel 2002 a questo giovane autore (classe 1977) un immediato successo, dovuto alla originalissima e complicata costruzione del romanzo, parzialmente autobiografico.
Il ventenne aspirante scrittore Jonathan Safran Foer raggiunge l'Ucraina per cercare Augustine, la donna che salvò suo nonno dalle persecuzioni antisemite dei nazisti, permettendogli di raggiungere l'America e di avere una discendenza, una persona verso cui il giovane sente di avere un debito di riconoscenza e dalla quale vuole risposte sul passato della propria famiglia. Per trovare Trachimbrod, il villaggio d'origine dei suoi avi, Jonathan si avvale dell'aiuto degli scombinati membri della agenzia “Viaggi Tradizione”, che comprendono il coetaneo Alex,traduttore innamorato dell'America, il nonno di quest'ultimo convinto di essere cieco, ma capace di guidare senza problemi una macchina, e il puzzolentissimo cane Sammy Davis Junior Junior.
Il libro è scritto in capitoli in cui a narrare del viaggio e di Trachimbrod sono alternativamente Alex, che scrive lettere al Foer-personaggio sulla propria famiglia e resoconti sulle varie tappe in terra ucraina, e Jonathan, di cui non leggiamo mai le lettere ad Alex, ma solo una sua ricostruzione della storia di Trachimbrod, in cui fatti del presente e del futuro si fondono, in una visione onirica che fa talora coesistere insieme personaggi che non averebbero mai potuto incontrarsi, come se ogni atto compiuto dagli abitanti del villaggio avesse in sé la forza di trasmettersi anche a tutti i discendenti; come se il tentativo di cancellare la storia di un popolo,operato durante l'olocausto, non potesse resistere alla semplice forza del sangue, a memorie ancorate come macigni ad ogni più piccolo resto del passato.
I capitoli scritti da Alex sono resi in un italiano approssimativo, per simulare il suo pessimo inglese della versione originale, e risultano davvero molto buffi, anche per il tentativo dichiarato del personaggio di essere comico per sdrammatizzare gli eventi.
Inizialmente anche la storia narrata da Jonathan ha non pochi risvolti umoristici, ma man mano che il racconto prosegue la storia di Trachimbrod si fa più cupa, e lo stesso Alex cambierà di lettera in lettera ,giungendo a conclusioni inaspettate su sé stesso e sulla propria famiglia. Alla fine ogni cosa sarà davvero illuminata, ma non relativamente al passato, che resterà in larga parte inspiegato, ma proprio riguardo al presente dei personaggi. Il viaggio non avrà il potere di restituire fedelmente la storia, ma solo il suo spirito e il messaggio che se ne può ricavare: non accettare mai il male per vigliaccheria, non uccidere, per paura, ciò che si ama.
Un libro per molti versi straordinario, ma allo stesso tempo a volte decisamente caotico. Non aspettatevi una narrazione lineare, molte cose devono essere dedotte dal lettore a cui sono richiesti uno sforzo di fantasia, una buona dose d'umorismo e la capacità di capire cosa sia “storia” e cosa “pura invenzione”. Si tratta di un romanzo in cui a pezzi di assoluta leggerezza e divertimento, si alternano scene crude, per rappresentare i lati peggiori della natura umana.
Foer ha scritto un libro che tratta dell'Olocausto da un punto di vista molto particolare: non rappresenta un popolo di persone tutte buone travolte dal male, ma persone di ogni genere, anche cariche dei peggiori difetti, capaci anch'esse del male come in ogni alto posto del mondo. Persone che hanno vissuto una orribile tragedia trascorrendo il proprio tempo ridendo, scherzando, tormentandosi, amando fino ad un istante prima di essere travolte e spazzate via. Non per questo la violenza a cui vengono sottoposte, il tentativo di cancellarle risulta meno violento: anzi la loro umanità brilla ancora di più contro l'orrore del genocidio.
Un libro che riesce ad essere allo stesso tempo leggero e commovente.
Per saperne di più su Jonathan Safran Foer:
Sito ufficiale di Foer (complicatissimo proprio come il libro)
Una intevista in italiano all'autore (chiarisce quali siano i riferimenti autobiografici nel libro)
Una breve biografia di wikipedia in italiano
Una più estesa biografia in inglese

 
 
 
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-nessuno mi regala i libri
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-nessuno mi paga per scrivere e per dire quello che penso...
- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
Se volete leggere altre definizioni simili e più divertenti (magari vi torna comodo) potete trovarle QUI

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