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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La vita segreta di Maria Antonietta – Madame Campan

Post n°338 pubblicato il 03 Luglio 2007 da bluewillow
 

Titolo: La vita segreta di Maria Antonietta Titolo originale: Mémoirs de Madame Campan Autrice:  Madame Campan ( Jeanne Louise Henriette Genet) Traduzione: Ada Vittorini Casa editrice: Newton Compton pag: 303 costo: 6 euro


I libri che trattano di gossip su personaggi celebri non sono nati a quanto pare in epoca moderna: questo libro della Newton Compton è infatti stato scritto dalla prima cameriera di Maria Antonietta,  certamente la più celebre e discussa tra tutte le sovrane che la Francia abbia avuto. Quando un libro tratta di argomenti così importanti da un punto di vista storico, quelli che potrebbero essere considerati pettegolezzi possono assurgere all'onore di cronaca: così le “Mémoirs de Madame Campan” sono davvero preziose nel fornire  un inusuale punto di vista “interno” degli ultimi anni della monarchia assolutista in Francia.
Entrata giovanissima a servizio delle principesse figlie di Luigi XV come lettrice,  Jeanne Louise Henriette Genet (questo il suo nome prima del matrimonio con il signor Campan)  passò poi a servire la giovanissima Maria Antonietta quando, solo quindicenne, fu unita in matrimonio al futuro Luigi XVI. Anche se il titolo dato al suo servizio era quello di “prémiere femme de chambre” ovvero “prima cameriera”, la si può considerare quella che oggi definiremmo una segretaria personale o una prima assistente. Può sembrare strano, ma compiti più strettamente servili potevano essere svolti solo da coloro che erano nobili per nascita e Madame Campan, per quanto colta, non lo era. I nobili erano gli unici considerati tanto affidabili da essere costantemente vicini ai sovrani, quindi pensate il paradosso: solo una donna veramente nobile poteva svuotare il vaso da notte di Maria Antonietta!
Madame Campan non può certo essere considerata una voce oggettiva: la sua è una difesa dichiarata di Maria Antonietta, la regina che servì fedelmente, fino a correre il rischio di venire uccisa durante l'attacco alle Tuleries a cui seguì l'arresto dei sovrani.  Nonostante la sua chiara parzialità e il tentativo di mostrare sotto la luce più favorevole i regnanti che la protessero, attraverso la righe vergate da  questa donna emergono con forza i veri caratteri degli illustri personaggi descritti.
Vediamo una Maria Antonietta giovanissima e intollerante verso l'etichetta, che si fa beffe delle antiquate usanze borboniche, da tempo superate nella più moderna corte austriaca. Una ragazza vivace, ribelle che sfugge il più possibile al noioso consorte, un giovane timido e più affascinato dai lavoretti di ferramenta, ai quali si dedicava per passatempo, che alle grazie della giovane moglie.
Scopriamo i mille intrighi dei cortigiani, che tennero lontani i due sovrani nella speranza di un divorzio, tanto che per anni il matrimonio non fu consumato. Osserviamo come giorno dopo giorno la calunnia e il discredito furono tessuti intorno alla figura della sovrana, per riversare sulla piccola austriaca le colpe di una nobiltà troppo attaccata ai propri privilegi.
Madame Campan ci descrive Maria Antonietta come una donna poco furba e con una preparazione inadeguata ad affrontare il difficile compito affidatole, che si appoggiò a figure che sfruttarono il suo disperato desiderio di approvazione, come la duchessa di Polignac, una donna di nobiltà modesta che riuscì a manovrare l'assegnazione di molte cariche importanti, o l'abate Vermond, il consigliere affidatole dalla madre Maria Teresa, che la indusse spesso a commettere errori che le furono fatali.
Attraverso gli occhi della Campan scopriamo come la monarchia assolutista fosse destinata ad un crollo inevitabile: le sue parole ci mostrano sovrani per la cui mentalità l'idea stessa di trattare con il  popolo era impensabile, ancora prima che inacettabile. Il sovrano poteva solo “concedere”, dimostrarsi caritatevole, dare dall'alto. La nobiltà era una casta che si considerava completamente separata dal resto del francesi. Maria Antonietta e Luigi XVI si comportavano di fatto come il re e la regina di una favola, totalmente avulsi dalla realtà, incapaci di riconoscere coloro che tra le file stesse della nobiltà tramavano contro di loro, ovvero i principi d'Orleans, da sempre interessati al trono (che dopo l'eliminazione di Napoleone di fatto ottennero).
Dalle parole della Campan sembra che la rivoluzione sia piombata sui due sovrani come un incubo inaspettato, squarciando con una realtà violenta e inarrestabile il sogno di due adulti-bambini, totalmente indifesi.
Dal loro punto di vista quanto accadde era imprevedibile e impossibile da evitare. L'orrore dilagò intorno ai sovrani in modo fulmineo,all'improvviso si trovarono circondati da folle che assalivano nobili, li impiccavano e ne portavano le teste in corteo. Si sentirono impotenti, di fatto lo erano, accerchiati da nemici ovunque. Incapaci di pronunciare quelle parole che il popolo avrebbe voluto sentire e forse avrebbero potuto salvarli.
Ho trovato il libro incredibilmente interessante, scritto in maniera molto piacevole ed elegante, in cui si mescolano nella giusta dose fatti storici  ufficiali e privati, rendendo la narrazione avvincente. Unica nota negativa: questa edizione contiene numerosi errori di stampa.
Leggendo questo libro la mia memoria non ha potuto fare a meno di riandare al cartone animato di “Lady Oscar”, che negli anni della mia infanzia è stata  praticamente l'unica versione della Rivoluzione Francese che io abbia degnato di attenzione: forse sembrerà strano, ma il cartone contiene tantissimi particolari che vengono citati anche da Madame Campan, come lo scandalo della collana, ed è quindi storicamente molto accurato, sopratutto per il quadro che viene fatto delle personalità di Maria Antonietta e del re. Per evitarvi delusioni però vi dico che la Campan non cita nessuna Lady Oscar, Andrè o Conte di Fersen :non vorrei che qualcuno ci rimanesse male!

 
 
 
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